Trento - Uno dei settori messo in ginocchio dalla gestione degli ultimi mesi, nuovamente colpito da misure che appaiono inefficaci e dannose, al pari di molte altre che si sono succedute dal lontano mese di febbraio.
L’Associazione ristoratori del Trentino interviene sulle misure previste dal Dpcm 13 ottobre: "Le limitazioni imposte ai nostri esercizi – spiega il presidente Marco Fontanari – non risolvono il problema degli assembramenti ma creano un danno economico rilevante".
LE CRITICHE
Se l’obiettivo, condiviso, è quello di arginare una seconda ondata di diffusione del virus, i modi scelti per raggiungerlo sono alquanto discutibili. Dopo gli interventi della Federazione nazionale dei pubblici esercizi FIPE, anch’essa molto critica sui provvedimenti rivolti alle imprese, l’Associazione ristoratori del Trentino fa sapere, per bocca del suo presidente Marco Fontanari, i propri dubbi sulle limitazioni imposte dal governo.
"Crediamo – spiega Fontanari – che gli assembramenti non si risolvano limitando le nostre imprese. Imprese che rispettano rigorosamente i protocolli e le regole.