Valle di Ledro - Come si viveva 4000 anni fa? In Valle di Ledro si può tornare per un giorno nell’età del Bronzo e passare una serata ed una nottata in una delle palafitte patrimonio Unesco che abbracciano le acque color cobalto del lago di Ledro. Si tratta dell’occasione unica concessa ai vincitori del concorso "Una Notte in Palafitta", proposto dal Consorzio per il Turismo della Valle di Ledro in collaborazione con il Museo delle Palafitte e rivolto a tutti gli interessati maggiorenni risiedenti in Italia, Germania ed Olanda.
Partecipare è semplicissimo, basta compilare il form di iscrizione presente sul sito web del Consorzio Turistico della Valle di Ledro (link diretto: www.vallediledro.com/concorso-vinci-una-notte-in-palafitta-2019) entro il 15 giugno 2019 ed attendere l’estrazione finale in calendario il 15 luglio.
Come già nelle precedenti edizioni del concorso, saranno due i premi in palio: il più prestigioso prevede la possibilità per due persone di passare due giorni ed una notte (il 4 e 5 agosto) a stretto contatto con il villaggio preistorico affacciato sul Lago di Ledro, a Molina: una cena “preistorica” che richiama abitudini ed usanze di un lontano passato (accensione del fuoco, utilizzo di cibi naturali, riti propiziatori e tanto altro), un gadget della Valle di Ledro e soprattutto il pernottamento in una delle palafitte.
Il secondo premio estratto invece prevede la partecipazione alla sola cena preistorica del 4 agosto, ancora una volta per due persone. Un’occasione davvero imperdibile e che da anni richiama migliaia di interessati: il sito archeologico della Valle di Ledro è uno tra i meglio preservati e conservati dell’arco alpino e da nove decenni si è portato sempre più all’attenzione degli esperti per il profondo e significativo spaccato della vita nella preistoria che sa offrire.
Lo scorso anno sono stati due turisti veronesi a provare l’ebbrezza di trascorrere una notte in una delle palafitte del lago di Ledro, risalenti a 3.000 anni fa e oggi tutelate dell’Unesco. L’insolita opportunità è toccata a Margherita Esposito, casalinga di Verona e al marito Cesare Schiavone (nella foto a lato), che opera nel settore edile.