È stato appurato che quest’ultimo con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, in concorso materiale e morale con altri otto connazionali, nonché con due italiani, abbia acquistato al fine di rivenderla, in più occasioni, sostanza stupefacente del tipo marijuana, organizzandone il trasporto nel capoluogo altoatesino, in modo tale da rifornire le “piazze di spaccio” di molti comuni dell’Alto Adige e in particolare la piazza della stazione ferroviaria di Bolzano e le aree limitrofe, come piazza Silvius Magnago e l’area retrostante il teatro comunale e la CCIAA. Tale individuo si avvaleva di alcuni suoi connazionali, che utilizzava come corrieri, inviati in trasferta in altre città, quali Vicenza, Novara, Roma e Napoli, per rifornirsi di ingenti quantitativi di stupefacente. I viaggi in questione, durante il lockdown, a causa delle restrizioni, erano effettuati in taxi. In particolare due tassisti di Bolzano, un uomo ed una donna, rispettivamente un quarantottenne di San Genesio e una cinquantunenne bolzanina, hanno trasportato i corrieri della droga decine di volte. Per tale motivo è stato disposto nei loro confronti il sequestro preventivo delle autovetture-taxi, utilizzate per l’attività criminosa. Il valore complessivo stimato delle vetture è stato quantificato in euro 80.000 circa.
Lo stupefacente veniva custodito in un residence di Appiano sulla strada del vino e in un appartamento dello stesso comune, dove alcuni degli indagati hanno domiciliato per lungo tempo. I militari dell’Arma hanno appurato che il capo di tale organizzazione, durante il periodo del lockdown, riusciva a vendere in città circa addirittura un chilogrammo di droga al giorno (tra i 15 e i 20.000 euro al giorno che significa tra i 3,5 e i 4,8 milioni di euro di “fatturato” negli otto mesi di attività). Lo stesso, in alcune occasioni, ha riferito di sentirsi quasi “braccato” dai militari dell’Arma, a causa dei numerosissimi controlli e sequestri effettuati, soprattutto nella zona della stazione ferroviaria, tanto da decidere in più di un’occasione di far viaggiare i corrieri della droga con treni diversi in distinte fasce orarie.
L’attività ha consentito, altresì, di individuare e arrestare due dei fornitori dello stupefacente, residenti in Vicenza e Novara. Con gli stessi il dominus dell’organizzazione aveva numerosissimi contatti, ricevendo consigli utili, dati allo spregevole scopo di guadagnare più soldi vendendo tali sostanze nocive. In particolare, il fornitore di Vicenza in una conversazione spiega che lo stupefacente va sempre tagliato in modo diverso in base all’etnia dei clienti.
L’operazione odierna ha visto impegnati circa cento militari dell’Arma tra questo capoluogo, Vicenza, Torino e Novara, che hanno, in maniera coordinata, proceduto all’esecuzione delle misure cautelari contemporaneamente nelle città di Bolzano, Vicenza e Torino nonché hanno eseguito diverse perquisizioni domiciliari. Gli arrestati sono stati ritenuti – per i precedenti di polizia e penali, nonché per le “abilità” e “professionalità” acquisite grazie all’intensa attività criminale – altamente capaci a delinquere, pericolosi, dediti professionalmente allo spaccio e potenzialmente capaci di darsi alla macchia. Per questo motivo sono stati associati alle case circondariali di Bolzano, Vicenza e Torino.
Questa mattina, nel corso delle perquisizioni domiciliari delegate dall’autorità giudiziaria bolzanina è stato arrestato anche un altro gambiano, ventenne noto alla ff.oo., poiché trovato in possesso di circa 160 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi. Anche per lui si sono aperte le porte del carcere di Bolzano.