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Commerciante commissionava furti a romeni, quattro arresti dei carabinieri di Edolo

Edolo - Arrestati i componenti di una banda specializzata in furti nei supermercati. Entravano nei supermercati e in diversi negozi bresciani con grossi giacconi e voluminose borse e ne uscivano dopo aver trafugato beni e prodotti di valore, limitandosi a pagare alla cassa scontrini di pochi euro.


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ARRESTI - Con un “modus operandi” ormai collaudato, mettevano a segno anche tre o quattro furti al giorno, in molte occasioni senza che i responsabili delle rivendite si accorgessero degli ammanchi dagli scaffali.
Non è stato un lavoro semplice quello che ha permesso ai carabinieri della Stazione di Edolo, guidati dal Luogotenente Rosario Fazio, di ricostruire in maniera dettagliata tutti i furti messi a segno da una coppia di fidanzati di origine romena, lui 22enne e lei di un anno più piccola, entrambi domiciliati a Darfo Boario Terme, in concorso con la mamma 47enne della ragazza.


Nella mattinata di ieri, nell’ambito dell’indagine denominata "Tacchi", i carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Brescia con il Pm Alessio Bernardi, hanno tratto in arresto e ristretto ai domiciliari quattro persone, ritenute responsabili di aver costituito un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi furti all’interno di svariati supermercati della provincia bresciana, alla ricettazione, al riciclaggio e all’autoriciclaggio dei prodotti trafugati.


Agli arresti è finito, oltre ai tre romeni, un commerciante ambulante 66enne di Esine (Brescia) che commissionava i furti, rifornendosi costantemente di merce rubata che poi rimetteva in commercio mediante la propria attività di rivendita, incrementando in modo significativo i propri guadagni.


I colpi venivano messi a segno con cadenza giornaliera e la merce rubata, principalmente generi alimentari di valore, veniva rivenduta all’estero o piazzata sul locale mercato nero.

Sono in totale 67 i capi di imputazione che vengono contestati ai quattro arrestati in concorso con altre cinque persone che sono state indagate in stato di libertà.


INCHIESTA - Le indagini hanno avuto inizio a febbraio del 2021 quando i carabinieri di Edolo (Brescia) avevano raccolto la denuncia del responsabile di un supermercato di Sonico e si sono concluse nel successivo mese di aprile.


Dal sopralluogo e dai primi accertamenti svolti era stato possibile individuare le due auto in uso alla banda di ladri. I prodotti alimentari attentamente scelti, dai quali venivano rimosse le etichette antitaccheggio, venivano occultati all’interno di borse o delle giacche indossate dai tre stranieri.


Al vertice del gruppo criminale c’era la giovane 22enne, ritenuta essere la promotrice del sodalizio che compiva in prima persona i furti, trasportava poi la merce in appositi covi e metteva a disposizione dei complici le proprie auto utilizzate per trasportare la refurtiva. Agiva in concorso con il fidanzato e in alcune occasioni con la partecipazione della mamma, residente a Piancogno (Brescia).


INDAGATI - Nell’ambito dell’ indagine sono state indagate in stato di libertà altre cinque persone: si tratta di due cittadini romeni di 28 e 22 anni, entrambi domiciliati a Pian Camuno (Brescia), che avevano concorso con la coppia di fidanzati durante i primi colpi messi a segno a Sonico ed Esine, di un 46enne di Piancogno che concorreva con gli arrestati nell’occultamento della refurtiva, oltre alla moglie e alla figlia del commerciante di Esine che collaboravano con il familiare nella vendita al dettaglio dei generi alimentari rubati.


CONTROLLI - Nel corso delle attività i carabinieri di Edolo, unitamente a personale del NAS di Brescia, avevano effettuato un controllo di natura amministrativa all’interno del magazzino del commerciante e nella circostanza avevano rinvenuto e sottoposto a sequestro centinaia di prodotti, risultati essere stati rubati dalla banda di romeni. Ai formaggi erano state rimosse le confezioni esterne ed erano stati rimessi in vendita come freschi e genuini, configurando anche l’ipotesi della frode in commercio con alterazioni delle denominazioni protette.


Terminate le operazioni di arresto, i carabinieri hanno sottoposto a sequestro le due auto utilizzate dai fidanzati per mettere a segno i colpi; si tratta di una Mercedes Coupè del valore di circa trentamila euro e di una Fiat Punto.

Ultimo aggiornamento: 28/10/2021 10:17:48
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