In particolare, è stata rinvenuta una scrittura privata con la quale una delle vittime concedeva, a titolo di garanzia del prestito ottenuto, una consistente quota del proprio appartamento sito a Merano, a un prezzo di gran lunga inferiore ai valori di mercato, circostanza che ha aggravato l’illecito contestato al presunto strozzino.
Nel prosieguo delle investigazioni, i finanzieri di Merano, analizzando il materiale tecnologico rinvenuto in sede di perquisizione, hanno trovato importanti indizi relativi ad altre fattispecie di reato: il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione.
AFFITTO IN NERO - È emerso, infatti, che il cittadino meranese era solito concedere in locazione diversi appartamenti di sua proprietà ad alcune prostitute di origine straniera, applicando, proprio in virtù delle prestazioni svolte all’interno degli immobili, un canone d’affitto non solo maggiorato rispetto ai prezzi di mercato praticati nella zona ma, nella maggior parte dei casi, percepito «in nero».
Naturalmente, il soggetto indagato era consapevole dell’attività praticata dalle conduttrici degli appartamenti e provvedeva, personalmente e assiduamente, a pubblicizzarla su diversi siti internet, ponendosi come "intermediatore" della clientela, talvolta partecipando agli incontri a sfondo sessuale.
Il numero delle persone coinvolte - quattro donne - ha portato, anche in questo caso, alla contestazione di una circostanza aggravante, che scatta quando il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione avvengono in danno di più persone.
IN CARCERE - Le risultanze investigative hanno determinato il Pubblico Ministero a richiedere al competente Gip del Tribunale di Bolzano, l’emissione, nei confronti del cinquantaseienne meranese, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nonché di un decreto volto al sequestro preventivo dei 4 immobili di proprietà dell’indagato, utilizzati per l’attività di meretricio, e degli interessi usurari dallo stesso illecitamente percepiti. Le richieste sono state accolte dal Gip e oggi il personale della Compagnia della Guardia di Finanza di Merano ha dato esecuzione ai relativi provvedimenti.
La complessa e accurata attività investigativa svolta dalle Fiamme Gialle meranesi è espressione del costante impegno del Corpo nel contrastare, soprattutto in questo delicato momento storico dell’economia nazionale, una pratica odiosa come l’usura, nonché condotte – quali il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione – parimenti connotate da un rilevante disvalore sociale, che fanno leva sullo stato di bisogno e di debolezza in cui spesso versano le vittime.