Modera l’incontro Paola Abondio, Dirigente dell’Istituto Comprensivo Darfo 2.
Nel pomeriggio, sugli stessi temi, il Tavolo Donne e Lavoro incontrerà gli e le insegnanti della Valle Camonica
Appuntamenti ed eventi successivi
Breno - 20 ottobre
Che genere di carriera? Vecchi pregiudizi e nuovi diritti nel mondo del lavoro
Pisogne - 14 dicembre
Che genere di famiglia? Dalla conciliazione alla condivisione
25 novembre - Darfo Boario Terme
Intersezione con festival abbracciamondo
Uno degli elementi che subito è emerso all’interno dei lavori del Tavolo è stato il grande divario tra uomini e donne nel mondo del lavoro. In Valle Camonica, come del resto un po’ in tutto il Paese, le opportunità di lavoro per le donne sole e con figli sono molto scarse e quelli con salari adeguati a mantenere una famiglia ancora meno. L’idea di fondo, vissuta in prima persona dalle molte donne che compongono il
Tavolo, è che sia necessario avviare un cambiamento culturale e organizzativo che possa garantire alle donne un lavoro di qualità.
Alcuni dati
L'ultimo bollettino Istat, pubblicato il 31 gennaio 23, fotografa una situazione poco incoraggiante per le donne: su 334mila occupati in più registrati in un anno (dicembre '21 vs '22), 296mila sono uomini (oltre l'88%) e 38mila donne.
I dati dell’Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, relativi al primo semestre del 2022, confermano inoltre la specificità femminile del part time come forma di ingresso al lavoro. Su tutti i contratti attivati, il 49% è a tempo parziale contro il 26,2% maschile. In particolare, è a part time oltre la metà (51,3%) dei contratti a tempo indeterminato delle donne.
A Brescia il tasso di occupazione femminile è più alto rispetto alla media nazionale, ferma al 50%, ma più basso rispetto a quella regionale, che si attesta al 60,4%: nel Bresciano, nella fascia 15-64 anni, le donne lavoratrici erano nel 2022 il 54,2% (dati Istat).
Secondo le elaborazioni del Centro Studi di Confindustria Brescia nel 2022 il numero dei disoccupati scende a 23mila, in calo di 5.000 unità nei confronti dell’anno precedente. La flessione ha riguardato la componente maschile (da 13mila a 6mila), mentre il numero delle femmine in cerca di occupazione sarebbe passato da 15mila a 16mila.