L'attività investigativa si è conclusa ieri con l'arresto di quattro persone.
IL BLITZ - In Toscana è stata eseguita una delle quattro Ordinanze di Custodia Cautelare emesse dal GIP su richiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trento, sulla base di assunzioni investigative del comando carabinieri di Vallelaghi, nei confronti di quattro cittadini Albanesi, di età compresa tra i 23 ed i 30 anni, dei quali tre illegalmente soggiornanti in Italia, tutti resisi responsabili del reato di associazione per delinquere finalizzata al compimento di più furti aggravati in abitazione e locali pubblici nelle province di Trento, Verona e Brescia.

Le attività di cattura degli indagati, rese difficoltose dalla condizione di clandestinità degli stessi e dall’uso di mezzi, abitazioni e utenze intestati a prestanome, hanno consentito allo stato attuale, di individuare e fermare NDRECA Enkeleda mentre sono state attivate le procedure utili a consentire il rintraccio e la cattura in campo nazionale dei due complici.
L’attività investigativa denominata “SPRITZ” trae origine dalla cronaca degli ultimi mesi del 2014 e i primi del 2015 che hanno visto la provincia di Trento colpita, sia nella città che nelle località di valle, da diversi furti in abitazione che si consumavano sempre nell’orario tra le 16.30 e le 19.30 tanto che gli ignoti malfattori erano stati chiamati “La banda dell'apertivo".
L'attività di contrasto posta in essere e concretizzatasi con un incremento di servizi esterni e predisposizione di posti di controllo ha consentito ai militari operanti, la sera del 18 dicembre 2014, in Calavino (Trento), di controllare a bordo di una FIAT Punto dei soggetti albanesi dei quali uno immediatamente si dava alla fuga palesando l’illiceità della loro presenza sul territorio.
Immediati accertamenti e contestuale perquisizione consentivano di porre sotto sequestro materiale atto allo scasso, di cui i fermati non fornivano giustificazione del possesso, e che inequivocabilmente si è ritenuto essere utilizzato per forzare porte e finestre e penetrare nelle abitazioni.
Si decideva di svolgere approfondimenti info-investigativi e in accordo con la Procura della Repubblica di Trento, che valutava positivamente quanto raccolto, si iniziava una mirata attività investigativa che si estrinsecava in servizi tecnici (intercettazioni ambientali e telefoniche, acquisizione di tabulati) e dinamici (osservazione, controllo e pedinamento degli indagati).
Le investigazioni consentivano complessivamente di ottenere un quadro indiziario nei confronti della associazione investigata utile ad addebitare al sodalizio, tra il periodo Ottobre 2014- Marzo 2015, 25 furti in abitazione e uno in locale pubblico con l’asportazione di slot-machine per un complessivo danno di 70 mila euro.
Nel corso delle investigazioni era possibile accertare da un lato che il sodalizio si fosse creato nel ottobre 2012 e dall'altro come, autonomamente, gli associati, in territorio nazionale si siano resi responsabili di almeno altrettanti episodi criminosi per i quali stanno procedendo le Procure interessate.