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Valle Camonica: nuova classificazione dei Comuni montani

Il presidente della Commissione Bilancio del Pirellone, Davide Caparini: “Cancellato lo scandalo dei finti Comuni montani"

BRENO (Brescia) - Sarà rivista la classificazione dei Comuni montani e alcuni Comuni della Valle Camonica rischiano di perdere la classificazione di "montano". Il diisegno di legge sulle aree montane, firmato dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli, che secondo le stime elaborate dall'Uncem cancellerebbe oltre mille Comuni italiani dall'elenco di quelli considerati "davvero" montani.

Il primo criterio previsto dalla nuova legge stabilisce che un Comune, per essere montano, deve avere il 25% di superficie sopra i 600 metri e il 30% di superficie con almeno un 20% di pendenza. Un secondo criterio stabilisce che si può ritenere comune montano quel territorio con altimetria media superiore ai 500 metri. Infine, un terzo criterio prevede un'altimetria media più bassa ma che consenta di considerare montani anche quei comuni che risultano ‘interclusi’, ovvero interamente circondati da comuni che rispettano uno dei primi due criteri.

Nell’odierna seduta di Conferenza Unificata è stato affrontato il tema del regolamento che definirà i criteri per la classificazione dei Comuni montani, con il ministro Calderoli che si è confermato disponibile a una ulteriore fase di confronto con gli enti territoriali.

Il consigliere regionale e presidente delle Commissione Bilancio, Davide Caparini, (Lega), sottolinea: “Va cancellato lo scandalo dei finti Comuni montani. Con Calderoli le risorse tornano finalmente alla vera montagna.
Grazie all’intervento del ministro Roberto Calderoli viene finalmente cancellato uno scandalo che si trascinava da decenni: quello dei Comuni non montani che, impropriamente, hanno beneficiato di risorse destinate alle aree montane, sottraendole ai territori che ne hanno realmente diritto". "È inaccettabile - prosegue - che per 73 anni realtà come Roma e Bologna, con altimetrie medie rispettivamente di 67 e 82 metri, siano state inserite nell’elenco dei comuni montani, drenando risorse fondamentali per le vere comunità di montagna. Questa stortura viene finalmente corretta".

Caparini sottolinea come i nuovi criteri illustrati dal ministro Calderoli al Question Time alla Camera riportino equità e coerenza nella classificazione e nella seduta odierna della Conferenza Unificata: "Con la nuova impostazione saranno riconosciuti come montani 2.844 comuni, distribuiti in modo equilibrato sul territorio nazionale, valorizzando sia l’arco alpino sia la dorsale appenninica e le isole, oltre alle specificità dei comuni interclusi. Al contrario, oltre 1.100 comuni che fino ad oggi hanno usufruito indebitamente dei benefici per la montagna ne usciranno, restituendo risorse a chi ne ha realmente bisogno. Si tratta di una svolta epocale – prosegue Caparini perché rimette al centro il principio sancito dall’articolo 44 della Costituzione: gli interventi speciali sono per le zone autenticamente montane, non per territori parzialmente montani o addirittura pianeggianti. Finalmente le risorse per la montagna andranno alla montagna"

"Come rappresentante di territori montani – conclude Caparini – non posso che esprimere pieno apprezzamento per il lavoro del ministro Calderoli. Questa riforma ristabilisce giustizia, trasparenza e rispetto verso le comunità che vivono e lavorano ogni giorno in montagna, spesso in condizioni difficili e con servizi più costosi da garantire".
Ultimo aggiornamento: 18/12/2025 19:33:45

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