TRENTO - Grande partecipazione alla
prima giornata di visite guidate a
Palazzo Trentini, arricchite dalla rievocazione storica dell’Associazione culturale Vellutai di Ala. L’iniziativa ha registrato il tutto esaurito e anche l’appuntamento di lunedì 5 gennaio è già sold out, confermando l’interesse del pubblico per la scoperta di uno dei palazzi storici più significativi della città.
Per chi desidera visitare comunque il palazzo,
domani mattina, 31 gennaio, sarà possibile partecipare a visite guidate senza animazione, prenotabili chiamando il numero 0461 213240.

Le
visite offrono l’occasione di compiere un vero e proprio viaggio nel
Settecento. La storia di Palazzo Trentini inizia attorno al 1740, quando la famiglia dei baroni Trentini, tra le più influenti di Trento, acquistò due edifici contigui lungo l’antica via Lunga, oggi via Manci, per trasformarli in una sontuosa residenza nobiliare. Nel 1764, anno in cui i giovani sposi Sigismondo Trentini e Maria Anna Gentilotti vi si stabilirono, il palazzo era già completato e impreziosito da un ricco apparato decorativo fatto di stucchi, affreschi e tele celebrative.
Gran parte delle decorazioni interne si ispira all’Iconologia di Cesare Ripa, celebre repertorio di figure allegoriche che influenzò profondamente l’arte barocca.
Le sale prendono il nome dai temi raffigurati sui soffitti: Aurora, Folgore, Virtù e Onore, Zefiro e Flora, Venere e Amore, Innocenza e Inganno, Giudizio di Paride, ambienti nei quali operarono apprezzati pittori e stuccatori dell’epoca.
Salendo lo scalone principale dall’androne a piano terra, attraverso un portale rinascimentale, si accede al Salone dell’Aurora, l’ambiente più prestigioso del palazzo. La grande volta affrescata attorno al 1750 con il Trionfo dell’Aurora rappresenta l’allegoria dell’ascesa della famiglia Trentini ed è attribuita a un raffinato artista di scuola veneta, la cui identità è ancora oggetto di studio.
Nell’ala sud, oggi sede della Vicepresidenza del Consiglio provinciale, si sviluppa un articolato ciclo decorativo dedicato al Trionfo della Giustizia e della Pace sulla Guerra, mentre al piano superiore, negli ambienti oggi riservati alla Presidenza del Consiglio provinciale, si trovano le sale decorate da Carlo Henrici tra il 1763 e il 1764, con allegorie dedicate alla Fugacità delle glorie mondane, alla Virtù, all’Onore e alla Gloria, impreziosite da stucchi bianchi e dorati, una preziosa stufa viennese in maiolica e pavimentazioni lignee originali.
Nell’ala nord del palazzo spiccano la Sala di Zefiro e Flora, affrescata dal veronese Giorgio Anselmi, e la Sala di Venere e Amore, che conserva frammenti dell’apparato pittorico originario, fregi in stucco e pavimenti settecenteschi in legno intarsiato. Ambienti che restituiscono, ancora oggi, il fascino della vita nobiliare del XVIII secolo.
Le visite guidate permettono così di scoprire non solo la storia architettonica e artistica del palazzo, ma anche i simboli, le allegorie e i dettagli della quotidianità di una delle famiglie più importanti del Trentino settecentesco.