TRENTO - «Chiudiamo l’anno con una buona notizia: nel 2026 le liste d'attesa per un posto al nido saranno quasi azzerate», ha affermato il sindaco di Trento Franco Ianeselli in apertura del consueto appuntamento per gli auguri ai giornalisti di fine anno. Il primo cittadino ha ricordato che «la notizia è il risultato di un percorso iniziato già nella precedente consiliatura con la riduzione delle tariffe. Il punto però non è solo garantire il servizio a prezzi accessibili, ma renderlo il più possibile universale, offrendo a tutte le famiglie un posto nei nidi comunali». Il sindaco ha quindi ringraziato la vicesindaca Elisabetta Bozzarelli per il lavoro compiuto in questi anni in veste di assessora all’Istruzione.
Il 2026 sarà dunque un anno di svolta per i nidi di Trento. Una svolta che inizierà già subito dopo l’Epifania con il dimezzamento delle liste d’attesa. Fino a prima delle vacanze di Natale, erano 102 le famiglie che avevano presentato la domanda per l’anno 2025-2026 e che ancora non erano riuscite a trovare posto nelle strutture comunali (23 nidi a tempo pieno, 4 a tempo parziale per un totale di 1207 posti). Da gennaio quel numero si è più che dimezzato scendendo a quota 45. Questo primo risultato positivo è stato raggiunto grazie alla “scelta di solidarietà tra famiglie”, ovvero all’obbligo di passaggio alla scuola dell’infanzia per i bambini dell’ultimo anno del nido che, tra gennaio e marzo, compiono tre anni. Si tratta di una novità legata alla modifica del regolamento stabilita un anno fa dalla Giunta che ha messo in moto un meccanismo solidale: l’effetto è stato quello di liberare 85 posti nei nidi, dove la disponibilità è da sempre inferiore alla domanda, e nello stesso tempo di favorire il passaggio alle scuole dell’infanzia, che in questi ultimi anni sperimentano un progressivo calo degli iscritti legato al calo demografico.
Questo passaggio ha consentito per la prima volta di accogliere nei nidi anche 49 bambini iscritti per l’anno 2026-2027 che avevano dato la disponibilità a essere ammessi nell’anno in corso nel caso si fossero liberati dei posti. In tutto, tenendo conto dei posti liberati e riassegnati in seguito a trasferimenti, i nuovi bambini ammessi a gennaio nei nidi comunali saranno all’incirca 90.
Le buone notizie non si fermano qui. A settembre 2026 potranno infatti essere assegnati i 60 posti del nido Orsetto Pandi, demolito e ricostruito grazie al cofinanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza. In più, grazie all’accordo con la Provincia autonoma di Trento, sempre a settembre del 2026 aprirà il progetto zero-tre all’interno della scuola dell’infanzia di Mattarello. Si tratta di un nido da 30 posti che occuperà le aule vuote della scuola dell’infanzia (nei prossimi mesi saranno ristrutturate e adattate ai più piccoli) potendo così usufruire della cucina già esistente e di altri servizi comuni. Come nel caso dello zero-sei già attivato a Povo, il progetto consente non solo di utilizzare al meglio gli spazi e di fare economia di scala, ma di proporre ai bambini un’esperienza dal forte valore pedagogico che favorisce quell’educazione tra pari sempre più rara vista nelle famiglie “rimpicciolite” di questi ultimi decenni.
Con l’Orsetto Pandi e il progetto zero-tre di Mattarello i posti nei nidi messi a disposizione della città saranno vicini a quota 1300: questo numero consentirà per la prima volta dopo tanti anni di abbattere drasticamente se non di azzerare le liste d’attesa nei nidi. Dunque è davvero a portata di mano l’obiettivo individuato dalla Giunta nel 2021, con la prima manovra che aveva ridotto le tariffe, di far diventare il nido un servizio tendenzialmente universale come la scuola dell’infanzia. Si tratta di un traguardo importantissimo visto che, come dicono le ricerche in materia, i primi tre anni di vita sono determinanti per crescita fisica, cognitiva, sociale ed emotiva dei bambini. Ecco dunque che il nido, primo servizio formativo, oltre a favorire la conciliazione famiglia-lavoro, garantisce in modo democratico ai bambini della città la cura, gli stimoli, la socialità di cui ciascuno ha bisogno.