Ad
a
Ad
Ad
a
Ad


Omicidio Ziliani, l’udienza più attesa del processo. LIVE

giovedì, 30 marzo 2023

Brescia – E’ arrivato il giorno dell’udienza più attesa del processo sul delitto Ziliani. A Brescia infatti sono attesi i tre giovani imputati, detenuti con l’accusa di omicidio volontario e sottrazione di cadavere, insieme ai rispettivi avvocati.

Si tratta delle figlie di Laura Ziliani (nella foto), Silvia e Paola Zani, e Mirto Milani, che secondo l’accusa sono responsabili dell’uccisione della donna avvenuta a Temù (Brescia) tra il 7 e l’8 maggio 2021.

In aula anche lo psichiatra Giacomo Filippini, nominato dalla Corte d’Assise, che assisterà all’esame dei tre, qualora i giudici decidessero di far svolgere una perizia psichiatrica su di loro, per valutare se al momento dell’omicidio erano capaci di intendere e volere.

Gazzetta delle Valli seguirà in diretta l’udienza in Corte d’Assise in un’aula gremitissima.

Di seguito gli aggiornamenti (premi f5 per aggiornare la pagina).

DIRETTA

ore 9:15 – Inizia l’udienza del processo con le comunicazioni preliminari del presidente della Corte d’Assise, Roberto Spanò

ore 9:20 – Entrano gli imputati, prima Mirto Milani, poi le sorelle Silvia e Paola Zani.

ore 9:31 – Inizia l’esame della prima imputata, Silvia Zani, assistita dall’avvocato Maria Pia Longaretti.

Il Pm Caty Bressanelli: “Perché ha ucciso sua madre?”

Silvia Zani: “Temevamo che nostra madre volesse uccidere me, le mie sorelle e Mirto”.

Pm Bressanelli: “Quando avete pensato tutto questo?”

Silvia Zani: “Nell’estate 2020, quando con Mirto abbiamo trovato della candeggina nel latte. E parlando con mia madre ci siamo chiesti se la candeggina poteva uccidere”.

Pm Bressanelli: “Mi ha detto che i rapporti erano buoni con sua madre? Non ne avete parlato con qualcuno?”

Silvia Zani: “No, noi e tutta la nostra famiglia non credevamo nei carabinieri”.

Presidente Spanò: “Non era più semplice andare da vostra madre e chiederle: ma ci vuoi uccidere?”.

Silvia Zani: “Non avevamo il coraggio di parlare con nostra madre”.

Pm Bressanelli: “Ma avete una prova della volontà di vostra madre?”.

Silvia Zani: “Si, abbiamo notato qualcosa di strano in una bustina di thé e un vasetto di nutella. Mi sentivo con una pistola alla tempia e tutte le volte buttavamo bustine e barattoli di nutella”.

Pm Bressanelli: “A chi è venuta l’idea di uccidere vostra madre?“.

Silvia Zani: “E’ venuta a me e a Mirto nell’estate 2020. Volevamo che non soffrisse e abbiamo pensato e ci siamo ispirati a serie tivù e fatto ricerche”.

Pm Bressanelli: “Dove li guardavate?”

Silvia Zani: “Sul Pc, il Mac di Mirto”.

Pm Bressanelli: “Come avete coinvolto Paola? I rapporti tra Paola e sua madre?

Silvia Zani: “L’abbiamo coinvolta in estate, ma Paola non voleva e diceva preferirei morire io”.

Pm Bressanelli: “Avete fatto delle prove?”.

Silvia Zani: “Sì, mettendo in un bicchiere di vino l’antigelo che non fa male”.

Pm Bressanelli: “Come vi è venuta l’idea, e simulato la scomparsa in montagna?”.

Silvia Zani: “Mi è venuta parlando con un’amica che fa parte del Soccorso Alpino”.

Pm Bressanelli: “Avete fatto una prova?”.

Silvia Zani: “Il 16 aprile. Nel dolce abbiamo inserito benzodiazepine che avevo preso alla casa di riposo di Ponte di Legno”.

Pm Bressanelli: “I rapporti tra Mirto e sua madre?”

Silvia Zani: “Mia madre non voleva Mirto”.

Pm Bressanelli: “Tre settimane dopo ci avete riprovato. Cosa è successo?. Quando avete scavato la buca?”.

Silvia Zani: “Il lunedì precedente”.

Pm Bressanelli: “Quando è arrivata sua madre?”.

