Questa grande superficie vetrata assicura inoltre la luce naturale anche alla sala più interna e alla zona bar. A copertura del nuovo volume, è stata realizzata una terrazza in legno, in questo modo è riproposto il terrazzamento sacrificato dall’ampliamento, molto apprezzato perché a favore di sole e protetto verso nord dalla muratura del rifugio.
Un miglioramento estetico generale è rappresentato dalla modifica della copertura del volume a nord ovest, dove il piccolo tetto a due falde è stato sostituito dal prolungamento della terrazza, che in questo modo viene ad “abbracciare” i due prospetti sud-ovest e nord-ovest.
Naturalmente il nuovo terrazzo, oltre che creare un gradito spazio esterno risulta funzionale al sistema di evacuazione dell’intera struttura. Nel nuovo volume è quindi individuata la nuova sala da pranzo di circa mq 70,00 che complessivamente porterà la zona ristoro a circa 130 mq con 90 posti tavola proporzionati ai posti letto.
Al piano sottotetto, la grande camerata è stata sostituita da 9 camerette oltre a un nuovo gruppo di servizi igienici. Per ottimizzare l’efficienza energetica anche del volume esistente, al di sopra della linea che divide la muratura in granito dall’intonaco è stato realizzato un cappotto termico esterno rivestito in lamiera di alluminio colore grigio opaco, come il nuovo manto di copertura. Con questo intervento di riqualificazione delle facciate e della copertura del volume esistente, si è ottenuta una migliore prestazione energetica dell’intera struttura oltreché un interessante compromesso estetico, in particolare mettendo in contrapposizione il volume esistente in pietra e lamiera con l’ampliamento in legno e vetro.
NOTE STORICHE E GEOGRAFICHE - Il rifugio Mandron è stato inaugurato dalla SAT nel 1959 in sostituzione del vecchio rifugio – Lepzigerhuette – realizzato nel 1878 dagli alpinisti della Sektion Leipzig del DuOeAV. La sala principale del rifugio è stata intitolata a Giovanni Spagnolli, Senatore e Presidente del CAI.
Nel corso della cosiddetta Guerra bianca la zona del Mandron fu teatro di scontri bellici. I dintorni del rifugio sono ancora ricchi di testimonianze della Grande Guerra: camminamenti, posti di vedetta, trincee ed il piccolo cimitero militare.
Il rifugio sorge nella parte alta della Val Genova, nel Parco Naturale Adamello-Brenta. Da qui l’occhio spazia verso la vedretta, dalla quale nasce il fiume Sarca, immissario del lago di Garda. Sopra i ghiacci emergono i tre allineamenti tettonici del lago Mingo - Lares . Caré Alto, delle Lobbie – Dosson – Monte Fumo e dell’Adamello – Lagoscuro. Quest’ultimo è anche il nome di un lago di origine glaciale che si trova a monte del rifugio. La posizione del Mandron è strategica per le escursioni sui ghiacciai. Il rifugio spesso aperto anche nel periodo primaverile per lo scialpinismo. Una bella chiesetta, costruita con il granito del posto, completa il paesaggio circostante il rifugio.