Trento - Anche le imprese ed i professionisti che operano nel settore sportivo, aderenti a Confcommercio Trentino, sollevano un grido di allarme sul caro energia.
Il rischio concreto è di compromettere le attività di palestre e centri sportivi, con conseguenti gravi ripercussioni anche sui lavoratori che, si sottolinea, operano professionalmente, non come meri volontari, nel settore: dall'amministrazione, ai dipendenti istruttori fino ai personal trainer, diverse sono le figure lavorative che, grazie alle imprese del comparto, consentono di generare reddito per le famiglie.
Titolari di palestre, centri sportivi e personal trainer vivono con particolare preoccupazione l'avvicinarsi della stagione autunnale ed invernale che renderà necessario l'incremento della spesa di luce e riscaldamento all'interno delle strutture sportive. Gli importi che hanno già dovuto affrontare i titolari, rispetto allo stesso periodo del 2021, sono già più che raddoppiati ed in alcuni casi triplicati. Da non dimenticare che le palestre, inoltre, provengono da un periodo di pesanti restrizioni dovute da misure anti-Covid che ha costretto a forzate e lunghe chiusure.
Difficile ancora quantificare il maxi-rialzo, purtroppo, che sarà determinato, oltre che dalla luce, anche dai costi del riscaldamento che servirà alle strutture per accogliere i clienti, ma il rischio ormai evidente è che lo stesso possa incidere pesantemente sulla sostenibilità delle imprese con necessari tagli e ripercussioni anche sui livelli occupazionali.