TRENTO - Con lo svolgimento nei giorni scorsi di alcuni test pratici sul territorio, prosegue il percorso della pubblica amministrazione trentina verso l’EUDI Wallet, il portafoglio digitale europeo che permetterà entro il 2026 a cittadini e imprese di dimostrare la propria identità e accedere in sicurezza a servizi pubblici e privati tramite smartphone in contesti transfrontalieri.

La Provincia autonoma di Trento, attraverso la propria società in house Trentino Digitale, è attualmente l’unica pubblica amministrazione italiana coinvolta direttamente nella sperimentazione sul campo, nell’ambito del progetto europeo POTENTIAL, promosso dal programma Digital Europe e sviluppato da un consorzio di 20 Paesi e oltre 140 partner.
Si tratta di una delle iniziative di punta del programma europeo Digital Europe, che ha finanziato progetti pilota su larga scala.
Nell’ambito dell’implementazione del progetto POTENTIAL, nei giorni scorsi si sono svolti a Trento due test pratici per verificare l’utilizzo del portafoglio digitale in scenari reali: nel primo, in collaborazione con il Corpo Forestale della stazione di Trento e l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, è stato simulato il controllo digitale della patente di guida; il secondo, svolto insieme alla società URBI, ha verificato la possibilità di noleggiare un mezzo di mobilità urbana utilizzando il Wallet.
Si è trattato di test sul campo che si affiancano a quelli di interoperabilità già in corso a livello europeo e che hanno lo scopo di verificare la funzionalità dei diversi wallet nazionali in scenari transfrontalieri.
In Italia, il progetto è coordinato dal Dipartimento per la trasformazione digitale (DTD), con la collaborazione di PagoPA per lo sviluppo dell’applicazione, IPZS responsabile dell’autenticazione e dell’emissione della patente digitale, Fondazione Bruno Kessler – Center for Cybersecurity che contribuisce alla definizione dei protocolli di sicurezza, URBI e Intesi Group in qualità di fornitori tecnologici, Provincia autonoma di Trento con la propria società in house Trentino Digitale.
Il progetto, come detto, coinvolge venti Paesi, 19 Stati dell’Unione Europea più l’Ucraina. Un contesto complesso, caratterizzato da differenti normative sull’identità digitale e soluzioni tecnologiche eterogenee.
L’obiettivo è identificare e risolvere criticità, per arrivare a definire un documento guida condiviso che disciplini l’identità digitale in tutta l’UE. L’esperienza trentina dimostra come una pubblica amministrazione possa essere parte attiva nello sviluppo delle tecnologie digitali europee, anticipando soluzioni che nei prossimi anni diventeranno patrimonio comune di cittadini e imprese.