L'Agenda delle Valli

Lavori Consiglio Provinciale Alto Adige: Alloggi per studenti 2, Onorificenze della Provincia, TPL

Inizio: 19/09/2025 dalle ore 12:00 - Fine: 19/09/2025 alle ore 13:00 IT
Il primo documento discusso nello spazio riservato alla maggioranza, quest’oggi in Consiglio provinciale, era il disegno di legge provinciale n. 34/24Modifica della legge provinciale 3 dicembre 2018, n. 22, "Democrazia diretta, partecipazione e formazione" (presentato dai conss. Foppa, Amhof e Noggler). Come ha spiegato la prima firmataria Brigitte Foppa (Gruppo verde), se all’articolo 2 della legge 22/2018 erano stati elencati i diversi strumenti di democrazia diretta, vale a dire 1. referendum consultivo 2. referendum abrogativo 3. referendum propositivo 4. referendum confermativo e 5. iniziativa popolare, e se gli articoli da 8 a 12 disciplinavano il relativo svolgimento, all’articolo 8 venivano citati gli strumenti di democrazia diretta "ai sensi dell’articolo 2, commi da 2 a 4", tralasciando il comma 1 relativo al referendum consultivo. Con questo disegno di legge si riparava questa mancanza.
Approvato il passaggio alla discussione articolata con 29 sì (unanimità), i 3 articoli che lo compongono sono stati approvati senza emendamenti né discussione.
Nella votazione finale, il dlp 34/24 è stato approvato all’unanimità (29 sì).
Harald Stauder (SVP) ha quindi presentato la mozione n. 305/25Il turismo come diffusore di conoscenza (presentata dai conss. Stauder e Gennaccaro il 20/08/2025), cofirmata da SVP e La Civica, con la quale proponeva di incaricare la Giunta provinciale di individuare, assieme a IDM e alle organizzazioni turistiche, ulteriori possibilità per informare le turiste e i turisti in modo più efficace sulla storia e l’autonomia nonché sulla pluralità linguistica e culturale del nostro territorio. In Alto Adige, ha detto il proponente, si vive una situazione particolare, che suscita interesse anche tra molti ospiti. Gli operatori turistici gli hanno riferito che sarebbero felici di poter offrire ai visitatori qualche strumento informativo: bisognerebbe quindi riflettere insieme a IDM su quali potenzialità si possano sfruttare per comunicare all’esterno il messaggio dell’autonomia; se anche solo una piccola percentuale degli ospiti diffondesse questo messaggio, potrebbe comunque avere effetti positivi.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha evidenziato che il tema sollevato era già stato votato tre volte in aula, con  mozioni approvate ma non attuate, motivazione con cui molte proposte dell’opposizione venivano respinte. Detto questo, molte persone non sanno nulla dell’Autonomia, e soprattutto molti italiani hanno idee sbagliate e sono convinti che lo Stato italiano paghi per i gerani sui davanzali degli alberghi, né perché piazza Magnago si chiama così. Apprezzava la proposta, ma ribadiva che è importante anche attuare le mozioni approvate.
Il 95% dei turisti che arriva in Alto Adige ama questa provincia, ha detto Jürgen Wirth Anderlan (JWA), e non è compito dell’IDM o delle associazioni turistiche insegnare loro la storia. Egli è maestro di sci, e pensa che in tutti gli hotel vengano fornite informazioni sull’Alto Adige.
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler Freiheit), citando il detto “La  Heimat è laddove non bisogna dichiararsi”, ha ricordato un progetto affidato alla sig.ra Polese  per spiegare le peculiarità della provincia, con risultati non ottimali. la maggior parte dei turisti ha la mentalità “siamo in Italia”, e pensa che sia lo Stato a pagare per la Provincia, e non viceversa. Si potrebbe incaricare l’EURAC di mettere i dati di cassa nero su bianco, questa sarebbe la soluzione migliore
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha ritenuto che l’esperienza altoatesina potrebbe essere utile per altri, anche in questo momento storico, e ha ritenuto corretto passare la palla all’IDM. Uno dei veicoli più efficaci, ha aggiunto, è collegato ai personaggi che vengono dal territorio, dai politici agli artisti agli sportivi come Sinner. Ha quindi annunciato sostegno alla mozione.
