-

Mercato del lavoro, i sindacati trentini: "Buoni risultati, ma aumenta il ricorso ai contratti precari"

I dati in provincia

TRENTO - In un quadro decisamente positivo per l’occupazione in Trentino, la nota mensile di Agenzia del Lavoro sul mercato del lavoro trentino, con le dinamiche dei primi quattro mesi dell’anno, segnala anche alcune criticità presenti a livello locale nella dinamica tra assunzioni e cessazioni.

“Il mercato del lavoro trentino - premettono Andrea Grosselli, Lorenzo Pomini e Walter Largher che rappresentano Cgil Cisl Uil del Trentino in Agenzia del Lavoro - è sicuramente in una fase positiva. I recenti dati Istat del primo trimestre di quest’anno, con un tasso di disoccupazione mai così basso (1,7%) e un tasso di occupazione in costante crescita (71,6%) soprattutto per la componente femminile, testimoniano come la domanda di lavoro delle imprese resti molto solida. Anche i dati amministrativi dimostrano una tendenza simile visto che le assunzioni nei primi quattro mesi sono in crescita rispetto allo stesso periodo del 2024 e segnano un +1,8%”.

Per i sindacalisti però, come detto, ci sono anche dei segnali di alcune nuove difficoltà visto che anche le cessazioni sono in crescita (+1,7%) producendo un saldo negativo tra assunzioni e cessazioni di -5.981 contratti di lavoro, un dato record gli ultimi anni.

“Questo dato non deve spaventare - precisano Grosselli, Pomini e Largher - perché risente della stagionalità del turismo. Ma dimostra come il mercato del lavoro trentino crea molti posti di lavoro soprattutto instabili e precari.
Anche per questo bisogna spingere le imprese ad investire di più sulla propria forza lavoro e sulla qualificazione e sulla stabilità dei posti di lavoro che vengono creati, in tutti i settori, ma soprattutto quelli in cui l’allungamento della stagionalità fa la differenza in termini di reddito e di continuità occupazionale".

Nonostante tra assunzioni e trasformazioni a tempo indeterminato i contratti stabili siano in linea con quelli dei quattro anni precedenti, tra gennaio e aprile di quest’anno infatti le assunzioni con contratti precari rappresentano l’84,4% del totale in crescita rispetto all’83,6% del primo quadrimestre del 2024. Guardando ancora più indietro, oggi i 28.662 contratti a termine stipulati nei primi quattro mesi di quest’anno indicano un aumento del 16,4% dei contratti a termine dello stesso periodo del 2019. E in questo quadro continua a crescere il ricorso al contratto più precario, quello a chiamata che oggi in termini assoluti ha superato anche l’utilizzo della somministrazione.

Resta poi il tema delle dinamiche dei diversi settori. “Su questo fronte - ribadiscono i tre sindacalisti - resta il problema dell’industria che anche nei primi mesi dell’anno registra un calo delle assunzioni pari all’8,9%. Serve maggiore attenzione da parte delle politiche pubbliche sul comparto per rilanciare le attività dell’industria che ha maggiori potenzialità nel sostenere i processi di innovazione, di qualificazione professionale e di miglioramento delle condizioni retributive, oltreché di trascinare settori strategici per lo sviluppo come i servizi evoluti alle imprese”.
Ultimo aggiornamento: 03/07/2025 21:07:13
POTREBBE INTERESSARTI
ULTIME NOTIZIE