di Roma, hanno operato il sequestro preventivo finalizzato alla confisca “per sproporzione” ex art. 240-bis c.p. dei beni nella effettiva disponibilità degli indagati, per un controvalore complessivo di quasi 6 milioni di euro. In particolare, il nuovo provvedimento di sequestro ha consentito di:
- risequestrare per “sproporzione” alcuni dei beni già “congelati” dal precedente provvedimento, per un valore stimato pari a 3.814.667,62 di euro;
- sottoporre a sequestro “per sproporzione” ulteriori beni, per un valore stimato pari a 1.929.420 euro.
In dettaglio, si tratta dei seguenti “nuovi” beni:
- una ditta individuale con sede in provincia di Trento, dedita all’attività di lavori specializzati di costruzione del valore complessivo di 389.743 euro;
- due società con sedi a Roma, dedite ad attività facchinaggio e movimentazione merci del valore complessivo di 894.177 euro;
- cinque immobili e un terreno in provincia di Trento del valore complessivo di 625.000,00 euro;
- un'autovettura del valore di 10.500,00 euro;
- quattro conti correnti dei quali non si conosce la consistenza;
nonché dei seguenti beni già “congelati” dal precedente provvedimento di sequestro:
- 11 società del valore complessivo di 2.711.432,00 euro delle quali;
- quattro con sede in provincia di Trento, dedite alla lavorazione del porfido, al noleggio di macchine e attrezzature edili, nonché al trasporto di merci;
- tre con sede in provincia di Verona, dedite alla lavorazione del porfido, al deposito merci e all’allevamento;
- una con sede a Padova, operante nel settore del trasporto merci;
- unacon sede a Roma, dedite ad attività nel settore del trasporto merci;
- due (solo quote) con sede a Roma dedite ad attività nel settore immobiliare ed al trasporto merci;
- sette immobili in provincia di Roma per un valore complessivo di 520.000 euro
- dieci autovetture e 6 autocarri per un valore complessivo di 304.300 euro
- dieci conti correnti per un saldo complessivo di 278.935,93 euro.
Ad oggi, grazie al combinato effetto dei due provvedimenti di sequestro eseguiti tra ottobre e novembre dai finanzieri trentini, complessivamente sono stati sottratti alla disponibilità degli indagati beni per un valore di circa 8 milioni di euro.
Le indagini patrimoniali delle Fiamme Gialle confermano, ancora una volta, l’importanza dell’aggressione sistematica dei patrimoni illeciti della criminalità organizzata, fondamentale strumento di contrasto alle consorterie di tipo mafioso e riconosciuto baluardo della strategia diretta ad arginare le diverse forme della “criminalità da profitto”, che costituisce, oggi più che mai, un prioritario obiettivo dell’Autorità Giudiziaria e, in particolare, della Guardia di Finanza quale Corpo specializzato di polizia economico-finanziaria.