Nei diversi spostamenti ha portato sempre con se la borsa, appoggiandola sempre nelle sedie libere vicine alla slot machine.
Una volta smesso di giocare, la vittima ha preso la propria borsa per andare verso l’uscita, rendendosi tuttavia conto che mancasse il portafogli, contenente contanti, documenti e soprattutto la foto delle figlie minori, un ricordo a cui la donna ha riferito, in sede di denuncia, di essere molto affezionata.
La stessa mattina in cui ha subito il maltorto, la donna è venuta in Questura ed ha formalizzato una denuncia per furto conto ignoti, precisando, nel corso del colloquio con l’ufficiale di polizia giudiziaria della Questura di Trento, di ricordare che nel periodo in cui si è intrattenuta nella sala slot, fosse presente anche un giovane, descritto minuziosamente, segnalando due particolari dell’abbigliamento che l’avevano colpita.
Il primo riferito ad una felpa completamente di colore nero, a parte la parte centrale, recante un disegno bianco di fantasia. Un altro dettaglio, che ha attirato l’attenzione della vittima, e rivelatosi decisivo per l’individuazione del ladro, sono stati i pantaloni.
La 46enne ha detto agli investigatori della Squadra Mobile di ricordare che fossero enormemente più larghi, rispetto alla figura di chi l’indossava. Grazie alle descrizioni della donna, gli agenti dell’unità crimine diffuso, visionando le immagini dell’impianto di videosorveglianza del bar dove è accaduto il furto, hanno potuto riscontrare la presenza dell’uomo, descritto dalla vittima, riconoscendovi un pluripregiudicato già denunciato in passato per furto all’interno di altri esercizi commerciali di Trento. Per lui oltre la denuncia alla Procura della Repubblica, è previsto l’avviso orale del Questore di Trento.
Il portafogli con i documenti e le foto delle figlie della donna è stato rinvenuto dagli agenti della Questura di Trento nei pressi dell’abitazione del ladro e riconsegnato alla vittima.