Brescia - La maxi inchiesta della Procura di Bari, su presunta truffa aggravata a danno dell'Unione Europea, ha portato anche all'arresto di un 50enne bresciano, che, secondo l'accusa, avrebbe cambiato la data di una fattura per una macchina agricola di 110mila, in modo da ottenere i fondi europei.
L'operazione è stata illustrata dal Procuratore nazionale antimafia Cafiero de Raho, Procuratore di Bari Roberto Rossi, comandante del Ros Pasquale Angelosanto, comandante del reparto tutela agroalimentare di Salerno Giorgio Borrelli, il vicepresidente di Eurojust Filippo Spiezia e il vice direttore generale di Olaf (ufficio europeo per la lotta antifrode) Ernesto Bianchi in mattinata.
Nella maxi inchiesta della Procura di Bari sono coinvolte 48 persone, accusate a vario titolo di associazione mafiosa, riciclaggio, sequestro di persona a scopo di estorsione, detenzione illegale di armi ed esplosivi, truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche e concorrenza illecita con minaccia o violenza. La contestazione al 50enne bresciano è concorso in truffa aggravata nei confronti dell'Europa.