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Tione, addio all’alpinista Cesare Maestri

martedì, 19 gennaio 2021

Tione di Trento –  Addio al “Ragno delle Dolomiti”. E’ morto all’ospedale di Tione (Trento) Cesare Maestri, 91 anni, alpinista che ha firmato storiche imprese scalando e aprendo vie sulle principali montagne (nella foto la festa dei novant’anni).

Cesare Maestri era nato il 2 ottobre del 1929 e da ieri era ricoverato in ospedale a Tione. Il figlio  Gianluigi ha annunciato la morte del padre scrivendo: “Questa volta Cesare ha firmato il libro di vetta della scalata sulla sua vita”. Figlio di attori si appassiono’ alla montagna e scrisse pagine memorabili di alpinismo negli anni ’50 e ’60.

Dopo aver combattuto nelle file della Resistenza, è tornato fra le montagne, si stabilì a Madonna di Campiglio e da allora il centro della sua attività alpinistica furono le Dolomiti di Brenta. Nel 1950 comincia la sua carriera di scalatore, affrontando in solitaria vie di grande difficoltà come la Preuss al Campanil Basso, la Detassis-Giordani al Croz dell’Altissimo, la Soldà alla Marmolada. Poi la salita del 1959 sulla parete nord del Cerro Torre, in Patagonia. Il suo compagno, Toni Egger, venne travolto in discesa da una valanga, lui stesso vagò incosciente alla base della montagna e fu ritrovato dal terzo membro della spedizione, Cesarino Fava. Dichiarò di essere arrivato in cima, ma di non avere prove della salita, essendo la macchina fotografica nello zaino di Egger. Poi Il piacere della recita non lo abbandonò mai e, diventato un personaggio, si esibì spesso in televisione, ad esempio nel 1977 sulle cascate del Nardis gelate dall’inverno, assieme ad Ezio Alimonta. Tanti i ricordi e i messaggi di saluti che oggi sono giunti alla famiglia di Cesare Maestri.

“Addio Cesare Maestri, grazie di aver onorato Trento e il Trentino con le tue imprese e con la tua vita”

“Con Cesare Maestri non se ne va solo il simbolo dell’alpinismo italiano. Perdiamo soprattutto un grande uomo, che è stato ben più di un atleta straordinario, capace di scalare le vie più impervie dalle Dolomiti alla Patagonia. Partigiano, ambientalista, scrittore di rango, maestro di montagna per tanti giovani: nei suoi 91 anni Cesare Maestri ha raggiunto l’eccellenza in campi disparati, senza mai perdere l’umiltà e l’umanità tipiche del montanaro”.

Così il sindaco Franco Ianeselli ricorda Cesare Maestri, nato a Trento 91 anni fa, anche se gran parte della sua vita l’ha trascorsa a Madonna di Campiglio, vicino alle sue amate Dolomiti. “La sua scomparsa, annunciata dal figlio, ci fa tornare in mente quella che forse è stata una delle sue ultime uscite pubbliche – racconta il sindaco – Maestri, che era socio onorario del Trento Filmfestival, acclamato da una folla entusiasta nel 2019 ricevette la Genziana alla carriera: è stato un momento davvero commovente, indimenticato e indimenticabile da chi era presente. Ora che questa figura quasi leggendaria non c’è più, ci restano le sue imprese e le sue riflessioni sul rapporto tra l’uomo e una natura che può essere, di volta in volta, magnifica, aspra o indifferente, ma a cui Cesare Maestri ha sempre portato rispetto. In una vecchia intervista rilasciata al giornalista di Repubblica Roberto Bianchin in occasione della festa suo sessantesimo compleanno organizzata a sorpresa a Mattarello, Maestri disse: ‘Non faccio l’ ambientalista a oltranza, ma non mi piace la ressa, la confusione, la sporcizia e la spavalderia. Bisogna andare in montagna come se si entrasse in una chiesa, in punta di piedi e senza alzare la voce. Ci vuole più rispetto, più amore. Anche più timore’. Rispetto, amore, timore: la sua è stata una lezione non solo ad uso degli alpinisti, ma per tutti coloro che hanno voglia di ascoltarla. Di sicuro la ricorderemo nella prossima edizione del Filmfestival e quando, da amministratori, dobbiamo occuparci di montagna. Addio Cesare Maestri, grazie di aver onorato Trento e il Trentino con le tue imprese e con la tua vita”.

