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Tragedia sul lavoro in Alta Val di Non, morto 65enne

Travolto da un cingolato mentre stava lavorando a 1.800 metri di quota

BORGO D'ANAUNIA (Trento) - Un operaio di 65 anni è stato travolto da un cingolato che stava utilizzando in Alta Val di Non ed è morto sul colpo. Il drammatico incidente è avvenuto in mattinata in territorio di Borgo d'Anaunia - località Sous - a 1.800 metri di quota, nella zona di malga Castrin. Secondo una prima ricostruzione il 65enne di Lauregno che stava operando per la manutenzione del sentiero è rimasto schiacciato dal cingolato. Sul posto è giunto l'elisoccorso da Bolzano con i sanitari che hanno constatato sul posto il decesso del 65enne. Sul posto anche i vigili del fuoco volontari della Val di Non e i carabinieri che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell'infortunio mortale sul lavoro.

LE REAZIONI
Ennesima morte sul lavoro in regione, la seconda in meno di un mese in Trentino. A perdere la vita oggi al confine tra la provincia di Trento e quella di Bolzano, in alta Val di Non, un operaio di una ditta altoatesina che operava nell’ambito dei lavori di sistemazione su un sentiero boschivo. “Siamo di fronte all’ennesima tragedia sul lavoro in un settore purtroppo particolarmente a rischio – ammette con sconcerto Manuela Faggioni responsabile per la salute e la sicurezza della Cgil del Trentino -.
Già dai tempi di Vaia come sindacati abbiamo sollecitato proprio per questo settore un impegno straordinario su prevenzione e formazione specifica e, con certezza, posso dire che una parte delle somme delle sanzioni alle aziende sono state destinate ad un potenziamento delle azioni preventive e formative. Ad oggi non sappiamo se il progetto ha prodotto azioni concrete. Quel che è certo è che nel boschivo gli incidenti, proprio per la particolarità delle condizioni di lavoro e la complessità di molte operazioni sono particolarmente gravi e conducono a gravissime menomazioni e nei casi più drammatici alla morte, come accaduto oggi. Resta per noi inaccettabile che di lavoro si continui a morire e che non si riesca ad incidere in modo significativo sulla riduzione degli infortuni. Per questa ragione accanto a maggiore prevenzione non ci stanchiamo di chiedere anche maggiori controlli”.

In Trentino nei primi 4 mesi dell’anno le denunce di infortunio all’Inail sono state 3.048, in linea con l’anno precedente. Tre, ad oggi, le morti sul lavoro accertate da Inail. In Alto Adige, invece, tra gennaio e aprile le denunce di infortunio sono state 5.124 rispetto alle 4.654 dello stesso periodo del 2024. Sei le persone che hanno perso la vita sul lavoro.

Cgil del Trentino e dell’Alto Adige sollecitano che vengano fatti nel più breve tempo possibile tutti i necessari accertamenti per verificare le dinamiche di quanto accaduto e individuare eventuali responsabilità. Le due confederazioni esprimono tutta la loro vicinanza alla famiglia della vittima.
Ultimo aggiornamento: 12/06/2025 00:22:59
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