Per far fronte alle necessità normative infatti, non trovando risposta nella Scuola Provinciale Antincendi, il Corpo si trova costretto a rivolgersi ad enti di formazione privati, o a istruttori ed entri specializzati fuori provincia. Insistono da anni sul bilancio del Corpo di Arco anche le spese per le attrezzature in dotazione, di valenza sovra comunale quali l’autoscala, il carro aria, la pinza idraulica e le casse scarrabili.
Con la modifica del sistema per l’effettuazione delle revisioni dei mezzi leggeri, precedentemente svolte gratuitamente a cura del servizio antincendi, il Corpo ha dovuto, dal 2017, procedere in autonomia attraverso un’officina locale accreditata, sostenendone direttamente i costi.
Non risulta ad oggi chiaro se, in futuro, la Provincia continuerà a garantire il rifornimento dei materiali assorbenti presenti nella cassa distrettuale antinquinamente. Il riferimento va all’attività condotta nel mese di maggio a seguito dell’incendio di un’imbarcazione sul lago di Garda. Il ripristino del materiale infatti ha trovato diverse difficoltà e, solo grazie all’intervento dell’Unione distrettuale, siamo riusciti ad ottenere una parte del materiale necessario, dovendo tuttavia sostenere i costi del ritiro da Trento ad Arco ed il disagio di risultarne di fatto sprovvisti per alcune settimane.
Altro capitolo finanziario sul quale il Corpo si trova a dover far fronte con assoluta difficoltà è quello relativo ai dispositivi di protezione individuale e per gli indumenti degli allievi. Come si può facilmente vedere nelle tabelle sottostanti il contributo standard per le dotazioni dei vigili è stato ridimensionato negli ultimi anni, non considerando che il Corpo si è trovato a dover acquistare, per l’intero organico, la nuova divisa per interventi tecnici, approvata dalla Cassa Provinciale Antincendi, con la nuova foggia.
Oltre a questo l’attuale sistema non tiene conto in alcun modo dei nuovi vigili che entrano nel Corpo e che necessitano dei rispettivi DPI e, soprattutto, del numero di interventi svolti.
L’usura portata dall’interventistica infatti impone di sostituire capi con frequenze nettamente superiori rispetto ai parametri provinciali, impiegati per il calcolo del contributo. In analogia ai dispositivi di protezione individuale si riscontrano difficoltà, con l’attuale legislazione, a far fronte alle necessità in termini di sostituzione delle attrezzature. I parametri infatti considerano esclusivamente l’età del mezzo e non quanto lavoro ha svolto negli anni. Anche i parametri di distribuzione locale non considerano né l’attività che il Corpo effettua, né tantomeno la rappresentazione in termini di popolazione. Per citare un esempio pratico, se il Corpo di Arco, che oggi garantisce l’interventistica di 17.600 abitanti con una sola struttura, fosse ancora diviso sui tre Corpi di Arco, Oltresarca e Romarzollo, come prima del 1955, disporrebbe di tre rappresentanti in Unione Distrettuale anziché uno, e potrebbe richiedere la sostituzione degli automezzi con le stesse modalità con le quali oggi ci troviamo a dover richiedere, ovvero al superamento del venticinquesimo anno di età e con gli stessi importi di spesa massimi.
Si pensi a tale scopo che l’interventistica che il Corpo di Arco ha sostenuto nel solo anno 2017 è pari o superiore a quanto svolto da intere aree o vallate della nostra Provincia.
Per poter far fronte alle necessità per l’acquisto dei DPI, il Corpo ha impiegato nel 2017 oltre la metà del contributo annuale derivante dal piano pluriennale, specifico per l’ammodernamento delle attrezzature. Ultimo problema che troviamo corretto rendicontare al Corpo è quello relativo alla liquidità di cassa. Anche nel 2017, seppure gestito in maniera impeccabile dal nostro Cassiere, registriamo ritardi eccessivi nei pagamenti della pubblica amministrazione (in media di qualche mese, ndr.).
Oltre a questo segnaliamo la difficoltà di avere risposte dagli enti preposti (servizio antincendi) quando le necessità sono diverse dallo standard o dalla routine. In molti casi le richieste vengono analizzate dopo diversi mesi, in molte situazioni rimangono inevase specialmente quando si chiedono informazione direttamente alle strutture apicali.
Con la presente intendo, infine, ringraziare tutti i membri del Corpo per l’impeccabile servizio che prestano, l’Amministrazione Comunale per il supporto e la vicinanza, i Corpi limitrofi di Riva del Garda, Dro, Drena e Tenno con i quali quotidianamente si collabora, anche rispetto a progetti di crescita reciproca volta al miglioramento continuo del servizio, e tutti i cittadini e le attività locali che ci supportano costantemente con supporti economici".