TRENTO - È una Trento antica in gran parte inedita la protagonista della mostra allestita nelle suggestive ambientazioni della Tridentum romana, nello Spazio Archeologico Sotterraneo del Sas - S.A.S.S. in piazza Cesare Battisti e alla Villa di Orfeo, in via Rosmini. “I colori di Tridentum. Decorazione e arredo nella città romana” è stata inaugurata allo Spazio Archeologico del Sas. All’evento hanno partecipato l’assessore provinciale alla cultura Francesca Gerosa, l'assessore all'urbanistica e rigenerazione urbana del Comune di Trento Monica Baggia, il dirigente generale dell’UMSt per i beni e le attività culturali Paolo Fontana, la soprintendente per i beni culturali Angiola Turella e la sostituta direttrice dell’Ufficio beni archeologici Elisabetta Mottes. Presenti fra il pubblico anche la direttrice del Castello del Buonconsiglio Cristina Collettini e i vertici del Centro Servizi Culturali Santa Chiara.

"Vorrei sottolineare la bellezza di inaugurare una mostra così importante proprio in questi giorni, nell'imminenza delle festività natalizie, frutto di un lavoro di rete che permette di sentirci tutti chiamati in causa nel ricostruire la nostra storia, per tramandarne la memoria alle future generazioni. La ricerca è un tassello fondamentale in questo percorso, è una dimostrazione concreta della responsabilità che abbiamo di preservare il nostro straordinario patrimonio culturale", ha detto Gerosa ringraziando a nome dell'intera comunità quanti hanno lavorato all'apertura della mostra, lavorando con passione e professionalità.
Mottes ha introdotto la presentazione: "L'iniziativa si colloca all'interno di una serie di eventi che il nostro Ufficio ha organizzato sul tema della pittura nell'antichità e dei colori nel mondo antico e rientra in una collaborazione tra istituzioni per portare avanti un progetto di valorizzazione e di studio in questo ambito. Oggi condividiamo con il pubblico i risultati delle nostre ricerche, attraverso la mostra, le iniziative saranno poi completate da un convegno che sarà realizzato qui a Trento in collaborazione con le Università coinvolte nel progetto".
L’esposizione, a cura di Cristina Bassi e Barbara Maurina, offre ai visitatori una nuova visione della città fondata dai Romani sulle sponde del fiume Adige. Mosaici, affreschi e reperti marmorei esposti per la prima volta al pubblico conducono alla scoperta dei colori che abbellivano gli spazi privati e pubblici della Trento di duemila anni fa.
Realizzata dall’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento, la mostra fa parte di un più ampio progetto che vede la collaborazione con l’Associazione Italiana di Cultura Classica - Delegazione del Trentino-Alto Adige AICC, l'Università degli Studi di Padova, l'Università degli Studi di Trento, il MUSE Museo delle Scienze e il sostegno della Fondazione CARITRO. Nell’ambito di tale progetto si è svolto, nell’ottobre scorso presso il Laboratorio di archeologia dell’Università di Padova, il workshop “I colori di Tridentum”, rivolto a studenti universitari e a giovani operatori culturali.
Le testimonianze archeologiche delle città romane, in particolare quelle riferite agli elementi architettonici e alla statuaria, sono giunte fino a noi nel colore bianco del marmo. In realtà il colore aveva un ruolo predominante e veniva utilizzato per decorare edifici, statue e ambienti domestici.