Silvia Zani: “E’ arrivata alle 22:20 e avevamo preparato tre muffin con all’interno delle benzodiazepine. Poi va a dormire verso le 23:30. Mirto era in un’altra stanza poi l’abbiamo soffocata. Pensavamo che passasse dalla vita al morte, così non è stato, non volevamo farla soffrire e quindi abbiamo agito. Non potevamo più tornare indietro. Sarebbe andata in ospedale e ci avrebbero arrestato. Siamo io e Paola ad agire“.

Pm Bressanelli: “E il ruolo di Mirto?”.

Silvia Zani: “Mirto è intervenuto dopo. L’abbiamo soffocata con un sacchetto noi. Io ho messo le mani sul collo a mia madre, poi è intervenuto Mirto che ci ha dato il cambio. La stanza era buia”.

Pm Bressanelli: “Lei era arrabbiata con sua madre?”

Silvia Zani: “Sì. Ero arrabbiata e non ero particolarmente lucida in quel momento. Quando abbiamo acceso la luce e mia madre era già morta e dovevamo andare avanti. L’abbiamo avvolta nel domopak, perché l’avevamo vista in un telefilm e abbiamo proceduto. Avevamo preso una barella, ma non ce l’abbiamo fatta, quindi la presa in spalle Mirto e portata giù della scale e caricata in macchina – Meriva – quindi abbiamo preso delle stradine per evitare le telecamere, l’auto la guidava Mirto, avevamo un badile e del cemento, quindi l’abbiamo adagiata con la faccia verso Temù e con il cemento chiusa la buca”.

Pm Bressanelli: “Ha rielaborato quanto successo?”

Silvia Zani: “Sì. Quando siamo tornati abbiamo bruciato i vestiti, quindi una doccia poi siamo andati a dormire e al mattino abbiamo pensato a cosa dire. Non riuscivo a capire quanto è successo, mi sono messa a scorrere le fotografie e abbiamo fatto dei tentativi di chiamare la madre sul cellulare. Alle 11:58 dell’8 maggio abbiamo lanciato l’allarme al 112, prima avevamo chiamato il Pronto Soccorso dell’ospedale di Edolo”.

Pm Bressanelli: “Eravate certi che non vi avrebbero scoperti?”

Silvia Zani: “Eravamo superbi, pensavamo di essere furbi e non lo eravamo. Pensavamo che non ci avrebbero scoperto e di questo chiedo scusa a tutte le persone che abbiamo fatto del male. In assoluto mi dispiace di più per mia madre”.

Pm Bressanelli presenta un’altra prova documentale, filmati del cellulare del 4 luglio 2021 in cui Silvia e Paola dicono “non ce la facciamo più per le bugie che raccontano su di noi”. La risposta di Silvia Zani: “Volevamo suicidarci”.

Presidente Spanò: “A chi è venuta per primo l’idea di uccidere sua madre?”

Silvia Zani: “Non lo so”.

Presidente Spanò: “Come spiega la relazione tra il suo fidanzato e sua sorella?”

Silvia Zani: “Nel mondo esistono relazioni amorose differenti, mi andava bene che mia sorella avesse una relazione con il mio fidanzato. Non ci trovavo nulla di male e mi andava bene che in futuro potessimo costruire una famiglia a tre”.

Nella parte finale dell’esame di sono state poste domande dall’avvocato Maria Pia Longaretti e dall’avvocato Vittorini (parte civile).

Silvia Zani ha raccontato anche un episodio in cui ha tentato di suicidarsi e i rapporti con Mirto e la sua famiglia durante le indagini e le lettere che scrive dal carcere a Mirto dal 2022. “Quando lui ha raccontato in carcere quello che è accaduto – ha detto Silvia Zani – mi sono arrabbiata. Ora però ho capito”.

Presidente Spanò: “Chi ha dato incarico alla mamma di Mirto su come sbloccare l’eredità delle vostra famiglia?”

Silvia Zani: “Non ne sapevo nulla. Nessun incarico, ne avevamo parlato con il nostro avvocato civilista per averne un’idea”. “Ho saputo che la mamma di Mirto ha telefonato anche al Comune di Roncadelle per sapere sullo stipendio arretrato di mia madre che lavorava lì”.

Ore 13:24: dopo quattro ore termina l’esame della prima imputata.

Nel pomeriggio l’esame degli altri due imputati

Ore 14:47: riprende l’udienza con l’esame dell’imputato Mirto Milani, assistito dall’avvocato Simona Prestipino

Pm Bressanelli: “Mirto Milani ammette quanto gli viene contestato?”

