Penalizzando ancor di più il turismo si rischia invece in uno spopolamento con effetti che sarebbero devastanti anche sull'ambiente".
Il turismo montano come va?
"Qui va fatta una premessa e forze spiegato anche a chi prende le decisioni a livello governativo che il turismo non è un settore che riparte immediatamente, occorre una programmazione e i risultati si vedono a distanza di mesi. Inoltre basta un messaggio negativo per compromettere una stagione e questo sarebbe drammatico per un comparto che ha già pagato pesantemente gli effetti della pandemia".
Abbiamo qualche indicazione sulla stagione estiva?
"L'inizio, soprattutto il mese di giugno complice anche il meteo, è stato in sordina, mentre ci sono segnali positivi per l'ultima parte di luglio, agosto e anche settembre che quest'anno sembra essere riscoperto dai turisti. Ora abbiamo il ritiro del Napoli e ad agosto il Campionato del Mondo di MTB oltre ad altri eventi che fanno da richiamo a livello nazionale e internazionale".
E sul futuro, sulla stagione invernale?
"Qui dobbiamo pensarci, dopo agosto inviterò albergatori e consorzi e confrontarsi per preparare un piano per garantire l'attività nel periodo invernale. Direi che si può partire da un piano minimo per poi - se la situazione Covid sarà buona - salire fino ad un'eventuale apertura totale. Certamente non potranno pensare di chiudere come la scorsa stagione o di adottare scelte che creano solo confusione tra i turisti e penalizzano ancor più le attività di montagna".