L'Agenda delle Valli

Raccontare l'Antropocene. Parole per leggere la contemporaneità

Inizio: 18/12/2025 dalle ore 17:30 - Fine: 18/12/2025 alle ore 20:00 IT

Comprendere e immaginare nuovi modi di abitare il pianeta: è questo il tema attorno a cui ruoterà “Raccontare l’Antropocene”, giovedì 18 dicembre 2025 alle 17.30. L’evento al MUSE sarà un momento di incontro, dialogo e riflessioni sul presente e sul futuro del nostro abitare nell’epoca contemporanea, tra nuove e antiche ecologie, sguardi acuti e altre prospettive. Durante la serata, l’antropologo e scrittore Matteo Meschiari terrà una conferenza dal titolo “Fabbricare altri mondi. Dall’Antropocene alla Territà”, verrà presentata la nuova collana Quaderni Antropocene, edita dal museo e saranno proclamate le tre opere vincitrici del Premio MUSE – Racconti di Antropocene, i cui autori/trici dialogheranno con il presidente del MUSE, professor Stefano Bruno Galli. 
 
Dal 2020 MUSE ha attivato in forma sperimentale e pluridisciplinare un programma dedicato alle tematiche urgenti poste dalla contemporaneità, che utilizza metodi e linguaggi transdisciplinari. Un filone di ricerca e attività attraverso il quale ricercatrici, ricercatori e pubblico possono confrontarsi da diversi punti di vista sulle questioni che riguardano l’Antropocene, la grande fase di trasformazione eco-sociale in atto, tenendo vivo il dibattito e contaminandolo con visioni plurali.  
 
“Questo evento, spiega il direttore del MUSE Massimo Bernardiè pensato quale momento di condivisione di alcune delle riflessioni che il museo sta sviluppando anche in previsione del riallestimento delle nostre sale espositive. Qual’è il ruolo della narrazione, delle storie, delle informazioni nell’interpretare la grande fase di incertezza che stiamo vivendo? Come possiamo agire e reagire al diffuso senso di inadeguatezza rispetto alle sfide climatiche, ambientali ma anche sociali e culturali? Sono domande fondative per il nostro agire quotidiano che in questa serata desideriamo rendere oggetto di confronto e partecipazione collettiva”.
 
La serata sarà aperta dall’intervento “Fabbricare altri mondi. Dall’Antropocene alla Territà" di Matteo Meschiari, antropologo e scrittore dell’Università di Palermo che proporrà una riflessione sulle narrazioni di un mondo che cambia lectio 
 
L’immaginario dell’Antropocene è un territorio complesso – afferma il professor Meschiari – in cui distopie consumate convivono con nuove mitologie ecologiche e alternative indigene alla visione antropocentrica occidentale. Se la distopia, pur avendo generato consapevolezza critica, è oggi un genere esausto la domanda diventa: quali sono le vie d’uscita? Tra geografie immaginate e sguardi nativi, questa lectio propone un cambio di paradigma che intreccia ecologia, antropologia, letteratura e nuovi modi di abitare il futuro”. 
 
A seguire verrà presentata la collana Quaderni Antropocene, un nuovo prodotto editoriale che favorisce la riflessione sui modi in cui al MUSE vengono affrontate le grandi sfide dell’Antropocene”. I primi due numeri presentano i risultati dei progetti di Alice Labor e Stefano Cagol, il primo dedicato ad un approccio post-naturale alla botanica e alla geologia, il secondo centrato sulla collezione di arte contemporanea MUSE-MART denominata Collezione Antropocene. 
 
“I Quaderni – spiega la curatrice della collana per il MUSE Monica Ronchini – nascono come risposta all’urgenza di una lettura pluridisciplinare della realtà, che intrecci arte contemporanea, scienze e humanities, ma anche alla necessità di ripensare il ruolo del museo, storicizzando il dibattito sviluppato dal museo e volendo raccontare i tanti incontri e i tantissimi soggetti con i quali il museo ha intrapreso e continuerà questo viaggio nell’Antropocene”. 
 
Ultimo momento della serata, sicuramente molto atteso e carico di aspettativa, la proclamazione delle tre opere vincitrici del Premio MUSE 2025 – Racconti di Antropocene, un concorso letterario nato per valorizzare la cultura scientifica del nostro tempo. Un riconoscimento dedicato a chi, attraverso la scrittura, contribuisce a sviluppare la cultura scientifica e divulgativa sui temi più caldi del nostro tempo: ambiente, natura, montagna, tecnologia e sostenibilità. 
 
“La prima edizione del Premio ha avuto un ottimo successo in termini di partecipazione, con ben 15 opere presentate al concorso, sia per ragazze e ragazzi che per persone adulte e di vari generi letterari – racconta il presidente del MUSE Stefano Bruno Galli. “La categoria interpretativa dell’Antropocene è vasta e variegata. E tuttavia, nella prospettiva di elaborare una graduatoria dei libri pervenuti alla prima edizione del Concorso letterario «Raccontare l’Antropocene» promosso dal MUSE, abbiamo deciso di essere rigorosi su quattro punti, ossia la pertinenza e coerenza con il tema dell’Antropocene; la pertinenza e coerenza con la «vocazione» del MUSE; il rigore scientifico e la leggibilità e propensione alla divulgazione. Quindici testi, tutti di elevata qualità, inviati per la prima edizione del Premio MUSE sono un bel risultato e questo certifica che il nostro museo viene seguito con interesse. Il premio è nato proprio dalla consapevolezza che solo il MUSE, per il suo profilo scientifico e museale, può organizzare un premio dedicato all’Antropocene e gode dell’autorevolezza di riconoscere la qualità dei testi presentati”. 
  
*** 
Lecture: Fabbricare altri mondi. Dall’Antropocene alla Territà 
Come si racconta un pianeta che cambia? L’immaginario dell’Antropocene è un territorio complesso, in cui distopie consumate convivono con nuove mitologie ecologiche e alternative indigene alla visione antropocentrica occidentale. Matteo Meschiari esplora questo arcipelago narrativo – dal Capitalocene al Solar Punk, dal nichilismo antiumanista alla Territà – mostrando come la distopia, pur avendo generato consapevolezza critica, sia oggi un genere esausto. La domanda diventa allora: quali sono le vie d’uscita? Tra geografie immaginate e sguardi nativi, la lectio propone un cambio di paradigma che intreccia ecologia, antropologia, letteratura e nuovi modi di abitare il futuro. 
 
Matteo Meschiari 
Scrittore e antropologo, insegna Geografia all’Università di Palermo. Studia il paesaggio nella letteratura, i modelli abitativi dal Paleolitico all’Antropocene, l’arte preistorica e tribale, lo spazio vissuto nelle culture occidentali e indigene. Tra i principali rappresentanti dell’antropologia narrativa, è autore di saggi, romanzi, poesie e libri per l’infanzia. 

Ultimo aggiornamento: 16/12/2025 17:19:01