Hanno bisogno, in primo luogo, di essere reinserite nella società e nella loro comunità di riferimento, in primo luogo con un lavoro che restituisca loro la dignità e la prospettiva di un futuro”.
Durante l’evento sono state proiettate alcune video-interviste a personaggi che erano clochard e hanno superato la loro situazione di difficoltà, oppure che, al contrario, erano soggetti di buon livello sociale ma a causa di una serie di vicissitudini ora sono ora al limite dell’indigenza.
Il convegno “Povera Lombardia” ha offerto così un’analisi cruda ma dettagliata sul mondo degli emarginati, dei senza reddito e dei senzatetto che vivono nelle nostre città. In una regione tra le più ricche d’Europa resistono sacche di povertà assoluta con persone che trascorrono i loro giorni al limite della soglia di sussistenza, occupando stabili abbandonati o vecchie fabbriche. Spunti utili alla riflessione sono stati forniti anche dai contenuti del libro “Ecco l’uomo” del fotografo Davide Caforio e del giornalista Silvestro Pascarella, un reportage che va al cuore del problema e si pone una domanda: come è possibile che non si possa fare nulla?
“Raccontare e documentare è l'obiettivo del libro reportage sulla povertà in Lombardia ‘Ecco l’uomo’ -ha spiegato Pascarella-. Dare spazio alle parole, alle immagini e alle persone è quello che, da giornalisti, ci siamo limitati a fare”.
“La povertà di quarant’anni fa, quando era partito il progetto Exodus, era legata alla droga. Oggi si è allarga a 360 gradi -ha sottolineato don Antonio Mazzi, fondatore dell’Associazione Exodus-. Oggi sono caduti in condizioni di povertà professionisti e classe media. E oggi sono i giovani quelli in maggiore difficoltà. L'età media di chi finisce per strada si sta abbassando. I nuovi poveri spesso hanno una età di trent'anni o anche meno. Questo perché la povertà è cambiata. Oggi è fragilità, non è solo povertà di soldi, mezzi o casa. È, prima di tutto, fragilità psicologica. Una condizione devastante soprattutto per gli adolescenti che hanno sempre più bisogno di due punti fermi: la famiglia e la scuola. Perché oggi sono la mancanza di un progetto e di un futuro a rappresentare la vera povertà”.
L’incontro è stato moderato da Maria Sorbi, giornalista e promotrice a Busto Arsizio (VA) del gruppo d’aiuto ai senza fissa dimora. Tra il pubblico, anche il Vice Presidente del Consiglio regionale Carlo Borghetti e il Presidente della Commissione Bilancio Giulio Gallera.