Trento - Il gruppo PATT in Provincia di Trento ha presentato tre interrogazioni sui grandi carnivori. I quattro consiglieri, Ugo Rossi, Paola Demagri, Michele Dellapiccola e Lorenzo Ossanna, hanno illustrato una serie di richieste avanzate al presidente del Consiglio, Walter Kaswalder, e alla Giunta provinciale.
"Nè pro nè contro, semplicemente responsabili", sono state le parole dei quattro consigliere PATT, in particolare di Ugo Rossi e Michele Dellapiccola. I grandi carnivori sono "Croce e delizia per allevatori ed amanti della natura la presenza dei grandi carnivori, spacca l'opinione pubblica ma la giusta ricetta c’è", sostengono al gruppo consiliare PATT che nel corso della conferenza stampa hanno ribadito che "si deve puntare al minimo impatto dei carnivori sulle attività zootecniche con: monitoraggio, formazione informazione, indennizzo del danno, prevenzione del danno, azioni di sostegno alla categoria, interventi normativi e gestionali che salvaguardino le specie ma proteggano uomo e attività produttive da soggetti dannosi e pericolosi".
Il gruppo PATT ha organizzato una serie di incontro sul territorio: il 9 ottobre a Palù del Fersina, il 15 ottobre a Ronchi, il 23 ottobre a Lavarone, il 12 novembre a Cavedine, e il 30 novembre a Calamento, il 2 dicembre a Predazzo e il 3 dicembre ad Avio
LE TRE INTERROGAZIONI
Egregio
Walter Kaswalder
Presidente del Consiglio provinciale
SEDE
INTERROGAZIONE - FUGA di M49.
"Come mai non si è provveduto all'abbattimento dell’animale?
Come noto e come ha informato il comunicato stampa della PAT n. 1709 del 15/7/2019, nella notte fra il 14 e il 15 luglio un’esemplare di orso denominato M49, catturato qualche ora prima dalla Forestale, riusciva a scavalcare le moltepilici recinzioni anche elettrificate alle prime luci dell’alba e ad addentrarsi nel bosco.
Prosegue lo stesso comunicato: “Si è verificato un evento assolutamente anomalo, non previsto dai tecnici dell’Ispra e dagli altri esperti che avevano certificato l’area del Casteller, che non ha eguali in Italia per condizioni di sicurezza. – ha detto Fugatti - Tutto ciò rende giustizia delle preoccupazioni che avevamo espresso circa la pericolosità di questo esemplare e delle misure che avevamo deciso di assumere. A maggior ragione, a questo punto, ogni tipo di intervento per garantire la pubblica sicurezza non potrà che essere considerato assolutamente opportuno e legittimo. Nel frattempo abbiamo avvisato dell’accaduto il ministro, che ha manifestato a sua volta sorpresa per una circostanza che non ha, a quanto ci risulta, altri precedenti”.
La cattura di M49, orso dal comportamento problematico, che si era reso protagonista nelle scorse settimane di numerosi attacchi ai danni degli allevamenti e degli alpeggi nell’area del Brenta, è avvenuta verso le ore 22.30 sui monti della val di San Valentino, mediante una delle trappole tubo disposte allo scopo sul territorio. La cura del personale forestale è stata quella di adottare i migliori protocolli disponibili per limitare i rischi per l’animale durante le fasi di cattura. Come previsto, l’orso è stato quindi subito trasportato, all’interno della trappola tubo, fino all’area faunistica del Casteller, all’interno della quale è stato rilasciato, senza doverlo addormentare. A conclusione delle operazioni di rilascio, all’animale è stato tolto il radio collare. La reazione dell’orso, una volta trasferito nell’area di contenimento, è stata però sorprendente; M49 infatti è riuscito, in un lasso di tempo relativamente breve, a superare le recinzioni elettriche di contenimento e ad uscire dal recinto. In particolare il plantigrado è stato in grado di superare la doppia recinzione elettrica (14 fili in totale) e la struttura di contenimento costituita da una barriera metallica alta quasi 4 metri. Ha superato inoltre due ulteriori recinzioni elettriche interne che lo dividevano dall’orsa DJ3, altro esemplare da tempo custodito nell’area faunistica.
