Anche il mercato africano registra un incremento tendenziale (+20,2%), mentre si riducono i flussi di merce destinati ai Paesi asiatici (che perdono il 6,4%).
Al primo posto della graduatoria dei principali Paesi per valore di export rimane sempre la Germania, che rappresenta per il territorio provinciale il mercato verso cui si sono dirette merci per 840 milioni di euro, pari al 16,3% delle vendite effettuate sui mercati internazionali. A grande distanza seguono gli Stati Uniti con circa 650 milioni di euro (pari al 12,6% delle esportazioni complessive), la Francia con 502 milioni di euro (9,7%) e il Regno Unito con 438 milioni di euro (pari al 8,5%).
Le esportazioni sono costituite principalmente da prodotti dell’attività manifatturiera (94,8% del valore complessivo). La quota maggiore è da attribuire ai “macchinari ed apparecchi” (19,6%), dai “prodotti alimentari, bevande e tabacco” (16,4%), seguono i “mezzi di trasporto” (12,8%), il “legno, prodotti in legno, carta e stampa” (10,0%), le “sostanze e i prodotti chimici” (8,6%) e i “metalli di base e prodotti in metallo” (8,3%). Complessivamente questi sei settori rappresentano i tre quarti delle esportazioni provinciali.
Per quanto riguarda le importazioni, al primo posto per incidenza si collocano i “mezzi di trasporto” (16,9%), seguono “legno, prodotti in legno, carta e stampa” (13,2%) e “sostanze e prodotti chimici” (11,5%).
“La performance registrata dalle esportazioni trentine nel corso del 2022 - ha commentato Giovanni Bort (nella foto), presidente della Camera di Commercio di Trento - testimonia la capacità delle nostre imprese esportatrici di proporsi sui mercati internazionali con sempre maggiore incisività. L’accresciuta rilevanza dell’export non può che essere vista con favore, perché consente alla nostra economia di contrastare la debolezza della domanda interna e fornisce uno significativo stimolo alla capacità di innovazione delle imprese”.