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Baby gang a Brescia, due giovani arrestati dai carabinieri

Brescia - Questa mattina i Carabinieri della Stazione di Brescia – Piazza Tebaldo Brusato, ad esito delle indagini svolte, hanno dato esecuzione all’Ordinanza applicativa di misura cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Brescia su richiesta della locale Procura, nei confronti di due ventenni africani accusati di aver commesso due rapine in centro città.


I gravi indizi di reità che hanno portato all’emissione delle misure cautelari sono relativi a due rapine perpetrate rispettivamente il 7 dicembre 2017 e lo scorso 1° maggio; la gravità dei reati contestati era stata messa ampiamente in risalto anche dagli organi di stampa che avevano diffuso la notizia di una vera e propria “baby gang” operante nel centro cittadino.


La prima rapina era stata commessa lo scorso 7 dicembre in Via Gambara: la vittima, un ragazzo italiano, dopo essere stato accerchiato da alcuni giovani, veniva colpito violentemente al volto con un pugno “rinforzato” da un mazzo di chiavi, subendo la sottrazione del telefono cellulare.

A seguito dei colpi, riportava la frattura scomposta del pavimento orbitario sinistro con prognosi di circa un mese.


La seconda rapina, consumata lo scorso 1° maggio in Via Raffaello era stata invece commessa dai due giovani stranieri che, anche in quest’occasione, nei pressi della fermata della metropolitana, avevano accerchiato la vittima portandogli via una felpa e il telefono cellulare con violenza e minaccia. In quell’occasione personale della Questura di Brescia, a seguito dei primi accertamenti e delle dichiarazioni della vittima, aveva deferito in stato di libertà i due giovani stranieri rintracciati nei pressi della stazione ferroviaria.


I Carabinieri di Piazza Tebaldo Brusato, diretti costantemente dalla locale Procura, a seguito di numerose escussioni testimoniali, accertamenti e grazie anche alla ricostruzione degli eventi effettuata dalle vittime, sono riusciti ad individuare i responsabili: due ventenni africani, uno del Ghana e uno del Burkina Faso. I gravi indizi di colpevolezza e le prove raccolte da Carabinieri e Polizia, uniti alla violenza esercitata sulle vittime e alla spregiudicatezza mostrata, non hanno lasciato dubbi al PM nel richiedere le misure ed al GIP per concederle. Stamane l’esito: uno di loro, il ghanese, è finito in carcere; il secondo, invece, è stato ristretto agli arresti domiciliari.

Ultimo aggiornamento: 24/05/2018 16:31:17
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