Informativa

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di esperienza, misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.
Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” per continuare senza accettare.

-

Giacomo Matteotti era originario di Comasine. La Val di Pejo lo ricorda a 90 anni dalla morte

Pejo - Una festa e il ricordo della famiglia Matteotti. La Val di Pejo si è ritrovata oggi per la commemorazione di Giacomo Matteotti, alla presenza della massime autorità civili e religiose, partendo dal presidente della Provincia di Trento, Ugo Rossi, e dal sindaco Angelo Dalpez, dall'assessore provinciale agli Enti Locali, Carlo Daldoss, ad Alessandro Pietracci del Circolo Culturale "Giacomo Matteotti" e al presidente dell’Associazione Nazionale Partigiani del Trentino Sandro Schmid. Una cerimonia toccante che ha tracciato un quadro sulla storia della famiglia Matteotti che ha origine nella Val di Pejo (Nella foto l'intervento del presidente della provincia Ugo Rossi).

LA STORIAPejo Rossi festa matteotti

Il nonno di Giacomo Matteotti, lo stagnino Matteo Matteotti, era originario di Comasine, nella Val di Peio. Da qui si era trasferito a Fratta Polesine nel 1859, l’anno stesso della sua morte. Suo figlio Girolamo portò avanti e allargò l’attività paterna: commerciante in ferro e rame, aveva investito i profitti in case e in terreni e raggiunse un'invidiabile posizione economica. Girolamo nel febbraio 1875 sposò Lucia Elisabetta Garzarolo. Insieme ebbero sette figli: Giacomo nacque nel 1885 e fin da giovane si impegnò in politica nel Partito socialista, seguendo l'esempio del padre.

IL LEGAME

Quell'antico legame, Comasine non l'ha mai dimenticato e così in occasione del novantesimo anniversario della morte di Giacomo Matteotti, politico, antifascista, assassinato nel 1924, sono state organizzate una serie di iniziative. Questa mattina nella chiesa parrocchiale è stata celebrata una solenne Santa Messa, seguita dalla deposizione di una corona davanti alla casa degli avi di Matteotti.
"Nella solennità di Pentecoste - ha sottolineato il parroco di Pejo all'inizio della Santa Messa - dove il colore della liturgia è il rosso, simbolo del martirio, il ricordo di Giacomo Matteotti assume un significato che invita ulteriormente a riflettere sui tanti martiri della nostra società." Il sindaco di Pejo Angelo Dalpez ha ricordato il forte legame tra la comunità solandra e ha annunciato che nei prossimi mesi sarà ristrutturata la casa di Comasine da dove partirono i nonno del martire. "Matteotti era la voce più critica dell'epoca contro il fascismo - ha affermato Alessandro Pietracci. Una voce fuori dal coro e per questo da eliminare." Sul significato del "fare memoria" si è soffermato il presidente dell'ANPI Sandro Schmid "Convolgiamo sempre di più i giovani - ha detto - perché conoscendo il passato siano protagonisti del loro futuro. La pace non è mai al sicuro bisogna sempre alimentarla".

IL MESSAGGIO PRESIDENTE ROSSI

"Siamo contenti di aver contribuito ad organizzare questa ricorrenza - ha quindi affermato al termine degli interventi il presidente Ugo Rossi - perché siamo convinti che questo anniversario sia un grandissimo esempio di come una persona ha saputo mettersi al servizio di valori fondamentali quali la libertà e la democrazia con il coraggio di dire fino in fondo la verità, sapendo che questa verità avrebbe portato alle conseguenze della morte. Io credo che è con questo spirito di sevizio che possiamo pensare di trarre frutto da questa coerenza. Abbiamo bisogno di continuare a credere in questi valori ma anche di continuare a nutrire la nostra partecipazione. Non possiamo immaginare che i valori della libertà, della democrazia, e nel nostro caso anche dell'autonomia, siano un fatto scontato".

IL 10 GIUGNO

La giornata di Comasine rientra nel programma di iniziative "Matteotti: le radici del futuro di libertà e democrazia" che culmineranno martedì 10 giugno, giorno dell'assassinio di Matteotti, a Trento e Bolzano. Patrocinate dalla presidenza del Consiglio dei ministri, sono organizzate da Regione, comuni di Trento, Bolzano, Pejo, Fondazione museo storico, Anpi, ed ovviamente dal locale circolo intitolato a Matteotti. Nel capoluogo altoatesino martedì al mattino ci sarà la deposizione di una corona di fiori dinanzi al busto che ricorda il politico socialista, mentre nel pomeriggio, al Castello del Buonconsiglio, Irene Allegranti e Luca Pedron terranno un recital costruito sull’ultimo discorso che Matteotti tenne nel ’24 alla Camera dei Deputati.

Alberto Panzeri
Ultimo aggiornamento: 08/06/2014 17:48:01
POTREBBE INTERESSARTI
ULTIME NOTIZIE