Il saluto del Trento Film Festival

“L’alpinista più bravo è quello che diventa vecchio”, disse Cesare Maestri il 29 aprile 2019, quando ricevette la Genziana alla carriera del Trento Film Festival, davanti a un pubblico che lo ascoltava in religioso silenzio. “Cesare Maestri era un bravo alpinista, uno dei migliori della storia, ed è riuscito nella sua impresa, quella di invecchiare tra le sue montagne senza perdere la vita sopra di esse. Una vita così lunga è un grande dono, che ci ha permesso di amarlo e apprezzarlo a lungo: ma la sua scomparsa lascia comunque un vuoto incolmabile”, dice il Presidente del Trento Film Festival, Mauro Leveghi. “Lo ricordiamo commosso, lui così forte, ringraziarci per il premio ricevuto, abbracciato all’amico di sempre Carlo Claus: era tosto e tenace, la vita lo aveva forgiato, ma non aveva mai perso la sua tenerezza, il suo amore per l’umanità e la fiducia in un futuro migliore”.

Il Trento Film Festival, di cui Cesare Maestri era socio onorario, si stringe alla famiglia, alle Guide Alpine di Madonna di Campiglio, a tutte le persone che hanno amato un uomo che ha lasciato un segno indelebile sulla storia dell’alpinismo internazionale, prima con le sue imprese su roccia e ghiaccio, poi con i suoi libri, infine con il suo esempio di uomo libero e coerente, figlio di una terra che non lo potrà mai dimenticare.

Il ricordo del presidente Paccher

“Grande cordoglio ha suscitato oggi la scomparsa di Cesare Maestri, il Ragno delle Dolomiti. A lui si deve l’apertura di alcune delle più belle vie di arrampicata non solo sulle nostre Dolomiti ma anche  in altri continenti. Ha  promosso e diffuso l’arrampicata sportiva e con essa un’educazione ambientale alpina. Uomo disciplinato e coerente ha dato visibilità e prestigio alla nostra Terra ed è stato testimone del nostro territorio. La nostra Regione con la sua scomparsa perde un personaggio di primissimo piano stimato ed apprezzato anche oltre i confini nazionali. Esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia”, il commento di Roberto Paccher, presidente del Consiglio Regionale Trentino Alto Adige-Südtirol.

Il cordoglio della Giunta provinciale

Si è spento Cesare Maestri, leggenda dell’alpinismo italiano. Il figlio, Gianluigi, annunciandolo su Facebook ha scritto che “Cesare, questa volta, ha firmato il libro di vetta della scalata della sua vita”. “Una vita fatta di vittorie e di rinunce, di gioie e anche di amarezze ma, senz’altro, un grande esempio di competenza, coraggio e intraprendenza. – ha detto il presidente Maurizio Fugatti a nome di tutta la giunta – Con Cesare Maestri, il Trentino, perde una delle sue figure più significative e un testimone dell’alpinismo mondiale. Rimarrà per sempre un simbolo del nostro popolo, che con la montagna convive da secoli e alla montagna deve certamente quei tratti del carattere che – come lui – ci distinguono un po’ nel mondo dove i trentini sono conosciuti per la tenacia, l’affidabilità, l’impegno e la serietà espressa tante volte più dai fatti che dalle parole. Tutti gli assessori esprimono vicinanza al figlio, ai suoi cari, a coloro che lo hanno amato e stimato.”



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