Brescia - Ridare nuova vita a spazi abbandonati, vedere il risultato dei processi di rigenerazione di strutture fatiscenti che vengono riconsegnate alla città, guardare al futuro delle aree del tessuto urbano che un tempo hanno fatto la storia di un territorio per rifunzionalizzarle a seconda delle esigenze della contemporaneità. Questi sono alcuni dei motivi che spingono città fortemente industrializzate come Brescia ad approcciarsi e a seguire percorsi e modelli virtuosi di rigenerazione di siti produttivi dismessi. E nel solco di tale visione,
Ance Brescia, l’Associazione dei costruttori edili di Brescia, insieme alla rivista bimestrale Costruire il futuro, in collaborazione con il Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia (Musil) e il patrocinio di Provincia di Brescia e Comune di Brescia, ha lanciato lo scorso anno la terza edizione del concorso fotografico
FotografiAmo che ha raccolto centinaia di scatti in linea con il tema “Archeologia industriale. Un passato che costruisce futuro”.

La giuria – presieduta da
Giacomo Bettoni, presidente del Museo nazionale della
Fotografia – Cinefotoclub Brescia e composta da
Francesco Fontana, presidente del Museo dell’Industria e del Lavoro (musil),
Francesca Bazoli, presidente della Fondazione Brescia Musei,
Adriano Baffelli, giornalista e direttore responsabile della rivista “Costruire il futuro” e
Luigi Serboli, architetto co-fondatore dello studio Boschi+Serboli – ha selezionato le sei immagini vincitrici che si sono aggiudicate uno spazio sulle copertine di Costruire il futuro 2025 e per i loro autori è previsto un riconoscimento in buoni sino a duemila euro da utilizzare per l’acquisto di attrezzature fotografiche professionali. La consegna dei premi è avvenuta in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica, aperta fino al 15 giugno, negli spazi del musil, Museo del ferro “Lodovico Giordani” di via Manestro 107 a Brescia. L’evento è stata l’occasione per rendere merito agli scatti che meglio hanno saputo rappresentare la rigenerazione di luoghi produttivi riconsegnati a nuova vita e a nuova funzione, oggi simboli di innovazione e trasformazione che guardano al futuro. “L’arte ha questa straordinaria capacità di rendere visibile ciò che spesso è invisibile o ignorato, creare connessioni profonde e imprimere messaggi nella memoria collettiva – ha sottolineato il vicepresidente di Ance Brescia
, Fabio Rizzinelli, portando personalmente e a nome dell’Associazione i suoi complimenti a tutti i partecipanti.
“Per questo motivo abbiamo sentito il bisogno, in rappresentanza dell’edilizia del territorio, di raccontare il nostro settore, che evolve, che rigenera, che innova, attraverso uno strumento potente e immediato quale l’arte fotografica. Attraverso i processi di rigenerazione non recuperiamo semplicemente immobili, ma ricostruiamo significati per dare nuova funzione ai luoghi e nuovo senso alle comunità”. All’inaugurazione della mostra, che insieme ai sei scatti premiati espone altre quattordici opere selezionate e candidate alla terza edizione del concorso, erano presenti anche il presidente del
Musil, Francesco Fontana, che ha commentato: “
Sono particolarmente lieto che la sede rinnovata del Museo del Ferro ospiti una mostra che unisce storia e futuro: nelle immagini esposte, infatti, il patrimonio industriale viene concepito come una matrice di nuove progettualità, in linea quindi con la nostra declinazione della mission museale. La collaborazione con Ance Brescia, inoltre, è stata molto proficua e spero possa confermarsi attraverso ulteriori iniziative”.
Adriano Baffelli, direttore responsabile di Costruire il futuro, ha ricordato come “Gli spazi rigenerati, un tempo cuore pulsante dell'economia, oggi sono spesso esempi di rigenerazione urbana, rappresentando luoghi di sviluppo, incontro, innovazione e trasformazione del paesaggio. Il contest invitava i partecipanti a esplorare e catturare il dialogo tra il passato industriale e il presente. Il risultato ottenuto è interessante e positivo”.