Paul Köllensperger (Team K) ha sostenuto che la risposta a una mozione del genere presentata dall’opposizione sarebbe che “non serve a nulla”. Forse si potrebbe riattivare il progetto affidato a Francesca Polese, ma chi ha interesse a conoscere la storia del territorio può semplicemente ricorrere al proprio cellulare. interessante sarebbe spiegare al turista che in montagna non si va in infradito e che le deiezioni dei cani non vanno lasciate in giro, così come i fazzoletti di carta. La mozione pare abbastanza inutile
L’ass. Luis Walcher ha spiegato che in Alto Adige ci sono milioni di pernottamenti, e che il paesaggio ereditato viene curato dai locali. Oltre a IDM e associazioni turistiche ci sono le guide turistiche, seguendo le quali egli ha spesso sentito spiegazioni sulla storia dell’Autonomia, che suscitavano l’interesse sulla situazione della provincia da parte dei turisti. Anche nell’ambito dei maestri di sci come Wirth Anderlan capitano domande sulle peculiarità della provincia. Se si vuole approfondire, è opportuno dare questa possibilità, perché solo se si è in grado di spiegare la particolare storia altoatesina forse questa convivenza pacifica potrà essere una soluzione per le regioni da cui proviene un turista. Tanti albergatori già lo fanno, anche se ci sono turisti già ben informati. Stauder ha ricordato che quando era sindaco aveva dato spiegazioni sui nomi delle strade ai turisti; le informazioni su autonomia e storia sono necessarie, bisogna spiegare alle persone dove si trovano. Qualcuno ha detto che la mozione è inutile, ma lui ritiene che sia importante fare ulteriori passi. Messa in votazione, la mozione è stata approvata con 26 sì, 5 no e 1 astensione.
Waltraud Deeg (SVP) ha poi presentato la mozione n. 259/25La formazione e l’aggiornamento nel settore infermieristico/assistenziale devono essere in grado di affrontare le sfide del futuro, cofirmata da SVP e Partito Democratico, al fine di incaricare la Giunta provinciale di verificare (1)  se e come i profili professionali e i percorsi formativi di "assistente infermiere/infermiera" già istituiti a livello statale possano essere introdotti il più rapidamente possibile anche in Alto Adige; (2) se contemporaneamente all'introduzione dei profili professionali di "assistente infermiera/infermiere", sul modello di "operatore socio- sanitario operatrice socio-sanitaria in formazione" e "operatore socio-assistenziale/operatrice socio-assistenziale in formazione" possano essere creati anche i profili professionali di "assistente infermiere/infermiera in formazione" e possano essere previsti i posti corrispondenti. Il settore sanitario e assistenziale, ha detto Deeg, è un ambito interessante per chi desidera cambiare lavoro o per chi desidera svolgere una professione pur non avendo alle spalle un percorso di formazione tradizionale, e in particolare per coloro che hanno già acquisito in famiglia una certa esperienza in materia di assistenza. È quindi necessario facilitare a tali persone l'ingresso in questo settore professionale rafforzando la formazione parallela al lavoro vicino al luogo di residenza. Un altro passo importante verso una strategia di successo per combattere l'emergenza infermieristico/assistenziale è – come si sta delineando in tutta l’Europa e anche a livello statale – la mobilità verso l'alto attraverso l'istruzione e la formazione e la stretta collaborazione tra strutture e organizzazioni di istruzione e formazione pubbliche e private. Nella mozione si parla anche della nuova figura di assistente infermiere, ma sarebbe interessante introdurre anche i profili professionali di "assistente infermiere/a" e "assistente infermiere/a in formazione". L’importante è che non siano inquadrati a un basso livello, ma restino sopra al quarto livello retributivo. Spesso sono le donne a fare questo lavoro, e bisogna garantire loro uno stipendio degno. Bisogna anche consentire di frequentare corsi di formazione per passare da un profilo professionale a un altro.
Maria Elisabeth Rieder (Team K) ha fatto riferimento al tema della qualità, e ricordato che la Giunta aveva promesso di verificare il modello del Burgenland per poi adottarlo, ma questo proposito sembrava abbandonato: esso permetterebbe di dare uno stipendio a chi accudisce, ed eventualmente una formazione aggiuntiva. Un’assistente di RSA le aveva riferito che era complicato capire cosa poteva fare una o l’altra figura professionale: c’è quindi bisogno di un’ulteriore figura? E quale sarà il relativo stipendio stanti le ore di formazione? Bisognerà spostare gli altri professionisti a qualifiche superiori.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha detto che l’assessora gli faceva tenerezza perché avrebbe dovuto per forza approvare questa mozione che veniva dalla maggioranza, ma un’analoga mozione del suo gruppo era stata respinta. Importante è permettere alle persone di fare delle formazioni, all’epoca era stato detto che si stava già provvedendo. Bisogna vedere come rendere più attrattivi il territorio e la formazione: non sa se una nuova qualifica professionale aiuta in questo senso. Bisogna comunque pensare anche alla concorrenza, e quindi concordare deroghe sulla formazione con lo Stato, per evitare che le persone vadano altrove. Bisogna rendere attrattive le professioni di cura, anche per chi arriva da altri settori.
