Tale ritardo è stato pienamente recuperato nel gennaio 2021 per lo screening cervicale (tumore del collo dell'utero); nel febbraio 2021 per lo screening colon rettale (tumore del colon-retto) mentre per quanto riguarda lo screening mammografico (tumore della mammella) il ritardo dell'anno 2020 è stato recuperato nel primo semestre 2021 generando un ritardo per gli inviti dello stesso anno che è stato recuperato nel primo quadrimestre 2022. L'attività per i tre screening risulta attualmente in linea con la programmazione.
La replica: Quello che emerge è che di anno in anno aumenta la richiesta di prestazioni e sembra che le prestazioni più urgenti vengano garantite con tempi sempre più dilatati: non stiamo andando bene e qualcosa va fatto, ha replicato Zanella. Il tema evidente è quello dell’equità: i bisogni urgenti solo chi ha soldi può permettersi di soddisfarli.
Luca Guglielmi (Lista Fassa) - Sistemazione Ponte de Lejia e sistemazione strada
Il consigliere Guglielmi ha chiesto alla Giunta di conoscere lo stato di avanzamento delle opere di ristrutturazione del Ponte di Lejia sulla ss48 delle Dolomiti e dell’allargamento della strada che dalla rotonda di Pera porta all’abitato di Muncion.
Risposta: A rispondere è stato l’assessore Mario Tonina che ha detto che la ristrutturazione e sistemazione del Ponte di Lejia è finanziata per due milioni di euro; è in fase di progettazione esecutiva, avendo di recente acquisito tutte le autorizzazioni sul progetto definitivo in sede di Conferenza dei servizi. Entro la primavera è previsto l’avvio dell’appalto, mentre la consegna lavori seguirà al termine della stagione turistica estiva. L’intervento di messa in sicurezza della sp238 di Muncion, finanziato per 800.000 euro, è in fase di acquisizione dei pareri sul progetto definitivo che si concluderà con la Conferenza dei servizi prevista per il mese di aprile. Seguiranno la progettazione esecutiva e l’avvio dell’appalto entro l’estate.
Replica: Il consigliere Guglielmi si è detto completamente soddisfatto per la risposta.
Lucia Coppola (Misto-Verdi per l’Europa) - Quanta acqua consumeranno le talpe per scavare la Marzola?
La recente siccità e i problemi causati dall’assenza prolungata di precipitazioni sono al centro delle preoccupazioni della consigliera Coppola che, con riferimento ai prossimi lavori per la circonvallazione ferroviaria di Trento, che prevedono tra l’altro lo scavo di una galleria sotto la Marzola ha chiesto alla Giunta di sapere quanta acqua consumeranno le quattro talpe che saranno utilizzate per lo scavo, in rapporto al fabbisogno giornaliero di acqua.
Risposta: La risposta è arrivata dall’assessore Tonina. Il tema dello scavo in galleria sotto la Marzola e il tema delle sorgenti, ha detto, sono stati oggetto di approfondite analisi da parte del soggetto proponente dell’opera che, sulla base delle osservazioni avanzate dalle competenti strutture tecniche, ha effettuato indagini integrative che hanno consentito di addivenire a una valutazione positiva con prescrizioni del progetto di fattibilità tecnico-economica. Si segnala che, ha aggiunto il vicepresidente, l’informazione richiesta con l’interrogazione potrà essere disponibile nell’ambito della progettazione esecutiva recentemente avviata da parte dell’impresa aggiudicataria dei lavori. Tale informazione specificatamente tecnica è soggetta all’approfondimento tecnico di variabili progettuali la cui definizione è ancora in corso. Non si tratta in ogni caso di una perdita di acqua, ha precisato Tonina, che può essere infatti recuperata in corso delle perforazioni. Ha inoltre detto che sono stati sentiti i responsabili di Italfer che hanno dichiarato di non disporre al momento di valutazioni in merito all’utilizzo giornaliero di acqua, che saranno definite in fase esecutiva e operativa.
