Non si deve dimenticare, inoltre, che intere zone come la Bassa Atesina, un tempo parte integrante del Principato vescovile di Trento, sono state aggregate alla Provincia di Bolzano solo alcuni decenni fa.
Come Partito Autonomista Trentino Tirolese non vogliamo e non possiamo rimanere indifferenti al dibattito. Non possiamo far finta di nulla davanti ad una proposta, quella del Governo Kurz, che incontra la nostra approvazione nel merito, ma il nostro rammarico nel metodo. Non possiamo avvallare la teoria secondo cui la tutela dell’Austria sia appannaggio esclusivo dei sudtirolesi. Atti ufficiali del Parlamento austriaco, infatti, parlano chiaramente di tutela internazionale anche per la Provincia autonoma di Trento, dato che l’Accordo Degasperi-Gruber si riferisce al quadro regionale e non solamente a quello provinciale.
La proposta contenuta nel programma di insediamento del nuovo Governo austriaco rappresenta un’opportunità che non va sprecata. Dopo anni di richieste e dibattiti si è davanti ad un bivio: restringere la platea dei beneficiari, adottando un criterio basato sulla lingua degno del peggior nazionalismo, oppure declinarlo in una visione nuova e più coraggiosa. Estendere la doppia cittadinanza, in accordo con il Governo italiano, a tutto il territorio dell’Euregio costituisce il vero obiettivo perché la nostra “terra tra i monti” diventi un vero laboratorio di cittadinanza europea. La doppia cittadinanza può essere uno strumento forte per riconoscere, anche se indirettamente, importanza e valenza all’Euregio, per valorizzare una storia fatta di convivenza e di collaborazione fra popoli di lingua diversa, per avvicinarci all’Europa dei popoli e delle regioni.
E’ un obiettivo ambizioso ma oggi più vicino, che ci deve vedere uniti agli amici sudtirolesi, mettendo da parte le ideologie e facendo prevalere una visione di futuro coraggiosa e lungimirante. Spetta ai Trentini, non solo agli autonomisti, rivendicare un’opportunità unica e storica per rafforzare la nostra Autonomia ed offrire nuove opportunità di sviluppo. Non sprechiamola".
Simone Marchiori, Vicesegretario politico PATT e Federico Masera, Presidente PATT