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Il bilancio del Dolomiti Blues&Soul Festival in Cadore

Si è conclusa la 24ma edizione del Dolomiti Blues&Soul Festival, uno degli eventi clou di una magnifica estate in musica nel cuore delle Dolomiti Bellunesi, patrimonio UNESCO, inserito nella programmazione del Cadore Dolomiti Music Festival 2025 sotto la tutela della Magnifica Comunità di Cadore.
È stata ancora una volta un’annata ricca di soddisfazione sia per gli organizzatori che per il pubblico, sempre più numeroso ed accorso per potersi gustare spettacoli in luoghi sempre differenti, una delle caratteristiche più apprezzate di questo festival itinerante che ha visto coinvolte 11 differenti località nell’alta provincia di Belluno e un comune friulano.
Il Festival si è tenuto dal 12 luglio fino al 24 agosto con protagonisti la musica, il territorio ed il pubblico per questo evento che propone spettacoli finalizzati a far cultura e a far scoprire il territorio e le sue tipicità ed eccellenze.
Molto soddisfatto il presidente nonché direttore artistico dell’Associazione Culturale San Vito Blues&Soul Antonio Palatini che ha visto negli anni la grande trasformazione di questo evento che ha saputo sempre più contaminarsi, una delle caratteristiche principali del Dolomiti Blues&Soul necessaria per poter avere un reale contatto col pubblico ed un futuro che lo possa inserire sui programmi di maggior interesse a livello nazionale.
Nonostante il maltempo abbia in certi casi creato problemi, il bilancio della 24ma edizione del Dolomiti Blues&Soul Festival 2025 può essere accantonato con grande soddisfazione da parte degli organizzatori, sempre capaci di trovare la giusta soluzione e garantire il massimo livello di spettacolo che i musicisti hanno saputo offrire.
Dalle attese esibizioni degli artisti giunti da oltre oceano come Johnny Sansone e Josmil Neris, dall’Europa (Sir Oliver Mally Group & Peter Schneider, Helga Plankensteiner, Kevin Davy White) o dai tanti esponenti giunti da ogni parte d’Italia fino alla toccante ed importante esibizione che ha chiuso il festival e che si è tenuta presso il carcere di Baldenich, a Belluno, a regalare circa due ore di musica ai detenuti che hanno risposto in maniera fantastica all’evento, in un reciproco scambio di emozioni ed umanità.
Come racconta lo stesso Antonio Palatini “per citare un concerto particolare non posso non tornare nel carcere di Baldenich, a Belluno, dove abbiamo chiuso il festival domenica 24 agosto.
È stata un’esperienza, dal punto di vista umano, davvero forte e importante.
Aver portato un'ora e mezza di musica ai detenuti, che hanno risposto in modo fantastico, è stata davvero un'esperienza straordinaria. Ritengo proprio che sia di più quello che abbiamo portato fuori da quelle mura rispetto a quanto abbiamo portato dentro.
Vorrei anche sottolineare in quel frangente, il rapportarsi, con profonda umanità e rispetto, con i detenuti della polizia carceraria. Mai ho visto un agente rivolgersi ad un detenuto senza un sorriso sulle labbra.
E adesso – dopo un breve periodo di meritato riposo – tutto lo staff è pronto per celebrare la 25ma edizione del Dolomiti Blues&Soul, quindi promettendo un 2026 sempre all’insegna della grande qualità e ospitalità, come sempre ha contraddistinto questa manifestazione nel cuore delle Dolomiti Bellunesi.
Ultimo aggiornamento: 05/09/2025 08:24:16
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