Il maltempo ha provocato un repentino innalzamento dei livelli dei corsi d'acqua e un'imbibizione dei terreni, dando luogo a numerosi eventi franosi che hanno interrotto strade provinciali e comunali. Inoltre, è stata compromessa la funzionalità idraulica di numerosi alvei".
L'azione del vento ha provocato anche numerose cadute di alberi. Sono state interrotte le vie di comunicazione e le reti elettriche. In alcuni casi è stata interrotta anche la distribuzione dell'energia elettrica. Alcuni nuclei abitati poi sono rimasti isolati da frane.
"Tra questi - ha aggiunto Foroni - vorrei ricordare gli abitati di Cusio e Averara in provincia di Bergamo, Sondalo località Fumero e Gerola Alta in provincia di Sondrio. Danni anche a A Corteno Golgi in provincia di Brescia. Complessivamente sono state coinvolte circa 150 persone".
I DANNI - I danni complessivi, secondo una prima stima, ammontano a circa 77 milioni di euro. Di questi, 22 riguardano le infrastrutture e 42 il territorio. Il resto riguarda le abitazioni e le attività produttive ed economiche.
ZONE MAGGIORMENTE COLPITE - Le provincie più colpite sono quelle di Bergamo, Brescia, Como, Lecco, Pavia, Sondrio e Varese. Non sono stati risparmiati neppure i territori confinanti con la Regione Piemonte. Gravi i dissesti sugli argini dei Fiumi Sesia e Po che hanno determinato rischio per la popolazione e danni all'agricoltura.
PROTEZIONE CIVILE - "Regione Lombardia - ha concluso Foroni - è intervenuta con il sistema di Protezione Civile, allertando e coinvolgendo le strutture locali ed il volontariato territoriale per le azioni di supporto alla popolazione. Misure simili ed altrettanto rilevanti sia in termini economici che di impegno del Volontariato sono state messe in campo per gli eventi di giugno, luglio e fine agosto".