Da amico l'uomo sarebbe diventato stalker: dall'ottobre 2018 alla morte, secondo l'accusa si sarebbe fatto consegnare 61.500 euro.
Con la morte del giornalista, il collaboratore ha potuto accedere alla sua casella di posta e ha scoperto tutto, finendo per ricevere a sua volta minacce. Il presunto estortore, infatti, ha detto che avrebbe ricevuto da Mura la promessa di 3.800 euro e, con la sua morte, questo impegno doveva essere rispettato per evitare di incorrere nella sua vendetta. Ora sarà la Procura trentina a portare avanti le indagini. I soldi del 47enne sarebbero finiti in un istituto di credito di Cles (Trento), da qui anche il trasferimento dell'indagine, dove il 47enne aveva aperto un conto corrente.