Successive immagini diffuse dalla provincia e riportate dal Tg regionale RAI del 30 luglio 2019 ( ore 19,30) mostravano l’orso all’interno della trappola e facevano intravedere la presenza di un uomo ( presumibilmente un forestale) che imbracciava un fucile.
Tale circostanza fa pensare che presumibilmente anche al momento della fuga dell’animale fossero presenti tecnici ed operatori della forestale e che fossero armati.
Ma poiché di questo aspetto non consta essere stata data comunicazione ufficiale da parte della Provincia si rende necessario, al fine di colmare questa lacuna
interrogare il Presidente della Provincia per conoscere:
1. quante e quali persone al momento della fuga di M49 fossero presenti, in particolare se vi fossero tecnici ed operatori della Forestale;
2. in caso di risposta positiva se gli stessi fossero armati;
3. in caso di risposta positiva, per quale motivo non abbiano provveduto all’abbattimento dell’esemplare che stava fuggendo;
4. se e in che modo al personale preposto alla sicurezza fosse stato dato ordine di procedere all’abbattimento in caso di pericolo evidente".
Egregio
Walter Kaswalder
Presidente del Consiglio provinciale
SEDE
INTERROGAZIONE ORSI E LUPI.
ZANOTELLI E FUGATTI VANNO A ROMA ALLE MANIFESTAZIONI MA LA LEGGE PROVINCIALE SUI GRANDI CARNIVORI NON VIENE ATTUATA
In tema di grandi carnivori Assessora e Presidente della provincia sono molto presenti sui palchi delle manifestazioni e non mancano di farci sapere quanto hanno “dichiarato” in queste occasioni.
Come ci ricorda il tempestivo comunicato stampa ufficiale della Provincia del 7 novembre hanno testualmente affermato:
“Siamo qui oggi al fianco dei tanti allevatori trentini presenti per dire che l'agricoltura di montagna va tutelata dai grandi carnivori, il rischio sennò è lo spopolamento di questi territori" - sono state le parole del presidente Fugatti - Come Provincia autonoma abbiamo una nostra legge che intendiamo far applicare, ma al tempo stesso dobbiamo portare anche a livello nazionale la tematica, al fine di individuare un fronte comune con tutte le altre Regioni".
"Appoggiamo questa manifestazione di Coldiretti affinché i territori possano avere una gestione della fauna selvatica incisiva - ha proseguito l'assessore Zanotelli - Oggi si è parlato di cinghiali, di cormorani, di grandi carnivori. Sono tutte criticità che stanno mettendo davvero in difficoltà le nostre aziende, l'agricoltura di montagna, l'agricoltura eroica svolta con sacrificio e passione. Questo non possiamo permetterlo e chiederemo come amministratori provinciali ulteriori misure da destinare ai territori per fronteggiare questo problema".
Davvero bravi e sensibili non c’è che dire: vanno a Roma a far sentire la loro voce nei confronti del governo “cattivo” (come era “cattivo” quello precedente il ministro è lo stesso la differenza è che prima governava con la lega).
I palchi vanno bene e i comunicati anche, ma crediamo possano essere d'interesse, ogni tanto, le “azioni” i “fatti” e, trattandosi di pubblici amministratori, anche gli “atti”.
Questa interrogazione vuole occuparsi appunto degli “atti” e in particolare di quelli relativi all’attuazione della legge provinciale 11 luglio 2018, n.9 ai sensi della quale:
Art.1
Misure di prevenzione e d'intervento concernenti i grandi carnivori ai fini della tutela del sistema alpicolturale provinciale
1.