Aprica - La questione viabilità tiene banco nel dibattito tra amministratori e cittadini. I tempi di apertura della variante di Morbegno e la nuova tangenziale di Tirano sono al centro del confronto.

Abbiamo ricevuto e pubblichiamo l'intervento con alcune riflessioni di Antonio Stefanini
"Dopo la già "vecchia" tangenziale di Sondrio (con l'angusto svincolo del Trippi), la nuova tratta dal Trivio di Fuentes a Cosio (10 chilometri circa) e la tangenziale di Morbegno (10 km, in fase di avanzata esecuzione), l'impegno dell'Amministrazione tiranese, supportata variamente dagli amministratori provinciali e dai parlamentari locali, ha di recente (21 marzo 2018, a Governo virtualmente dimissionario) portato alla definitiva approvazione della tangenziale di Tirano (circa 6,5 km da Bianzone a sopra Tirano). Ci vorrà qualche tempo per il progetto esecutivo, le espropriazioni necessarie e l'appalto, poi partirà la realizzazione di un'opera indubbiamente utile per tutti. Si compie così, quasi del tutto, la riqualificazione viaria principale da Bianzone a Valdidentro.
Solo che la Valtellina è lunga, molto lunga, e dalle opere citate rimane totalmente fuori gran parte del suo asse stradale medio-basso. Come ho già avuto modo di osservare, vedendo la valle come un grande albero che immerge le radici nel lago di Como e ha la chioma nel ventaglio alpino Foscagno-Stelvio-Gavia, si può evincere come si sia preferito (anche per la frana di Valpola del 1987) intervenire prima sulla parte medio-alta della chioma stessa, realizzando la nuova superstrada Lovero-Bormio-Valdidentro: la parte alta del tronco più grossa e robusta di quella portante.