Replica: La consigliera Coppola ha ringraziato il vicepresidente Tonina e chiesto il testo scritto dell’intervento dell’assessore.
Lucia Maestri (PD del Trentino) - Under 36 e donne: chi rispetta le clausole del PNNR?
Tra gli obiettivi del Pnnr ci sono la promozione dell’occupazione giovanile e femminile e le risorse sono erogate alle aziende a condizione che soddisfino la previsione di destinare ad under 36 e donne almeno il 30% delle assunzioni necessarie a portare a termine l’appalto. Su queste premesse e considerando che secondo dati Anac riferiti al marzo 2023, oltre il 70% delle gare derogano a questa clausola, la consigliera dem ha chiesto alla Giunta di conoscere la situazione del Trentino ed eventualmente quali azioni intenda adottare per far rispettare la clausola.
La risposta: Ha risposto l’assessore Achille Spinelli, che ha ripreso il quadro normativo e affermato che dalla consultazione di Sicopat, la piattaforma dell’Osservatorio provinciale dei contratti pubblici, al momento non è possibile estrarre i dati richiesti. Si è quindi riservato di produrli in un momento successivo. La Giunta, ha aggiunto comunque, è da tempo impegnata nella valorizzazione e promozione delle finalità e dei valori sottesi al provvedimento statale citato. Ha ricordato le iniziative promosse dalla Giunta per favorire l’occupazione dei soggetti più deboli, tra cui la certificazione Family audit, come strumento a sostegno dell’occupazione femminile. Poi il riferimento all’elaborazione di linee guida che favoriscano le pari opportunità generazionali, di genere e l’inclusione lavorativa con persone con disabilità: un atto in fase di predisposizione e in relazione al quale, ha annunciato l’assessore, la Giunta estenderà l’obbligo assunzionale degli under 36 e delle donne per i contratti aggiudicati con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa anche non finanziati con fondi Pnrr e Pnc.
La replica: La consigliera ha detto che attende venga prodotta la documentazione quando possibile. Si è detta contenta di aver affrontato il tema in Aula perché di queste cose si parla poco. Forse, ha aggiunto Maestri, sarebbe bene prevedere un’informativa sulla destinazione dei fondi e su cosa si sta facendo con i fondi Pnrr in Trentino.
Alessandro Olivi (Pd del Trentino) - Loppio-Busa: è stato completato il lotto 3?
Al centro del documento del consigliere Olivi il tunnel di collegamento Loppio-Busa, un’opera che riveste un ruolo strategico per il sistema di mobilità del basso Trentino. L’interrogazione, in particolare, riguarda il lotto funzionale 3 (UF3). Nel novembre scorso gli amministratori avevano rappresentato alla Giunta la necessità di aggiungere a quel lotto il potenziamento di via San Isidoro e di via Sabbioni, al fine di fluidificare il traffico veicolare in uscita dal tunnel: la progettazione definitiva del lotto prevista per fine 2022 è stata completata? Ed è previsto l’intervento di adeguamento caldeggiato dagli amministratori?
Risposta: L’assessore Tonina ha ricordato che sono in via di completamento la progettazione definitiva e il relativo studio d'impatto ambientale per la sottoposizione a valutazione d'impatto ambientale dell'opera, la cui procedura sarà avviata prima dell'estate. La modellazione idraulica del Fiume Sarca, ha aggiunto, ha comportato la necessità di introdurre dei correttivi alla progettazione come era pensata in fase preliminare. Entro l’anno si conta in ogni caso di approvare il progetto esecutivo e avviarlo all’appalto, ha affermato. Le tempistiche di inizio dei lavori, ha spiegato l’assessore, sono strettamente legate al completamento dei lavori di bonifica della discarica della Maza: si stanno mettendo in atto tutti gli sforzi per evitare disallineamenti tra le tempistiche dei due interventi. Quindi il riferimento all’adeguamento di via Sabbioni che rappresenta l’Uf4 dell'intervento di collegamento tra San Giovanni e Cretaccio, per il quale esiste il progetto preliminare complessivo. La progettazione definitiva, ha spiegato Tonina, sarà avviata non appena sarà stata appaltata la Uf3.