Sandro Repetto (Partito Democratico), cofirmatario,  ha ricordato che, dati ASTAT, gli over 65 in Alto Adige sono già 115.000, e nel 2040 saranno 150.000: Deeg nel 2024 aveva già proposto di ampliare la formazione professionale per OSS e OSA, cosa approvata, e ora c’è questa nuova proposta: quello che interessa è se con nuove figure professionali si può effettivamente ampliare l’offerta di assistenza, ed è proprio quanto la mozione propone alla Giunta “di verificare”, per questo l’ha firmata.
L’ass. Hubert Messner ha chiarito che oggi ci sono 136 anziani su 100 bambini, e che nel 2050 ci saranno tantissimi anziani e pochi bambini, il che ovviamente amplia il fabbisogno di assistenza; per fortuna al momento la situazione dell’organico nella sanità altoatesina è positiva, ma c’è bisogno di un profilo professionale intermedio tra OSS e infermieri, che manca soprattutto nelle RSA. Il nuovo profilo professionale è stato deliberato nella Conferenza Stato-Regioni, e a breve si intende provvedere con una delibera di Giunta, ma ne vanno definite molto bene le mansioni. In quanto agli OSS, in 5 sedi ci sono ben 100 persone in formazione, persone che prima facevano un altro lavoro: giusto è favorire la mobilità in questo campo. Si cercherà di creare anche il corso formativo di assistente infermiere, anche se recentemente è stato presentato un ricorso al tribunale del Lazio dal sindacato infermieri. Waltraud Deeg (SVP) ha ricordato una propria esperienza di insegnamento nel 2000, a ragazze che volevano fare le infermiere o lavorare negli asili, professioni per cui ora serve una laurea: per alcune di queste alunne o di questi alunni, ottenere una laurea sarebbe un problema, anche se sono chiaramente portati per questo lavoro. In Austria lo hanno capito, tanto che si può diventare infermiere senza aver fatto l’esame di maturità. Messa in votazione, la mozione è stata approvata con 24 sì e 8 astensioni.
Josef Noggler (SVP) ha infine presentato la mozione n. 263/25Macelli in Alto Adige, cofirmata da SVP e Freie Fraktion, al fine di incaricare la Giunta provinciale (1) di sviluppare entro i prossimi sei mesi, con il coinvolgimento dei gestori dei macelli esistenti, un piano che preveda una serie di misure idonee per la nostra provincia e le relative modalità di attuazione; (2) di presentare al Consiglio provinciale questo piano che, oltre a un orientamento di base, dovrebbe includere anche un calendario attuativo strutturato con le relative scadenze; (3) di verificare se l'eventuale costruzione di un nuovo macello provinciale centrale possa essere inclusa quanto prima nel programma di opere edili della Provincia. Noggler ha ricordato che in una delle scorse sedute del Consiglio provinciale era stata respinta a maggioranza una mozione sul finanziamento dei macelli mobili, ma il problema dei macelli in Alto Adige è acuto e ancora irrisolto. Le modalità di macellazione degli animali da allevamento sono regolamentate con precisione da una norma UE, ma in Alto Adige alcuni macelli di piccole dimensioni non sono conformi a questa norma e dovrebbero essere ristrutturati, compreso il macello centrale di Bolzano, che è anche troppo grande e dovrebbe essere completamente rifatto. Anche le unità mobili di macellazione devono essere collegate a un macello. Da tempo si parla di collegare e coordinare i macelli esistenti in provincia, e la scorsa estate in Consiglio provinciale era stato detto che un gruppo di lavoro si sta occupando dell'elaborazione di soluzioni, ma a oggi ancora non si sa nulla. Noggler ha quindi annunciato di voler stralciare i punti (2) e (3) per concentrarsi sul punto (1).
Bernhard Zimmerhofer (STF) ha ritenuto che i criteri da considerare nel piano da realizzare fossero 3: trasporti brevi, uccisione senza sgozzamento, calo del consumo della carne, non solo in Italia ma anche per esempio in Germania, per motivi ambientali e di protezione degli animali.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA) ha ricordato di aver già chiesto all’assessore informazioni sull'affitto del macello di Bolzano o la previsione di realizzare un nuovo macello, ottenendo di sapere che non c’è una decisione. Questo era stato fatto notare dai contadini, e si chiedeva perché la giunta non avesse reagito.
