La ferita continua a rimanere aperta, e il Trentino continua a commemorare le vittime di quella terribile giornata, come pure le altre 40 del primo disastro del Cermis, avvenuto del 1976 per un problema tecnico che fece precipitare la funivia.
A rappresentare la Provincia autonoma di Trento è stato il vicepresidente Mario Tonina: "Il Trentino oggi si stringe attorno alla comunità di Cavalese per ricordare e fare memoria delle due tragedie avvenute anni fa - ha detto - e per ribadire la sua volontà di non dimenticare. Questo è anche un momento per rilanciare il nostro impegno a far sì che eventi del genere non accadano mai più. La sicurezza e la vita dei cittadini sono le cose più importanti alle quali ognuno di noi deve lavorare con impegno e responsabilità”.
Il vicepresidente ladino del Consiglio Regionale Luca Guglielmi ha ricordato la doppia tragedia del Cermis, quella datata 1976 e quella del 1998, proprio il 3 febbraio. Guglielmi fa propri e sottolinea alcuni concetti espressi durante la messa: “Non si tratta di riaprire vecchie ferite ma di ricordare la scomparsa di persone che erano salite in quest’angolo di Trentino per vivere dei momenti spensierati, di vacanza. Resta - osserva l’uomo politico - il monito per dei comportamenti che hanno avuto conseguenze drammatiche. Si deve lavorare tutti assieme per evitare che si ripetano”.
"Come sempre - ha detto a sua volta il sindaco Finato - portiamo in questa cerimonia la vicinanza della comunità di Cavalese, di tutta la val di Fiemme e del Trentino alle vittime che ci sono state. Purtroppo, lo abbiamo visto anche quest'estate al Mottarone, gli errori continuano a ripetersi. Noi abbiamo voluto essere vicini a quella comunità e abbiamo partecipato alle loro commemorazioni. L'auspicio è che l'uomo rifletta sul valore della vita e che cose come queste non avvengano più. L'importante quindi è non dimenticare ma anche mettere in campo azioni concrete, sul piano legislativo, per tutelare la vita di tutti noi rispetto a questi eventi".