Replica: Il consigliere Olivi ha detto che dalla risposta emerge che da fine 2022 si passa a fine 2023 per l’approvazione del progetto esecutivo del lotto 3 e che in esso non è compreso l’intervento che si era chiesto di anticipare sul lotto 4 proprio per evitare un disallineamento. La risposta è insoddisfacente nel merito, ma almeno fotografa la situazione reale dello slittamento dei tempi.
Luca Zeni (Pd del Trentino) - Qual è la situazione per le persone richiedenti asilo?
Il consigliere del Pd ha chiesto, riferendosi alla situazione nazionale degli ultimi mesi che vede un aumento degli arrivi di richiedenti asilo in Italia, di avere un quadro dei dati complessivi per la provincia di Trento delle persone gestite dal sistema dell’accoglienza. Ha chiesto un focus sulla situazione dei minori non accompagnati, sui posti disponibili, sui tempi, sugli esiti delle commissioni di valutazione e sulle previsioni per gli arrivi.
La risposta: Ha risposto l’assessore Tonina: al 27 marzo il numero totale delle persone accolte è pari a 1.183, delle quali 680 sono richiedenti protezione internazionale, mentre 503 persone sono richiedenti protezione temporanea di nazionalità ucraina. Il numero dei beneficiari accolti è variabile perché molte sono le persone che hanno presentato domanda di protezione internazionale in questura. Dopo le verifiche del caso, il commissariato del governo autorizzerà progressivamente gli inserimenti nel progetto di accoglienza Cas. A breve, ha aggiunto Tonina, si raggiungerà la capienza massima prevista di 700 richiedenti protezione internazionale e di 600 persone richiedenti protezione temporanea. I minori non accompagnati sul territorio al momento sono 60, di cui 17 accolti nel progetto Sai, gestito dall’associazione Appm. La restante parte è in comunità socio educative sul territorio. Le percentuali di esito delle Commissioni di valutazione: non si possiedono dati sistematici, ha detto Tonina, ma le informazioni raccolte non si discostano significativamente dalle rilevazioni della Commissione nazionale per il diritto asilo, che evidenzia come circa il 60% delle valutazioni delle Commissioni territoriali hanno esito negativo, per il 14% delle domande c’è il riconoscimento dello status di rifugiato, per il 14% di riconoscimento della protezione sussidiaria e per il 14% di quella speciale.
Quindi l’accenno alle previsioni: si prevede per i prossimi mesi un flusso costante di richieste per quanto riguarda la protezione internazionale e la protezione temporanea. Il sistema di accoglienza provinciale, grazie alla forte sinergia instaurata con gli enti di gestione coinvolti, risponderà prontamente a tutte le autorizzazione all’ingresso arrivate tramite il commissariato del governo in virtù del protocollo di intesa vigente. Anche in merito all’arrivo di minori stranieri non accompagnati, ha detto l’assessore, si è visto un incremento significativo nel corso degli ultimi mesi: anche per ciò il sistema provinciale ha risposto e risponderà garantendo protezione, presa in carico sociale e dovuto supporto giuridico.
La replica: Il consigliere Zeni ha detto che la risposta del vicepresidente fa capire quanto è diverso fare propaganda e governare. Nel 2015-2018, ha proseguito, avevamo una destra che con ha diviso la popolazione sul tema, oggi vediamo che l’approccio è diverso perché governare è un’altra cosa. Zeni ha quindi ricordato come il Trentino sia stato uno tra i primi territori a sperimentare l’accoglienza diffusa. Si è detto poi preoccupato rispetto all'informazione data dall’assessore secondo la quale siamo vicini al numero massimo dell’accoglienza in Trentino ed ha auspicato che la Giunta metta in atto i meccanismi necessari per evitare che il sistema vada in affanno. Rimane, ha concluso il consigliere, il problema enorme relativo agli esiti negativi: il 60% di esiti negativi comporta un rischio di avere la permanenza irregolare di persone sul territorio; su ciò c’è da fare un grande lavoro con lo Stato.
