TRENTO - Come domani, 69 anni fa, nella miniera belga di Marcinelle si consumava una tragedia che ha segnato in modo indelebile e incancellabile la storia del lavoro italiano e l'epopea amara dell'emigrazione. Nei cunicoli sotterranei della "Bois du Cazier" perirono 262 minatori, una cifra sinistramente simile alle vittime del nostro disastro di Stava.
Più della metà dei caduti erano minatori italiani e, tra loro, c'era un trentino: Primo Leonardelli, da Pergine.
Per questo l'8 agosto si celebra la "Giornata del sacrificio del lavoro italiano nel mondo", un memoriale che serve a tenere desta l'attenzione anche sul tema delle morti e degli infortuni nei luoghi di lavoro. Si sta discutendo tra l'altro circa l'istituzione di una "Giornata europea in memoria delle vittime del lavoro e per la tutela e la dignità dei lavoratori" e la condivisione politicamente trasversale agli schieramenti, che si sta profilando in sede Ue, è di certo un segnale incoraggiante per il futuro.