"L'input iniziale e determinate - prosegue - è stato dato da nonna Pierina (94 anni) e da don Giuseppe, poi l'amico Giacomo Goldaniga con il suo prezioso contributo, ha condiviso l'idea e il progetto e adesso, grazie all'associazione El-Teler e ad alcuni sostenitori, è stato stampato l'importante e prezioso lavoro".
Il libro è suddiviso in tre parti: la prima parte comprende, cenni storici e ricerca sulle grandi pandemie. poi affronta il tema delle "guardianie", del numero dei morti nelle varie pestilenze, con aggiunta di documenti storici dell'epoca, inclusa la fede di sanità. "Abbiamo catalogato tutte le chiese, cappelle e santelle, con i vari lazzaretti delle comunità camune", svela Lino Balotti.
Nella seconda parte, il libro parla del santuario dei morti "miracolosi" della peste di San Valentino a Cuen di Demo, ricordandone l'origine, il cambio di intitolazione (da San Rocco a San Valentino), gli ex voto anatomici, il romitorio annesso, alcune testimonianze, la casa dei Malu a Berzo (dove si è fermata la peste) e relazione descrittiva dell'architetto Lucia Morandini, esperta d'arte.

La terza parte, grazie alla collaborazione del dottor Andrea Patroni, specialista infettivolgo, responsabile Comitato Infezioni Ospedaliere (CIO) di ASST Valle Camonica, ha un'appendice di carattere tecnico-scientifico e traccia un parallelismo tra Peste e Covid-19, che- conclude Lino Balotti - "si può ritenere a tutti gli effetti, la peste moderna e attuale. confronti, differenze e somiglianze tra le due pandemie, evidenziando le sintomatologie, i relativi rimedi e prevenzioni".

Un libro che va al cuore delle emergenze sanitarie tra Peste, Spagnola e Covid-19, 230 pagine che si leggono velocemente e che sono la storia recente e passata della Valle Camonica.