Filippo Degasperi (Onda) Quali le iniziative per verificare la gestione del patrimonio affidato a Itea?
Il consigliere di Onda ha fatto riferimento alla comunicazione in Aula del 9 marzo secondo cui a giugno 2022 gli alloggi Itea non disponibili alla locazione erano 1.073, di cui 615 che necessitano una sistemazione completa. Ha dato voce alle tante segnalazioni arrivate, anche successivamente al passaggio del tema in Aula la scorsa tornata di lavori: producendo le fotografie di soffitti puntellati, termosifoni rotti, muffa e ha detto che non si spiega come la presidente Itea non vada a vedere queste cose. Ha aggiunto che non si spiega inoltre come il patrimonio immobiliare dei trentini venga ridotto in queste condizioni: qualcuno controlla cosa fanno i vertici Itea? Ha quindi chiesto al presidente della Provincia quali iniziative ha adottato per verificare la condotta dei vertici Itea nella gestione del patrimonio loro affidato e quali interventi intende attuare per ripristinare il decoro negli immobili locati ma ridotti in indecorose condizioni.
La risposta: Tonina ha detto che Itea lavora secondo obiettivi strategici legati al Piano strategico triennale: in esso sono individuati gli interventi di manutenzione e di edilizia da compiere sul patrimonio abitativo. Il perseguimento degli obiettivi strategici è monitorato nell’ambito dell’esercizio del controllo svolto nei confronti della società in house. La conservazione e manutenzione del patrimonio abitativo pubblico, ha aggiunto Tonina, rientra nella mission di Itea.
Quindi ha elencato le iniziative in corso di realizzazione:
• manutenzione straordinaria: sono state stanziate risorse finanziarie per la legislatura 2018-2023 per complessivi 27,3 milioni di euro che serviranno al recupero di alloggi di risulta
• recupero e riqualificazione energetica del patrimonio esistente con il superbous 110: gli interventi vengono talvolta accompagnati dalla contestuale ristrutturazione di spazi interni delle unità abitative, soprattutto se nell’edificio sono inseriti alloggi di risulta
• interventi finanziati a valere sul fondo complementare al Pnrr: sono stati individuati dalla Provincia con Itea 5 interventi da realizzare tramite l’assegnazione di un importo di 17,9 milioni di euro (di cui 13,5 coperti dal fondo complementare al Pnrr e 4,3 dal bilancio provinciale). Gli interventi sono in valle dell’Adige e in Vallagarina, sono di manutenzione straordinaria con riqualificazione energetica (3 edifici occupati) e di ristrutturazione (2 edifici inutilizzati da anni)
• manutenzione ordinaria: nel bilancio provinciale è stato stanziato un importo annuo di 4,2 milioni di euro a partire dal 2020 per tutta la durata della convenzione di affidamento a Itea del servizio di edilizia pubblica.
Infine Tonina ha parlato delle risorse finanziarie destinate al settore casa nel corso della legislatura, risorse che hanno visto un sensibile incremento passando da uno stanziamento di 38,3 milioni della legislatura 2013-2018 (26,3 milioni per investimenti e 12 per la gestione) a uno stanziamento ad oggi di 71,3 milioni di euro (54,8 per investimenti e 16,5 per la gestione).