Mirto Milani: “Si, ammetto. Voglio scusarmi per quanto fatto nei confronti di Laura e tutte le persone che hanno avuto conseguenze. Ne avevo parlato con gli psicologi e avevo deciso di suicidarmi”.

Pm Bressanelli: “Chi ha preso la decisione di uccidere Laura Ziliani?”

Mirto Milani: “E’ molto difficile da dire. Direi dopo il fatto della candeggina. Infatti dopo aver bevuto il latte io e Silvia non siamo stati bene. Dopo il malessere abbiamo pensato alla causa e controllato il latte e abbiamo sentendo l’odore abbiamo scoperto che ci fosse della candeggina. E abbiamo pensato che in casa, prima di noi c’era stata Laura e il suo compagno, che avevano messo la candeggina”.

Pm Bressanelli: “Poi cosa è successo?”.

Mirto Milani: “La Nutella, sembrava che era stata rimescolata, c’era qualcosa di bianco. Un’altra volta la marmellata con polvere mischiata e noi li abbiamo registrati col telefonino con imprecazioni nei confronti delle figlie. Poi parlavano di sciogliere le pastiglie. Non abbiamo il file, perché il cellulare si è rotto e abbiamo trasferito i dati su un altro cellulare che poi ho resettato”.

Pm Bressanelli: “Chi ha avuto l’idea di uccidere Laura?”.

Mirto Milani: “Ne abbiamo parlato con Silvia. Abbiamo pensato anche di scappare, dopo la vicenda della candeggina ne ho parlato con un amico. Paola è entrata dopo nella vicenda”.

Presidente Spanò: “Chi ha avuto l’idea di uccidere Laura Ziliani?”.

Mirto Milani: “Non lo so, potrebbe anche essere stata mia. Abbiamo preso l’idea da una serie tivù, mi sembra Michelotto”.

Pm Bressanelli: “Ci descrive la sera del 7 maggio?”.

Mirto Milani: “Le figlie hanno chiamato Laura Ziliani, in ogni muffin abbiamo messo trenta gocce di benzodiazepine. Ricordo che la luce della stanza di Laura si spegne, abbiamo messo dei vestiti con maniche lunghe e ci siamo trovati nella stanza di Paola, ho avuto turbamenti e ho detto a Silvia e Paola che dovevano fermarci che avremmo fatto un atto abominevole e Silvia mi ha mandato a quel tal paese. Poi sono passato dalla stanza di Laura e ho visto che Silvia stava strangolando Laura e Paola la stava tenendo ferma. Ho agito perché temevo di perdere le due ragazze”.

Pm Bressanelli, contesta le dichiarazioni, dicendo che al di là del primo tentennamento è intervenuto in prima persona, “quanto è durato, ha messo la mano sul collo?”.

Mirto Milani: “Poco tempo. Non volevo accendere la luce perché temevo che tutto diventasse vero. Non mi sentivo bene, io e Paola siamo andati in bagno ed è rimasta solo Silvia che ha sfilato il pigiama a Laura. Con domopak sono state avvolte le braccia. Abbiamo sepolto Laura con il cemento e coperta la terra. Di cosa è successo abbiamo deciso di non parlarne più, ho consigliato ieri di resettare i telefonini”.

Pm Bressanelli: “Il patto l’ha rotto lei?”

Mirto Milani: “Sì. In carcere ho raccontato al mio compagno più versioni perché non volevo tradire le due ragazze, Silvia e Paola. Voglio dire, dei depistaggi, il mio compagno di cella di cui mi fidavo mi ha istigato. Cercavo una soluzione per scagionare il sottoscritto e le due ragazze”.

Presidente Spanò: “Come viveva?”

Mirto Milani: “Io era un cantante, vivevo subaffittando l’appartamento di Laura, pagandole 300 euro, e incassando 70 euro al giorno. I rapporti con Laura non erano dei migliori, sovente insultava le figlie”.

Sono poi intervenuti gli avvocati di parte civile e della difesa.

L’avvocato Prestipino: “Quando ti sei fidanzato con Silvia? E con Paola?”

Mirto Milani: “Con Silvia sono stato fidanzato per 12 anni, poi quando Paola è rientrata dalla Francia (dove si era trasferita per studio un anno ndr.) ne abbiamo parlato in casa e abbiamo deciso di creare una famiglia a tre. Preciso inoltre che non ho avuto alcun rapporto fisico con Paola, ci siamo solo baciati. Facevamo tutto in tre e condividevamo tutto insieme”. 

L’avvocato Prestipino: “Ti sei pentito?”.

Mirto Milani: “Sì. Dopo quello che è successo sono pentito. A settembre volevano andarmene, Silvia e Paola mi dissero se te ne vai noi siamo morte. Così sono rimasto”.

