“marmotte” esplosive (l’abitazione di due degli indagati) nonché su un garage (di pertinenza dell’abitazione di un altro correo) ove custodire la berlina di grossa cilindrata utilizzata per compiere le scorrerie esplosive.
I singoli reati: Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati, in concorso tra loro e a vario titolo, di 15 furti/tentati furti in danno di istituti di credito e uffici postali delle province di Treviso, Venezia, Rovigo, Pordenone, Udine e Trento, perpetrati nel periodo tra agosto 2020 e maggio 2021:
- il 5 agosto 2020 a istituto di credito di Valdobbiadene (Treviso);
- il 18 febbraio 2021 a ufficio postale di Zoppola (Pordenone);
- il 4 marzo 2021 a istituti di credito di Muzzana del Turgnano (Udine) e San Michele al Tagliamento (Venezia);
- il 19 aprile 2021 a istituti di credito di Porto Viro (Rovigo) ed Eraclea (Venezia);
- il 21 aprile 2021 a istituti di credito di Novaledo (Trento) e Castelnuovo (Trento);
- il 24 aprile 2021 a ufficio postale di Bibione (Venezia) e istituto di credito di Pravisdomini (Pordenone);
- l’8 maggio 2021 a istituto di credito di Quarto d’Altino (Venezia);
- il 12 maggio 2021 a istituti di credito di Borso del Grappa – frazione Semonzo (Treviso), Valdobbiadene (Treviso), Pieve di Soligo (Treviso) e a ufficio postale di Moriago della Battaglia (Treviso).
In base ai risultati delle indagini svolte si è ipotizzato che l’associazione a delinquere si fosse specializzata nella programmatica spoliazione degli sportelli ATM mediante tipico modus operandi consistente nell’impiego di ordigni esplosivi autocostruiti contenenti polvere pirica e/o esplosivo plastico ad alto potenziale con miccia detonante per far deflagrare le casseforti, procedere al trafugamento del denaro contante ivi custodito. Si ritiene che gli indagati si spostassero ad altissima velocità dai luoghi interessati a bordo di autovettura di grossa cilindrata sulla quale venivano trasportati estintori antincendio e disturbatori di frequenze per rendere difficoltose eventuali localizzazioni o inseguimenti da parte delle pattuglie delle Forze dell’Ordine. I reati per cui si procede hanno fruttato somme comprese fra i 35mila e i 60mila euro in contanti.