Un principio non scontato in un settore dove per decenni il patrimonio delle cave è stato sfruttato solo a vantaggio di pochi”.
Nello specifico la norma ha introdotto, tra le altre cose, precise clausole sociali per garantire la continuità occupazionale e retributiva nel cambio di concessionario; l'obbligo di applicazione del contratto di riferimento nazionale e provinciale; la responsabilità solidale retributiva e contributiva del concessionario nei confronti dei dipendenti della seconda lavorazione cui viene trasferita la quota dell'20%; la tracciabilità del prodotto trasferito alla seconda lavorazione, un Marchio di qualità e l’avvio del registro delle imprese del settore che valorizzi la filiera e il coordinamento dei controlli. “L’impegno – dicono i sindacati – deve essere quello di dare applicazione concreta a queste regole”.
In particolare Fillea e Filca sollecitano la Provincia a non cercare "dannose scorciatoie, ma a dare continuità alla regola dell’80-20 dal 1° gennaio del 2021 per le concessioni che erano già in essere alla data di entrata in vigore della nuova legge. No anche alla proroga delle concessioni in essere. Solo così si potrà spezzare quel pericoloso substrato che si crea in una comunità dove il conflitto di interessi è palese e porta ad una possibile gestione opaca dell'intero sistema, utile alle infiltrazioni criminali oltre a determinare il mancato rispetto della dignità dei lavoratori”.
Si chiede, inoltre, che sia data piena evidenza e assunto ogni atto necessario affinchè il materiale grezzo di cava concesso ad altri soggetti della filiera, nel limite del 20%, sia assoggettato ad un contratto tra le parti che preveda la solidarietà retributiva e contributiva nel confronti dei dipendenti delle ditte della seconda lavorazione.
Le sigle sindacali sollecitano inoltre uno sforzo maggiore sul piano dei controlli per tutelare la salute e la sicurezza di chi lavora, ma anche l’ambiente. Controlli efficaci sono indispensabili anche per assicurare regolarità retributiva e rispetto dei contratti di lavoro.
I sindacati anzi sollecitano la Giunta ad assumere con coraggio la regia del comparto facendo un ulteriore passo avanti assumendo il governo del comparto. “Una gestione sovra-comunale, coordinata dalla Provincia è l’unica strada per superare il conflitto d’interessi, assicurare trasparenza e controlli e produrre importanti vantaggi anche in termini di gestione ambientale della risorsa, che a quel punto diventerebbe anche più redditizia per la collettività.
Peraltro in situazioni di grave illegalità la Giunta provinciale può esercitare un potere sostitutivo nei confronti delle amministrazioni comunali. Ci auguriamo che l’Esecutivo non ceda alle pressioni dei cavatori, e che si impegni a far prevalere l’interesse della comunità e la tutela del lavoro”.