BRUNICO (Bolzano) - Morte per overdose di un
28enne in un'azienda di
Brunico, svolta nelle indagini dei carabinieri.
Nel corso del sopralluogo i carabinieri hanno sequestrao dei frammenti di carta stagnola utilizzati dal giovane uomo per la consumazione di sostanze stupefacenti. Dalle successive analisi emergeva che le tracce di stupefacente riscontrate erano riconducibili ad un oppioide sintetico. La successiva attività d’indagine, condotta dai militari dell’Aliquota Operativa di Brunico coordinati dalla Procura della Repubblica di Bolzano ed in particolare dal titolare del fascicolo il Pm Federica Iovene e dal Procuratore Axel Bisignano, permetteva di individuare una persone che avrebbe ceduto la droga al 28enne.

Oggi è stato arrestato un 29enne che avrebbe ceduto al soggetto deceduto la sostanza stupefacente cagionando come conseguenza non voluta la morte dello stesso, nonché il responsabile di numerosi acquisti ed importazioni dall’estero di sostanze stupefacenti del tipo oppioidi sintetici, anche al fine della successiva cessione. Rilevanti per la contestazione del reato di morte per un altro reato: è stata la relazione tecnica della sezione di chimica del R.I.S. di Roma, dalla quale è emerso che nel sangue della vittima veniva accertata la presenza di n-pirrolidin protonizapene (protonitazepina) appartenente agli oppioidi sintetici, che ha indotto a ritenere che vi sia stata un’assunzione poco precedente alla morte di basse quantità di tale sostanza, considerato che la medesima sostanza veniva trovata nel frammento di alluminio vicino al cadavere.
La sostanza, anche a basse concentrazioni è ad altissimo rischio di overdose, anche in base ai recenti studi scientifici in cui risulta che l’assunzione è associata ad una significativa alterazione dell’attività elettrica cardiaca con aritmie, che risulta essere compatibile con la causa di morte del soggetto.
Oltre a far luce sulla morte del 28enne operaio di Brunico, l’articolata attività d’indagine dei Carabinieri di Brunico ha permesso di sequestrare diversi plichi postali contenenti oppioidi sintetici della categoria dei Nitazeni acquistate online con criptovalute, spedite da diversi paesi europei, e indirizzati al 29enne arrestato lo scorso 13 ottobre.
I militari dell’Arma hanno così evitato che queste pericolosissime e potenzialmente letali sostanze stupefacenti potessero essere consumati da tossicodipendenti della zona con conseguenze che potevano essere pericolose per gli stessi data l’elevata tossicità. In particolare nel corso dell’indagine i militari dell’Arma sequestravano le seguenti sostanze stupefacenti, riconducibili alla categoria degli oppioidi sintetici che assunte anche a basse concentrazioni sono ad altissimo rischio di overdose, contenute in plichi postali ed acquistati online dall’indagato: · grammi 0,178 e grammi 1,60 dell'oppioide sintetico benzimidazolo (nitazene) del tipo n-pyrrolidino isotonitazene - sostanza non presente nelle banche dati a livello europeo e pertanto trattasi di primo rinvenimento e segnalazione del genere – provenienti dalla Grecia; · grammi 4,990, grammi 0,941, grammi 0,485, grammi 0,73 e grammi 0,050 dell'oppioide sintetico benzimidazolo (nitazene) del tipo n-pyrrolidino protonitazene - sostanza sotto "monitoraggio intensivo" della banca dati europea e primo rinvenimento e segnalazione a livello nazionale, provenienti dalla Grecia; · grammi 0,050 e grammi 0,474 dell'oppiode sintetico benzimidazolo (nitazene) del tipo n-desetyl isotonitazene provenienti dalla Grecia; · ml 50,0 dell'oppiode sintetico benzimidazolo (nitazene) del tipo fluoro etonitazene ; · un cerotto transdermico tipo durogesic da 100 mcg/h a base del principio attivo fentanyl proveniente dalla Polonia; · grammi 0,192 e grammi 0,981 dell'oppiode sintetico benzimidazolo (nitazene) del tipo n-pyrrolidino protonitazene, proveniente dalla Grecia; · 10 pastiglie di oxydolor mgr. 80 dell' oppioide sintetico ossicodone, provenienti dalla Polonia; · 30 pastiglie contenenti l’oppioide sintetico mitonitzene provenienti dalla Gran Bretagna; · grammi 1,015 di eroina proveniente dalla Grecia. Nel corso dell’attività d’indagine è stato effettuato anche un arresto di un 27enne brunicense a cui l’indagato aveva ceduto n.5 panetti di hashish del peso complessivo di grammi 500. L’indagine, rientrando nell’ambito di attività di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, ha visto il costante coordinamento e supporto della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, organo deputato a livello nazionale a coordinare le attività delle Forze di Polizia per il contrasto del traffico di stupefacenti. Fondamentale è stato altresì il supporto del L.A.S.S. Carabinieri di Laives (Bolzano) in stretta collaborazione con il R.I.S. Carabinieri -Sezione Chimica- di Roma, per l’analisi delle sostanze stupefacenti sequestrate di volta in volta dai militari dell’aliquota operativa.