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Parco delle Orobie, cambiamento climatico: la resistenza delle praterie alpine pascolate

Le praterie alpine pascolate baluardo contro il cambiamento climatico, fidati alleati per mitigarne gli effetti sull'ecosistema: sono i primi, sorprendenti risultati dei rilievi effettuati nell'ultimo anno al Passo San Marco, nell'ambito del progetto Interreg "Soil": OurInvisibleAlly", che vede impegnato il Parco delle Orobie Valtellinesi.

In attesa della pubblica presentazione, prevista per questa sera, nella sede di Albosaggia, ieri mattina, nel freddo anticipato di queste prime giornate di autunno, i ricercatori hanno dato dimostrazione delle metodologie di rilievo dei dati ambientali a un gruppo formato da amministratori pubblici e tecnici, valtellinesi e bergamaschi. Un momento di incontro e confronto per osservare sul campo il lavoro dei ricercatori impegnati nella misurazione del bilancio di carbonio sui pascoli, reso ancora più importante dai primi esiti della ricerca. In maniera del tutto inattesa è emerso che le praterie alpine pascolate possono svolgere un ruolo fondamentale nel contrasto al cambiamento climatico, con un'efficienza maggiore rispetto ad analoghe formazioni abbandonate colonizzate da rododendri.
I pascoli, se ben gestiti, oltre a essere un serbatoio di biodiversità e a garantire la stabilità dei versanti, si stanno dimostrando ottimi alleati per mitigare il cambiamento climatico.

Il gruppo di ricerca, che coinvolge l'Università dell'Insubria, incaricata dal Parco, si è interrogato sui risultati emersi: le prime ipotesi di questa maggiore efficienza nell'immagazzinare il carbonio verranno illustrate nell'incontro pubblico, dal titolo "Il cambiamento climatico e i suoli in alta montagna", in programma questa sera, con inizio alle ore 20.45. Si potrà seguire in presenza, con ingresso libero, nella sede del Parco, ad Albosaggia, o in streaming, sul sito www.parcorobievalt.com.

"Soil": OurInvisibleAlly", cofinanziato dal Programma Interreg Spazio Alpino 2021-2027, vede quali partner enti, università e istituti di ricerca di Italia, Germania, Slovenia, Austria e Francia. Si propone di fornire gli strumenti adeguati per intervenire a favore di una gestione sostenibile del suolo, per salvaguardarne i servizi ecosistemici e la biodiversità a fronte del degrado causato da un uso eccessivo delle risorse e dai cambiamenti climatici.
Ultimo aggiornamento: 26/09/2025 14:59:26
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