Madeleine Rohrer (Gruppo verde) ha ringraziato per il ritiro del punto (3), perché al macello di Bolzano vengono affidati il 50% degli animali, ed è pertanto importante non dimenticare le sedi secondarie; ha chiesto poi quali macelli non sono a norma, e se si può intervenire anche attraverso i finanziamenti della Provincia.
Franz Locher (SVP), cofirmatario, ha chiarito che in Alto Adige ci sono 40 macelli, per lo più privati, e che ci sono tanti problemi nella relativa gestione. pochi sono completamente a norma, se si considerano tutte le norme. Sicuramente ci sono temi più interessanti, ma poi molti vogliono la bistecca a pranzo, e la questione del macello di Bolzano va risolta, chiarendo a chi va affidata la gestione e come è coinvolto il Comune di Bolzano: ci vuole chiarezza sul macello centrale e i piccoli macelli di paese, importati perché evitano trasporti che sono causa di molto stress.
Sandro Repetto (Partito Democratico) ha ritenuto che l’ass. Walcher fosse ben consapevole dei problemi del macello di Bolzano, ha ricordato che ai tempi del vicesindaco Pichler Rolle si ragionava di un macello a metà strada tra Bolzano e Merano, si è chiesto quale fosse la linea strategica, se orientata a un macello solo, a macelli periferici o a macelli mobili.
L’ass. Luis Walcher ha ricordato i trascorsi in Giunta comunale a Bolzano e quindi la buona conoscenza del macello di Bolzano, costruito negli anni ‘70, non dal Comune, e acquistato in gran parte dalle associazioni degli allevatori. La città l’ha gestito per 20 anni, cosa complicata con 15.000 animali l’anno - altre 12.000 avvengono negli altri 7 macelli, le restanti nei 35 piccoli macelli del territorio. Secondo il servizio veterinario, ogni macello è a norma, e chi sostiene il contrario dice una falsità. Il macello di Bolzano ha avuto molti risanamenti, è stato investito 1 milione, in gran parte dalla Provincia. Dal confronto con l’Associazione agricoltori è emerso che il grande problema è che non possono essere più accettati tanti animali quanto prima; a novembre il macello di Bolzano, previsto per il numero di macellazioni degli anni ‘70, superiore a oggi, aprirà a norma, ma le procedure previste non sono ottimali per 12-15.000 macellazioni. Egli ha portato tutti i dati in Giunta, verrà fatto uno studio di fattibilità e il progetto entrerà nel programma edilizio, anche se nei prossimi anni bisognerà continuare a lavorare con la struttura attuale. Il futuro macello dovrà eseguire un numero di macellazioni congruo al fabbisogno odierno: si intende quindi costruire una struttura più piccola a nord di quella attuale, perché un macello a fianco del centro di riciclaggio non è ottimale. Il macello dagli anni 2000 viene gestito dall'Associazione piccoli allevatori, anche in futuro sarà affidato a un’associazione. I macelli in Alto Adige ci sono mancano i macellai, tanto che al momento del ricambio generazionale molti macelli privati chiudono. Josef Noggler ha chiarito che con la mozione si vuole solo sapere in quale direzione si sta andando. La mozione è stata votata per parti separate e approvata: le premesse con 26 sì, 1 no e 5 astensioni, il punto (1) con 31 sì e 1 astensione.
La sessione di lavori di settembre è terminata. Il plenum del Consiglio della Provincia autonoma di Bolzano torna a riunirsi il 7 ottobre. Domani NON sono previste sedute.

Mozioni di Gruppo verde e Freie Fraktion, disegno di legge di Süd-Tiroler Freiheit

È ripresa nel pomeriggio in Consiglio provinciale a Bolzano la trattazione  della mozione n. 307/25Alloggi per chi studia, con cui Zeno Oberkofler (Gruppo verde) proponeva di incaricare la Giunta provinciale (1) di predisporre un concreto piano temporale e finanziario per realizzare nei prossimi cinque anni almeno 50 posti aggiuntivi all’anno negli studentati, considerando alla stessa stregua le costruzioni nuove, le ristrutturazioni e il riutilizzo di edifici pubblici esistenti; (2) di riattivare il progetto dello studentato tra via Siemens e via Volta, nonché di finanziarlo e realizzarlo in collaborazione con il Comune di Bolzano, i costruttori senza scopo di lucro e la Libera Università di Bolzano; (3) di esaminare e promuovere modelli di collaborazione con i costruttori senza scopo di lucro e le organizzazioni del terzo settore, seguendo l’esempio delle organizzazioni studentesche austriache e tedesche; (4). di realizzare un modello di "bonus casa" che sgravi mensilmente gli studenti dal punto di vista finanziario; (5) di prevedere, nella pianificazione e assegnazione dei posti nei nuovi studentati, una riserva fissa di almeno il cinque per cento per i dottorandi e le dottorande che attualmente non hanno accesso agli studentati.
