MILANO - L’investimento complessivo di Regione Lombardia per il piano dei servizi sanitari previsto per le Olimpiadi di Milano Cortina 2026 è di 50 milioni di euro.
Lo hanno comunicato questo pomeriggio in audizione in Commissione Sanità il Direttore generale del Welfare Mario Melazzini e il Direttore generale dell’ASST Grande Ospedale metropolitano Niguarda e Medical Care Manager Alberto Zoli che, su richiesta della Presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi (Fratelli d’Italia), hanno confermato che si tratta di risorse aggiuntive rispetto al budget della sanità pubblica.
“Ho chiesto garanzie su una questione che reputo fondamentale per la sostenibilità e la qualità del nostro sistema socio sanitario – ha sottolineato la Presidente Baffi -. E cioè che le risorse messe a disposizione dei servizi sanitari olimpici non devono essere tolte agli investimenti previsti per la sanità ordinaria. Le Olimpiadi sono una grande opportunità per i nostri territori e rivestono un’importanza strategica per la nostra regione, però dobbiamo garantire la continuità del Servizio sanitario regionale a favore tutti i cittadini, prima e dopo l’evento olimpico, migliorando le prestazioni che ogni giorno i nostri medici e i nostri infermieri erogano ai lombardi”.
Dei 50 milioni di euro investiti, 41 milioni di euro rappresentano la legacy materiale in quanto investimenti in edilizia, attrezzatture e materiali sanitari di consumo, mentre 9 milioni di euro sono la legacy immateriale perché si tratta di risorse utilizzate per il reclutamento del personale sanitario che garantirà continuità per almeno i prossimi dieci anni.
“Nella trasformazione delle infrastrutture sanitarie per i Giochi, uno dei pilastri è il rafforzamento dei poli ospedalieri – ha precisato la Presidente Patrizia Baffi –. Regione Lombardia ha investito su reparti di diagnostica avanzata e degenza specialistica, potenziando concretamente la rete ospedaliera pubblica con nuove strutture e tecnologie, in un’ottica di ‘restituzione’ per il sistema sanitario regionale.
È questa la legacy sanitaria olimpica che consentirà di estendere l’impatto dei Giochi oltre l’evento e promuovere standard assistenziali omogenei e di qualità per le comunità lombarde, soprattutto quelle dei territori montani”.
La Presidente Baffi ha sottolineato anche l’importanza dei percorsi di reclutamento e formazione di medici e infermieri: “Gestire servizi sanitari ad alta complessità, come durante un’Olimpiade, significa acquisire nuove competenze organizzative da trasferire anche nella gestione ordinaria o in contesti di emergenza ai professionisti impegnati quotidianamente nei nostri ospedali”.
I servizi medici di Milano Cortina 2026, sviluppati in collaborazione con l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, saranno articolati su più livelli per assicurare un’assistenza completa e tempestiva in tutte le sedi dei Giochi. Il sistema sanitario si baserà su quattro pilastri principali. Le Squadre di Soccorso, operative nelle sedi di gara, saranno composte da medici e infermieri esperti in tecniche di rianimazione avanzata, oltre a tecnici soccorritori del Sistema Sanitario Regionale e volontari formati. Otto Medical Station: ogni campo di gara avrà due stazioni mediche, una dedicata agli atleti e una agli spettatori, per la stabilizzazione dei pazienti. I Policlinici Olimpici istituiti nei Villaggi Olimpici di Milano, Bormio e Livigno: strutture multidisciplinari che garantiranno servizi medici specializzati, supportati da tecnologie avanzate come la telemedicina e la diagnostica per immagini. Infine, l’Ospedale Olimpico: il riferimento principale sarà l’ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda, affiancato dal presidio “Eugenio Morelli” di Sondalo, per garantire interventi di alta complessità.
Il piano include anche il potenziamento del servizio di elisoccorso con tre nuovi elicotteri operativi a Milano, Bormio e Livigno, e la creazione di una Centrale Operativa Olimpica presso l’Ospedale Niguarda, che coordinerà tutte le attività sanitarie legate ai Giochi. I Servizi Medici saranno operativi 24 ore su 24 durante tutta la durata dei Giochi, assicurando un supporto continuo e di altissimo livello a tutti i partecipanti e visitatori.
Secondo quanto previsto dagli standard del CIO (Comitato Olimpico Internazionale), i presidi sanitari dovranno avere “percorsi riservati” per gli accessi a atleti, allenatori, funzionari e componenti delle delegazioni internazionali.
Nel corso dell’audizione sono intervenuti i Consiglieri Carlo Borghetti (PD), Nicolas Gallizzi (Noi Moderati), Giuseppe Licata (Forza Italia) e Carmela Rozzi (PD).