La replica: Il consigliere Degasperi ha citato Renzo Tramaglino: lei assessore cerca di confondere con qualche dato, ha detto. Degasperi ha concesso che qualcosa è stato fatto dalla Giunta, ma ha ricordato che l’interrogazione chiedeva come mai chi ha gestito Itea si è permesso di lasciare che determinati immobili siano finiti in condizioni peggio che indecorose. Tra le iniziative positive adottate manca la verifica dei risultati da parte di chi gestisce Itea e delle motivazioni che hanno portato ai casi di degrado citati. L’approccio di lasciare gli appartamenti abbandonati deve cambiare, ha concluso: ne beneficeranno i trentini.
Denis Paoli (Lega Salvini Trentino) - A quando i lavori per la bretellina A22 di San Michele?
Il consigliere della Lega ha chiesto alla Giunta quale sia lo stato attuale dell’iter del progetto di realizzazione del nuovo collegamento stradale tra la rotatoria in via Canè a Mezzocorona e quella presso il casello autostradale A22 di San Michele all’Adige. Ha chiesto inoltre quale sia la data presunta di avvio dei lavori.
La risposta: L’assessore Tonina ha fatto riferimento alla convenzione per i lavori, regolarmente firmata. A22, titolare dell’esecuzione, ha redatto il progetto esecutivo. La Provincia ha concluso le procedure espropriative. Appena sarà trasmesso il preventivo di Snam per lo spostamento del gasdotto con la relativa tempistica di intervento, si informerà A22 che potrà organizzarsi per mandare in appalto l’opera presumibilmente già entro quest’estate.
La replica: Il consigliere ha descritto come positivi il fatto che si prosegua con il progetto e la volontà di stringere i tempi.
Katia Rossato (Fratelli d’Italia) - Cosa pensa la Giunta dell’aggressione di un ragazzo in centro a Trento?
La consigliera di Fratelli d’Italia ha chiesto alla Giunta se ha contezza dell’aggressione avvenuta ai danni di un sedicenne in centro a Trento negli scorsi giorni e riportata dalla stampa e cosa pensi dell’accaduto. Ha inoltre interrogato la Giunta per sapere se gli organismi e gli enti di natura provinciale che si occupano di diritti dei minori, pari opportunità, pace e solidarietà internazionale si siano espressi condannando l’aggressione.
La risposta: L’assessore Tonina ha parlato di un’informazione appresa anche dalla Giunta dagli organi di informazione locale. L’esecutivo, ha detto, ripone massima fiducia nel lavoro degli inquirenti con i quali i colloqui sono quotidiani. L’episodio, ha proseguito, è molto grave e la Giunta lo condanna con fermezza al pari di ogni manifestazione di intolleranza e violenza che dovesse verificarsi nella comunità. Fatti di questo tipo, ha detto il vicepresidente, sono intollerabili nella nostra comunità che sappiamo attrezzata per far fronte a derive violente che non appartengono alla nostra cultura. Si attende con fiducia la chiusura dell’iter, confermando il massimo impegno per far crescere i valori di rispetto alla base della democrazia.
La replica: Rossato ha ribadito la propria fiducia nelle forze dell’ordine. Ha detto che si è appreso che il presunto responsabile dell’accaduto sarebbe afferente al Centro Bruno. Rossato ha chiesto alla Giunta che venga tolta l’occupazione del Centro Bruno e che l’immobile venga restituito alla cittadinanza: potrebbe essere usato a fini sociali, ha aggiunto. Si è augurata infine che la giustizia faccia il suo corso.
Giorgio Leonardi (Forza Italia) Quali iniziative per favorire il rilancio dei centri storici?
Il consigliere di FI ha fatto riferimento, nella propria interrogazione alla Giunta, alla chiusura di due librerie a Rovereto e parlato di un centro storico che soffre la concorrenza dell’acquisto online, dei centri commerciali e il caro affitti. Ha chiesto quindi quali iniziative l’esecutivo abbia messo in campo per favorire il rilancio dei centri storici e delle attività commerciali in essi presenti che sono in difficoltà.