In replica alla discussione di questa mattinaZeno Oberkofler (Gruppo verde) ha chiarito a Knoll che la situazione già ora è drammatica, che creando studentati si sgraverà anche il mercato degli alloggi, e che la Provincia deve rivedere la decisione del 2018 di non realizzare studentati con soldi pubblici e intervenire. Il terreno citato, ha confermato a repetto, è quello di Dalle Nogare, e quello del Ferrari Tower è un esempio negativo: invece che vendere il terreno, la Provincia avrebbe potuto realizzare da sola; bisogna tutelare chi non si puó permettere 800 €/mese, e gli studentati sono lo strumento principale. Ha quindi sospeso la mozione come proposto dall’ass. Achammer, al fine di trovare una soluzione.
Bernhard Zimmerhofer (Süd-Tiroler freiheit) ha quindi illustrato il disegno di legge provinciale n. 15/24Onorificenze per meriti a favore della Provincia, che propone di abolire la legge provinciale 12 giugno 2006, n. 5, che regolamenta il conferimento di onorificenze per meriti a favore della Provincia autonoma di Bolzano. Secondo il proponente, si tratta di un'onorificenza che ha portato solo invidie e scaramucce, e l'organo che si occupa di scegliere a chi assegnare le onorificenze non è equilibrato. Questa decorazione al merito, istituita nel 2008, è e resta l'esempio più chiaro di come si stia scalzando la coesione tirolese, e la data stessa scelta per il conferimento di questa “onorificenza provinciale” è vergognosa, perché l'Accordo di Parigi non è affatto la Magna Charta della Provincia autonoma di Bolzano. L’ordine del Tirolo al merito è sufficiente, come onorificenza. Ogni singolo Ordine al merito costa 830 euro ed è inoltre dotato di un premio di 20.000 euro. In tempo di crisi questi soldi non si potrebbero impiegare meglio per altri fini nel bilancio provinciale? La Süd-Tiroler Freiheit approva le decisioni con cui anche tirolesi di madrelingua italiana vengono decorati con la medaglia al merito o la croce al merito del Land Tirolo, perché la popolazione del Tirolo è sempre stata composta da tre gruppi linguistici.
Jürgen Wirth Anderlan (JWA) ha ricordato che Reinhold Messner avesse detto che se gli fosse stato assegnata questa onorificenza non l’avrebbe ottenuta. Si può discutere a lungo se essa è sensata o no, ma molti se ne rallegrano, e lui aveva partecipato all’evento di Castel Tirolo, certamente dignitoso, pertanto non poteva votare.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha chiarito che l'onorificenza in questione è concessa a chi non viene dal Tirolo, mentre il premio conferito in Titolo è riservato solo ai tirolesi, mentre il premio altoatesino può essere concesso a chi non è tirolese: è un'ottima cosa che sia stato introdotto, e va mantenuto. Si potrebbero rifiutare i riconoscimenti, sostenendo che vengono assegnati in modo inflazionato, e si potrebbe comunque modificare la composizione delle commissioni, magari inserendo consiglieri provinciali o componenti da loro scelti, per valutare se sono stati considerati diversi punti di vista. Ha ricordato che gli Schützen di tirolo e di altre compagnie erano sempre presenti.
Sven Knoll (Süd-Tiroler Freiheit) ha chiarito che l'onorificenza per merito del Tirolo viene data anche ai sudtirolesi perché sono considerati parte del Tirolo. In quanto l'onorificenza per meriti della provincia di Bolzano, è nato perché un italiano non tirolese o sudtirolese con meriti per la popolazione tirolese non avrebbe potuto riceverlo. Fu assegnato, non senza confronto in merito, anche all’ex Presidente della Repubblica Napolitano. Gli Austriaci avevano poi chiarito che l’onorificenza tirolese poteva andare anche a italiani che si erano impegnati per il Tirolo e il Sudtirolo, quindi non c’è più bisogno dell’onorificenza sudtirolese, che non è nemmeno necessaria. Bisogna impegnarsi per unire, non per iniziative separate.
