Si è trasferito a Riva del Garda per lavoro, avendo trovato impiego in una banca, dove ha conosciuto la futura moglie, Alda, che gli ha dato due figli: Andrea e Mario. La politica aziendale dell’epoca prevedeva che in caso di matrimonio uno dei due dipendenti dovesse licenziarsi, cosa che ha fatto Alda, dedicandosi così alla famiglia.
Oggi Bruno è straordinariamente autonomo: vive da solo nella sua casa di viale Canella, dove si fa da mangiare, lava e stira. Fino allo scoppio della pandemia faceva anche la spesa, andando in centro a piedi, rigorosamente senza bastone, e salendo i tre piani di casa, dato che l’ascensore non c’è. Ora per prudenza la spesa la fanno i figli, e Bruno per ora ha dovuto rinunciare al suo rito quotidiano della passeggiata per la spesa e il giornale, con passaggio in chiesa.
"È stato un grande padre - racconta il figlio Andrea - sempre sereno, mai arrabbiato, molto credente, e ci ha sempre aiutato in tutto. Figlio di contadini, ha sempre avuto la passione dell’orto, arrivando a curare non solo il suo ma anche quello di conoscenti".
Per il compleanno i figli gli hanno regalato uno smartphone, vista la sua curiosità per la tecnologia. Bruno ha subito voluto provarlo, e rapidamente ha imparato a fare le videochiamate, sicché la festa di compleanno l’ha trascorsa in buona parte a videochiamare i nipoti: due nel Regno Unito, una a Sidney e una a Rovereto.