La risposta: L’assessore Spinelli ha parlato della normativa sul commercio, che prevede misure per il rilancio dei centri storici con iniziative di animazione ed eventi di richiamo e di interesse culturale. Nel 2020, ha proseguito, la Giunta ha aggiornato i criteri ordinari in seguito alla crisi pandemica prevedendo un aumento del contributo al 50% della spesa ammissibile, prevedendo un contributo del 60% delle spese ammissibili per le spese finalizzate al rispetto delle misure anti-covid. Tali criteri sono stati prorogati fino al 2022; per il 2023 è in via di completamento l’iter di approvazione per l’aggiornamento dei criteri ordinari del 2016. Questi prevederanno un aumento della spesa ammissibile ad agevolazione con l’adeguamento dell’indice dei prezzi al consumo Istat e una maggiore percentuale di contribuzione: un aiuto concreto per l’animazione dei centri, che si scontra però con la penuria di parcheggi e della scarsità di collegamenti che si rilevano in particolare nei Comuni più grandi della provincia, in cui le alcune amministrazioni si dimostrano indifferenti. Ha ricordato poi l’iniziativa di Trentino sviluppo volta a vivacizzare, tramite le energie giovani, i locali del centro storico.
La replica: Il consigliere Leonardi si è detto soddisfatto della risposta della Giunta e delle misure messe in campo: speriamo però, ha aggiunto, che il Comune riesca a capire e ascoltare i commercianti. Si chiudono vie senza concertazione con chi deve gestire un’attività.
Alex Marini (Misto - 5 Stelle) Ferrovia Rovereto-Alto Garda, quando il percorso partecipativo?
Il consigliere 5 Stelle ha chiesto al presidente della Provincia con che tempi e con che modalità intenda pianificare il percorso partecipativo per la redazione del piano stralcio della mobilità riferito al nuovo collegamento ferroviario per connettere l’asse ferroviario del Brennero con il territorio dell’Alto Garda e per eventualmente definire gli elementi principali sui quali programmare l’opera e predisporre il documento preliminare di progettazione.
La risposta: Ha risposto l’assessore Mattia Gottardi. Lo studio di fattibilità è stato presentato a febbraio 2022, ha detto. Il prosieguo delle attività dovrà essere definito di concerto dagli attori coinvolti: sono in corso interlocuzioni con Rfi per la predisposizione dell’accordo per la definizione del percorso ottimale che porterà alla progettazione dell’opera. Ad oggi il Documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci prevede l’avvio di progetto di fattibilità tecnico-economica dell’opera, sono in corso interlocuzioni con il Ministero per l’inserimento nel contratto di programma tra il Ministero ed Rfi. Il momento partecipativo con i cittadini seguirà quanto previsto dalla normativa provinciale, ha ricordato Gottardi. Se verrà confermata l’opportunità di procedere tramite Piano provinciale della mobilità o con suo stralcio, questo sarà predisposto prima della redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica.
La replica: La risposta non ha soddisfatto Marini che ha detto che si è ripetuto ancora quanto la Giunta dice dal 2019. Nel febbraio 2022 nella presentazione dello studio di fattibilità venivano individuate tre soluzioni possibili (15 km Riva-Arco, 25 km con fermate a Mori e Torbole e una soluzione tutta in galleria). Già in quella sede la seconda soluzione era ritenuta la più interessante e venivano definiti i punti principali dell’opera. Venivano definite le cifre del traffico potenziale per la domanda locale e dei flussi turistici: a fronte di questi numeri, ha detto il consigliere, è necessario procedere con un processo partecipato. Prima di arrivare allo studio di fattibilità o al progetto preliminare bisogna ascoltare le esigenze dei territori e definire le criticità che si potrebbero incontrare in fase di realizzazione dell’opera. È arrivato secondo Marini il momento di ascoltare le amministrazioni locali e di dare le informazioni alla società civile in modo che possano essere elaborate e proposte possano essere restituite a Provincia e Rfi.