Brigitte Foppa (Gruppo verde) ha ricordato che il suo gruppo non si è mai appassionato al tema, e si asterrà, anche perché non condivideva la connotazione etnica della discussione in merito.
Il presidente della Provincia Arno Kompatscher ha chiarito che il dlp non sarebbe stato sostenuto, in quanto contrari all’abrogazione. L'onorificenza del Tirolo è congiunta, si decide insieme viene data una volta lì  una volta in Alto Adige, e c’è poi l’onorificenza della sola Provincia, che tiene conto della situazione particolare dell’Alto Adige, ed è la Provincia che ringrazia, conferendo anche a personalitá italiane, tra le quali la scrittrice Francesca Melandri. Si tratta di onorificenze conferite a personalità di spicco con particolare legame con l’Autonomia e la provincia di Bolzano. In quanto alle onorificenze del Tirolo insieme all’Alto Adige, è stata istituita una commissione che possa definire con equilibrio le persone da premiare, sulla base di proposte di associazioni o cittadini, l’unico limite è il numero ridotto di insigniti e insignite. Il “Grande ordine del merito” non è dotato di un premio. Il lavoro della commissione è documentato. Ora che sono passati 5-6 anni, forse è giusta una rotazione dei componenti della commissione, che lavorano con trasparenza per scegliere le persone che più si sono impegnate per la comunità. Il primo firmatario Zimmerhofer ha chiarito di essere fondamentalmente contrario a questi riconoscimenti, causa di invidie e divisioni. Messo in votazione, il dlp 15/24 composto da un unico articolo è stato respinto con 4 sì, 25 no e 1 astensione.
Andreas Leiter Reber (Freie Fraktion) ha quindi illustrato la mozione n. 309/25Riforma del TPL in Alto Adige, con la quale proponeva (versione EMENDATA) di incaricare la Giunta di (1) di introdurre obbligatoriamente, per tutte le strutture ricettive del settore alberghiero e non, l‘Alto Adige Guest Pass, con il quale i turisti che visitano questa provincia possono utilizzare i mezzi pubblici “gratuitamente”; (2) di prevedere, ai fini del cofinanziamento di questo servizio di trasporto pubblico locale, l’obbligo per ogni esercizio ricettivo di pagare un importo annuo forfettario per posto letto registrato; (3) di verificare se attraverso le entrate aggiuntive
dell’Alto Adige Guest Pass si possa mettere a disposizione dei residenti un “altoadigemobilità Pass” che consenta loro di utilizzare in modo semplice e gratuito i mezzi pubblici; in alternativa, al fine di cofinanziare il trasporto pubblico locale, di introdurre, possibilmente senza oneri burocratici, una tariffa per tutti i residenti maggiorenni per l’uso dei trasporti pubblici, che corrisponda alla metà dell'importo
annuo corrisposto dal settore alberghiero.Con queste entrate verrà messo a disposizione di tutti i residenti un “altoadigemobilità Pass” che consenta di utilizzare i mezzi pubblici in modo semplice e gratuito. IL proponente ha spiegato che senza il turismo, certe linee periferiche non sarebbero garantite, e tuttavia öla diffusione dell’Alto Adige Pass fa sì che molti bus siano pieni, senza più spazio per i turisti, i quali pagano meno dei locali, pur non viaggiando gratis. Il sistema di calcolo attuale, tuttavia, non è corretto, perché parte dal presupposto che gli ospiti siano qui 365 giorni l’anno, e inoltre il pass non viene usato da tutti: in media, il turista paga 79 € l’anno. Non tutti lgi esercizi ricettivi offrono l’alto Adige Pass ai propri ospiti, ma sarebbe bello se così fosse. Egli propone quindi di chiedere un contributo per ogni posto letto, una modalità che permetterebbe di finanziare meglio il sistema: se invece si imponesse una tassa annuale forfettaria, ad esempio di 150 euro per posto letto, si otterrebbe un potenziale di oltre 38 milioni di euro all'anno con gli attuali 253.592 posti letto registrati; con 200 euro per posto letto, si tratterebbe già di 50 milioni di euro all'anno.
È quindi finito il tempo riservato all’opposizioneLa seduta prosegue con l'esame delle proposte della maggioranza
Ultimo aggiornamento: 11/09/2025 17:30:55