Da metà giugno la mostra si sposterà nelle sedi degli enti bilaterali del sistema Ance Brescia: prima negli spazi dell’Ente Sistema Edilizia Brescia, in via della Garzetta 51 e in seguito presso Cassa Edile Bresciana, in via Guglielmo Oberdan 122.
Classifica vincitori
1° classificato
Alessandro Bacchetti (Brescia)
Skate Park - Luogo dello scatto: Parco Dora, Torino
2.000 euro in buoni acquisto
2° classificato
Alessio Soggetti (Cassina Valsassina, Lecco)
Ex fabbrica Nestlé - Luogo dello scatto: Armani Silos, Milano
1.750 euro in buoni acquisto
3° classificato
Alfredo Ferro (Albano Laziale - RM)
Pothos e la Caldaia - Luogo dello scatto: Centrale Montemartini, Roma
1.500 euro in buoni acquisto
4° classificato
Arcangelo Piai (Susegana - TV)
Venezia Heritage Tower - Luogo dello scatto: Venezia Heritage Tower, Marghera (VE)
1.250 euro in buoni acquisto
5° classificato
Tiziana Cini (Poggio a Caiano, Prato)
C’era una volta - Luogo dello scatto: Museo del Tessuto, Prato
750 euro in buoni acquisto
6°classificato
Tino De Luca (Brescia)
Simbolo di rinascita Luogo dello scatto: Teatro Borsoni, Brescia
250 euro in buoni acquisto
Motivazioni giuria
1° classificato – La fotografia di Alessandro Bacchetti centra pienamente l’obiettivo della terza edizione del contest fotografico, con grande chiarezza d’immagine. L’autore è stato capace non solo di evidenziare e valorizzare il risultato di un processo rigenerativo, ma ha saputo cogliere anche la partecipazione sociale e la vitalità di un luogo riconsegnato alla comunità all'interno del Parco Dora di Torino, sotto la copertura, ancora esistente, dell’ex capannone delle Acciaierie Vitali.
2° classificato – Lo scatto notturno di Alessio Soggetti gioca su colori e linee geometriche fondendo la moderna struttura dell’Armani Silos di Milano, ex fabbrica della Nestlé, con il contesto infrastrutturale circostante, restituendo un’immagine in grado di combinare costruito e ambiente.
3° classificato – Il contrasto tra un capolavoro della scultura antica e un contesto rinnovato in chiave moderna, dove la cultura si alimenta di nuova energia. L’immagine di Alfredo Ferro, scattata all’interno della Centrale termoelettrica Montemartini di Roma rende omaggio a un esempio di archeologia industriale riconvertito in sede museale, in un gioco di sguardi tra classicità e spazi produttivi.
4° classificato – Arcangelo Piai ci regala una composizione diagonale perfetta. Il suo scatto della Venezia Heritage Tower, in passato torre di raffreddamento, celebra la materialità dell’opera, fatta di cemento armato, vetro e metallo, ed esalta la sua verticalità accompagnando lo sguardo dell’osservatore a ricercarne il punto più alto. Una metaforica proiezione verso il futuro, la stessa che ha visto questo luogo trasformarsi all’insegna dell’innovazione.
5° classificato – Nello scatto di Tiziana Cini la splendida ciminiera dell’ex cimatoria Campolmi di Prato svetta nel silenzio di un cielo notturno illuminata, insieme al cortile che la circonda, dal bagliore della vita culturale che abita gli edifici circostanti, oggi Museo del Tessuto, omaggio alle lavorazioni tessili che in passato venivano svolte al suo interno. L’autrice ha chiaramente riconsegnato un’immagine che simboleggia il ritorno a nuova vita di una grande fabbrica ottocentesca.
6° classificato – Tino De Luca restituisce con il suo scatto in bianco e nero i profili e i giochi geometrici dei pannelli bugnati che caratterizzano le facciate del Teatro Renato Borsoni di Brescia, ex Ideal Standard, con un’ottima resa artistica dell’architettura.