Presidente Spanò: “La responsabilità è personale e non trina, dobbiamo capire il ruolo e le responsabilità?”

Mirto Milani: “Il nostro era un rapporto come in ogni famiglia, avevo Silvia come prima moglie e Paola come seconda. Ogni giorno prego per Laura, sono pentito di quanto ho fatto nei confronti di Laura, ho rovinato la mia e la vita di altri, ho fatto del male a tante persone, vorrei tornare indietro, ma ormai è troppo tardi. Noi confidavamo di non essere mai scoperti”.

VIDEO

L’esame di Mirto Milani termina alle 17:30.

VIDEO

ore 18:10: riprende il processo con l’esame di Paola Zani, difesa dall’avvocato Michele Cesari.

Pm Bressanelli: “Ci descrive cosa è successo?”

Paola Zani: “Ho partecipato a delle sedute con Mirto. Durante l’estate 2020 è venuta  l’idea. Ma io non volevo far del male a mia mamma, piuttosto volevo morire”.

Pm Bressanelli: “Perché è entrata in camera quella notte, il 7 maggio?”

Paola Zani: “Non avevo alternative, così sono andata in camera da letto. Il piano era così: io e Silvia dovevamo bloccarla con la mani, Mirto doveva mettere le mani al collo. Ricordo che la luce è stata accesa e il sacchetto già c’era”.

Pm Bressanelli: “Cosa via ha detto Mirto?”

Paola Zani: “Mirto ci diceva dovevamo essere più duri, piangere di più. Il 4 giugno 2021 ho pensato che i carabinieri stavano indagando su di noi. Sono pentitissima di quanto ho fatto. Oltre a uccidere mia madre, ho fatto male a tante persone”.

Presidente Spanò: “Se non vi avessero arrestati, sarebbe oggi pentita?”.

Paola Zani: “Forse no”.

L’avvocato Vittorini punta sui rapporti familiari.

Paola Zani: “Non c’era logica di quanto abbiamo fatto. E’ stata una pura follia. Noi abbiamo uccidere nostra madre perché pensavamo che lei ci volesse uccidere”.

L’avvocato Vittorini: “Quanto sono stati i tentativi di uccidere sua madre?”.

Paola Zani: “Non lo so”.

L’avvocato Vittorini incalza, riprende la deposizione in sede di interrogatorio di convalida di Paola Zani, e dice: “Sono quattro”.

Paola Zani: “Volevamo darle una segna sepoltura”.

L’avvocato Vittorini chiude l’esame dicendo: “Sarebbe stato meglio come degna sepoltura il cimitero”.

Presidente Spanò: “Cosa si ricorda del video? E delle pastiglie. Se non si ricorda è un elemento irrisorio ai fini del processo”.

Paola Zani: “Il video l’aveva fatto Mirto. che per me e Silvia è stato uno psicologo”.

Presidente Spanò chiede di chiarire la relazione con Mirto Milani: ” Era un amore platonico?”.

Paola Zani: “Non ho avuto rapporti sessuali con Mirto. Ricordo che Mirto era il mio primo amore e il mio primo ragazzo. Mi sentivo amante non accettata”.

Presidente Spanò: “Come siete riusciti a simulare?”.

Paola Zani: “Ci siamo fatti forza. Mirto ci ha detto che avevo un piano, ci fidavamo ciecamente di lui”.

L’avvocato Cesari, che assiste Paola Zani, ha chiesto sui rapporti con Mirto

Paola Zani: “Ho scritto che volevo lasciarlo. Silvia gli scrive tutti i giorni e fino a oggi pensava di sposarlo. Io invece ho troncato ogni rapporto e oggi quando ci siamo ritrovati giù nelle celle gli ha detto l’ha insultato”.

Presidente Spanò: “Non siete più un trio criminale?”

Paola Zani: “No, ci siamo sciolti tutti e tre e ognuno è libero”.

Al termine dell’udienza è stato affidato l’incarico allo psichiatra Giacomo Filippini di perizia con un quesito: “I tre imputati sono capaci di intendere e volere e se lo erano al momento del delitto”. La  Procura ha affidato l’incarico al perito Gabriele Rocca, la parte civile a Sara Lamarca e Mara Lagazzi, la difesa la psichiatra Marina Carla Verga. Le operazioni inizieranno il 18 aprile dal carcere Verziano.  



© Gazzetta delle Valli - Testata registrata in tribunale, direttore responsabile Pierangelo Panzeri - P. IVA 03457250136