TRENTO - C’è la Trento sfavillante del Mercatino di Natale, invasa da moltissimi turisti ogni fine settimana. E poi c’è la Trento dei musei di serie B, non per la ricchezza della loro proposta culturale, ma per la carenza di condizioni di sicurezza in cui opera il personale. A denunciarlo sono la Filcams e la Flai Cgil del Trentino dopo aver raccolto la preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori, una quindicina circa. Sono custodi e addetti alle biglietterie dello spazio archeologico sotterraneo del Sass e di Villa Orfeo.
“Da mesi questi addetti in appalto ci raccontano di operare in condizioni del tutto inadeguate, sia per la carenze strutturali interne, soprattutto a Villa Orfeo recentemente resa disponibile al pubblico dopo un restauro lunghissimo, sia per la situazione di degrado e insicurezza che si vive all’esterno degli spazi archeologici – fanno notare i due segretari generali
Luigi Bozzato (nella foto) e J
uri Frapporti -. Abbiamo denunciato la situazione alle assessore provinciali e comunali competenti, al Centro Santa Chiara e alla Soprintendenza. Ad oggi però nessuno ha preso in carico la nostra richiesta d’incontro. Silenzio più assoluto”.

Attualmente il servizio di custodia e biglietteria dei due spazi archeologici è affidato a CLA. Il soggetto appaltante è il Centro culturale Santa Chiara che più volte chiamato in causa sia dai sindacati sia dallo stesso CLA è rimasto del tutto immobile.
“Le carenze strutturali sono note da tempo e sono state puntualmente segnalate anche da CLA che ha sollecitato il Centro Santa Chiara a risolverle. Ad oggi, però, non è cambiato nulla e abbiamo ragionevoli motivi per pensare che queste lavoratrici e questi lavoratori non siano in cima alle priorità della direzione del Centro”.
Le carenze più significative riguardano gli impianti di aerazione sporchi, l’impianto di condizionamento della biglietteria di Villa Orfeo che emette solo aria calda anche in piena estate in un locale assolato senza nessuna protezione, infiltrazioni d’acqua nella biglietteria e in alcune aree espositive, illuminazione mal funzionante, bagni ciechi senza sistema di areazione e così via.
Inoltre la presenza di sbandati all’esterno della Villa rende sporchi e degradati gli ingressi. L’ascensore è inagibile perché viene usato spesso come toilette e spazio poco esposto dove consumare sostanze stupefacenti. “Siamo consapevoli che alcuni di questi problemi richiedono più tempo e soluzioni complesse, altri sarebbero risolvibili con un po’ di buona volontà e l’investimento delle risorse necessarie. Constatiamo invece il totale disinteresse per queste lavoratrici e questi lavoratori, in appalto o del Progettone, ma anche per una giusta valorizzazione di questi spazi culturali. Una grave mancanza di rispetto per chi lavora in condizioni economiche precarie, con stipendi bassi e spesso durante le giornate festive per contribuire a dare una buona immagine della nostra città. Ci auguriamo che assessore e Centro Santa Chiara agiscano. In caso contrario andremo avanti con tutte le azioni necessarie”, concludono i due sindacalisti.