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Canzoni popolari e montanare ad Aprica. Successo del concerto del coro Eco di Gambuér

Aprica (Da. P.) - Sedici canzoni popolari e montanare, più l?immancabile Signore delle cime finale, sono stati il ricco e variato programma regalato a quanti gremivano la sala congressi del Centro Direzionale di Aprica dal Coro Eco di Gambuér (nella foto). Tra gli uditori il vicesindaco Bruno Corvi, padrone di casa istituzionale, ringraziato dalla presentatrice-corista Enza Provano, che ha introdotto come sempre un brano dopo l'altro, traducendo il testo o spiegandone il significato. La stessa ha ricordato che il sodalizio, composto da amici amanti delle cose buone e genuine, oltre che dell'arte canora, è attivo ormai da sedici anni, tempo piuttosto lungo per un tal genere di attività.
Ma ciò sta a significare che la decisione di costituirsi in entità cAprica - cocerto el Gambeuroncretamente impegnata, presa ancora prima dell'anno Duemila, è stata buona e soprattutto retta su solide basi.

Fra l'?apertura e la chiusura con due canzoni composte dal direttore Elia Corvi, La betulla (co-autore Domenico Cioccarelli) e Gambuér, i venti affiatati coristi hanno sciorinato con grande impegno e bravura pezzi più o meno classici, raccogliendo scroscianti applausi: Mani di luna, Non potho reposare, Golico, Dove, La pastora, El fogo, Monte Canino, Nanneddu meu, Vecchio scarpone, Ciant de Jager, Maremma, Stelutis alpinis, Me compare Giacometo e Benia Calastoria.

Applausi anche a scena aperta e ovazione per i due solisti, Elisabetta e Giuseppe. Gloria anche per la memoria storica locale Luisa Moraschinelli, che invitata sul palco per leggere la canzone Gambuér, da lei tradotta in dialetto, ha ricordato agli astanti d'aver editato ben tredici libri.
Ultimo aggiornamento: 19/08/2014 19:05:55
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