San Giovanni di Fassa (Trento) -
“Rappresentare le esigenze del territorio alle istituzioni senza passaggi intermedi”: questo l’obiettivo dell’incontro promosso stamattina dall’Autorità per le minoranze linguistiche a
San Giovanni di Fassa tra i referenti territoriali delle minoranze e le istituzioni competenti in materia di minoranze linguistiche a livello provinciale e regionale.
“Un momento di dialogo partecipato, in cui noi saremo solo i mediatori”, ha esordito la Presidente dell’Autorità
Katia Vassellai, che non ha nascosto la soddisfazione per l’adesione al focus di numerosi soggetti, che ha presentato e ringraziato. A seguire la parola è passata a turno agli attori protagonisti, che si sono onestamente confrontati sulle criticità che preoccupano il territorio e le istituzioni con riferimento al futuro delle minoranza ladina. Le istanze emerse con maggiore insistenza sono state la preoccupazione per il calo demografico e per lo spopolamento delle valli. Un tema, quest’ultimo, che si intreccia con la carenza di immobili da destinare a prima casa che scoraggia la permanenza in valle delle giovani coppie. Altro aspetto sollevato negli interventi, quello delle certificazioni linguistiche, oltre ad alcune criticità riferite a carenze di personale e in tema di toponomastica. Il consigliere ladino
Gugliemi (assessore regionale alle minoranze) ha annunciato il 2 e 3 luglio prossimi un convegno internazionale sul tema della toponomastica presso la Sala di Rappresentanza della Regione.
Gli interventi
La senatrice
Elena Testor ha ringraziato coloro che lavorano per mantenere vive le minoranze e l’autorità per questi utilissimi momenti di confronto In questi anni, ha detto, si è lavorato molto per dare risposte concrete e mirate alle esigenze dli territori: questa è la strategia giusta per valorizzare le nostre minoranze.

Il Presidente del Consiglio
Claudio Soini ha richiamato l’incontro dello scorso anno nel quale si erano condivise alcune criticità. In particolare ha citato la proposta della consigliera Parolari di portare gli studenti sui territori delle minoranze. Una proposta che abbiamo coltivato e interpretato, ha detto, tanto da avere coinvolto i territori di minoranza nei moduli del progetto “Conosciamo autonomia”. Il Presidente ha poi ricordato al seduta congiunta annuale dello scorso anno in Consiglio provinciale, molto apprezzata, con la condivisione di due risoluzioni. Ci sono stati una serie di momenti importanti, dunque, tutti mirati ad implementare la rete di conoscenza attorno a queste realtà così preziose per il nostro tessuto socio culturale.
La direttrice dell’Istituto culturale ladino S
abrina Rasom ha riferito che mancano un funzionario bibliotecario, il manutentore e un impiegato livello B evoluto per il bookshop e l’accettazione al museo. Ha ringraziato per i finanziamenti per la copertura a tempo indeterminato di un operatore per il museo, un passaggio importante viste le numerose richieste che vengono dalle scuole anche dei territori limitrofi.
Giovanna Chiocchetti ed
Elisabetta Sovilla, per la Provincia hanno ricordato il confronto intervenuto con l’istituto, con l’approfondimento sulle risorse di personale: si stanno verificare e considerando le richieste, hanno chiarito, confermando la piena condivisione per tutte quelle che vanno nella direzione della riqualificazione del servizio.
La vicesindaca del comune Moena
Cristina Donei ha parlato del rifacimento dell’edificio dell’Apt e ha detto che si dovrebbe elaborare un percorso diverso per quanto riguarda il museo. Ci sono diverse opzioni da valutare e tra le quali scegliere. Erano stati presi accordi con la Pat e ci erano state date rassicurazioni sui fondi, ha chiarito Sabrina Rasom: la soluzione passa necessariamente dallo stanziamento di risorse e ci chiediamo se l’interlocutore sia il servizio cultura, per capire se i finanziamenti già accantonati siano ancora disponibili. Sovilla ha anticipato che è già stato programmato un tavolo per fine mese al fine di chiarire i diversi temi, un momento nel quale coinvolgere il servizio cultura che potrebbe essere l’interlocutore più adatto.
Intervenendo per l’Istituto culturale ladino
Bernardino Chiocchetti ha evidenziato la necessità di implementare il progetto “Conosciamo la Ladinia” e l’opportunità di diffondere la conoscenza sulla presenza di una minoranza così numerosa sul nostro territorio. Ha poi citato lo straordinario insediamento dei Pigui, a suo avviso non valorizzato sufficientemente, un patrimonio estremamente importante, per il quale ha insisto sull’avvio di un percorso guidato e sulla sottolineatura di un insediamento che ha rivoluzionato l’immagine storiografica della valle di Fassa. Ha poi sottolineato la preoccupazione sul calo demografico: da questo punto di vista, in particolare, per scongiurare l’abbandono del territorio da parte dei nuclei giovani, occorre a suo avviso prendere a cuore la tematica della prima casa. Un dato allarmante su tutti è quello della frequenza scolastica alle primarie, che ha registrato il drastico calo dal 2014 al 2025-26 da 1255 a 1045 iscritti.
Per il consigliere provinciale ladino
Luca Gugliemi assessore regionale competente in materia di minoranze, si dovrebbero svincolare dei terreni mettendoli a disposizione per interventi di politica abitativa per la prima casa, intervenendo sulla filosofia del non consumo del suolo.
Ivo Bernard, sindaco di Campitello di Fassa e referente per la tutela delle minoranze presso il Cal ha ammesso che non è facile liberare dei terreni e destinarli all’edilizia abitativa. Ci sono invece molti alberghi dismessi sui quali si potrebbe fare un ragionamento sia urbanistico che finanziario. Se non aiutiamo la gente anche nell’acquisto, infatti, non è comunque facile, ha notato. Forse non tutti sanno che a Passo Fassa abbiano il sito risalente all’età della pietra più vasto d’Europa: questo sarebbe un territorio unico nell’arco alpino, ha detto, suggerendone la valorizzazione.
Anche il sindaco di Soraga
Valerio Pederiva ha sottolineato la forte richiesta di prima casa da parte delle giovani generazioni: l’idea sarebbe quella di proporre lo sblocco di alcune nuove aree vincolandole a caratteristiche specifiche, come la destinazione a prima casa. Ci siamo però scontrati con la legge, oltre che con i costi di edificare sui nostri territori. Credo che la legge vada approfondita, ipotizzando delle deroghe pur con i vincoli del caso, per scongiurare che i terreni diventino terra di speculazione, al solo fine di dare una risposta alla prima casa, principalmente delle nuove generazioni che si trovano costrette ad abbandonare la loro terra per i costi eccessivi.
Giovanni Bernard sindaco di Canazei ha riferito che ci sarebbe dal punto di vista urbanistico la possibilità di trasformare alberghi in strutture residenziali, ma i prezzi sono astronomici. Il vincolo di costruzione dovrebbe essere più ampio, a venti o trent’anni perché ci sono casi di immobili destinati a prime case venduti dopo dieci anni ai turisti. C’è una pressione economica molto forte, abbiamo un territorio fragile, ci chiediamo se come minoranza possiamo avere un riconoscimento economico aggiuntivo, sotto qualche forma, ha aggiunto.
Il Presidente del Consiglio
Claudio Soini si è inserito nel dibattito sul tema della casa definendolo complesso e centrale.