Informativa

Noi e terze parti selezionate utilizziamo cookie o tecnologie simili per finalità tecniche e, con il tuo consenso, anche per le finalità di esperienza, misurazione e marketing (con annunci personalizzati) come specificato nella cookie policy. Il rifiuto del consenso può rendere non disponibili le relative funzioni.
Usa il pulsante “Accetta” per acconsentire. Usa il pulsante “Rifiuta” per continuare senza accettare.

-

Predazioni del lupo in Valfurva, gli allevatori protestano

Ben 49 capi ovini uccisi

Valfurva (Sondrio) - Cresce la protesta degli allevatori dell'Alta Valtellina per le predazioni da parte dei grandi carnivori, in particolare del lupo.

In Valfurva ricominciano le predazioni: a Madonna dei Monti una pecora è stata trovata morta. Con la difficoltà ad ottenere gli indennizzi, con la paura del lupo, con i costi in crescita (maggior consumo di fieno, meno nascite per via dello stress) crescente dissuasione del pascolo libero, gli allevatori ovicaprini del Parco dello Stelvio stanno riducendo gli animali allevati. Gli allevatori chiedono soluzioni: "lasciateci mantenere i capi sui terreni dove abbiamo il diritto di pascolo impedendo lo sconfinamento con idonee recinzioni".
Un allevatore negli ultimi due anni si è visto predare 49 capi ovini.

Roberto Compagnoni, presidente del Comitato per la tutela delle persone e degli animali dell’Alta Valtellina che ha raccolto migliaia di firme affinché la Regione adotti serie misure di sicurezza in presenza di lupi sempre più spavaldi.

Al fine di razionalizzare questa soluzione, i piccoli allevatori potrebbero aggregarsi tra loro e garantire anche una custodia continuativa qualora il Parco e la Regione venissero incontro alle richieste già inoltrate lo scorso anno (ricoveri, accessibilità con la moto). Tutte le soluzioni hanno un costo ma i lupi non li hanno voluti gli allevatori.

Abbandonare la montagna, impedire il pascolamento porta anche alla cessazione dello sfalcio a quote più basse, ha un costo molto più alto. E il rischio è di ritrovarsi tra qualche lustro con una montagna spopolata, senza attività e terre incolte. Con l'abbaondono ci sarebbe un maggior rischio idrogeologico.
Ultimo aggiornamento: 27/05/2024 17:28:03
POTREBBE INTERESSARTI
Davide Pedrali presenta poster sulla biodiversità agricola montana
bando comunitario per le opere di messa in sicurezza della frana di Tavernola Bergamasca
Soddisfatta il sindaco Francesca Tomaselli: "Ora pensiamo in grande"
Grande attesa per il weekend dedicato all'outdoor in calendario il 3 e 4 agosto
ULTIME NOTIZIE
Sono 302 gli iscritti, provenienti da 14 nazioni
Parigi - Si è alzato il sipario su Parigi 2024. La trentatreesima edizione dei Giochi Olimpici è la prima della storia...